La Cgil “sfida” Poste Italiane al confronto sull’organizzazione del lavoro
La Cgil alza il turo nel confronto con Poste italiane riguardo ai disagi dei cittadini per le code agli uffici postali denunciate anche piĆ¹ volte negli uffici postali della Bassa.
Scrivono dal sindacato:
Sciopero di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva per il personale di Poste Italiane indetto da Slc/Cgil. Si tratta di una mobilitazione necessaria a fronte di continue mancate risposte da parte aziendale laddove la situazione di organici e carichi di lavoro ĆØ ormai insostenibile. Continuano i disagi negli accessi agli Uffici Postali, il personale, come piĆ¹ volte da noi denunciato, ĆØ insufficiente e per i cittadini diventa sempre piĆ¹ ardua la possibilitĆ di fruizione dei servizi essenziali che Poste Italiane eroga nella nostra provincia. Assistiamo da anni ad una riduzione progressiva di personale che ha raggiunto ormai un livello preoccupante. Manca piĆ¹ di un terzo del personale previsto (circa 200 lavoratori), pochi sono gli operatori in servizio che si ritrovano ad operare in uffici con postazioni chiuse, con un numero di sportelli aperti non coerente con il fabbisogno dei cittadini, con strumenti di lavoro spesso inadeguati e lenti che non danno le risposte attese dallāutenza. Come Slc e Confederazione Cgil abbiamo incontrato i sindaci delle diverse comunitĆ della nostra provincia. Con gli stessi si stanno condividendo percorsi per incalzare Poste Italiane e per chiedere il ripristino di tutti gli uffici razionalizzati con adeguato personale e chiusi da mesi che ancora oggi risultano inagibili dopo aver subito attacchi criminosi, come Corlo di Formigine e Cavezzo. La nostra richiesta non ĆØ solo il ripristino progressivo e completo di tutti gli uffici postali presenti sul territorio, ma lāinserimento di personale sufficiente a coprire tutte le postazioni previste ed una reale discussione sullāorganizzazione del lavoro fatta nei territori a fronte delle modifiche giĆ avvenute e per quelle che verranno in futuro. Molti lavoratori hanno scelto di lasciare lāazienda prima di aver maturato i requisiti pensionistici pieni (Fornero) approfittando di Quota 100 o Opzione Donna. Pur subendo una decurtazione della pensione non sono piĆ¹ in grado di sostenere i ritmi di lavoro frenetici. Lanciamo un allarme: nei prossimi mesi continuerĆ lāesodo e se non saranno sostituiti la situazione sarĆ sempre piĆ¹ grave. Sollecitiamo Poste Italiane a rivedere i numeri e ad inserire nel breve tempo personale sufficiente a garantire il servizio pubblico essenziale, auspicando che non continui a fuggire dai problemi che sono stati posti, lasciando di fatto decine di Operatori di Sportelleria in situazioni di estrema difficoltĆ nella gestione quotidiana e scaricando disagi sui cittadini esasperati dalle cattive risposte che non sono imputabili in alcun modo ai dipendenti di Poste Italiane. Continuiamo a stare al fianco dei lavoratori sostenendoli con una vertenza e sfidando pubblicamente lāazienda al confronto sullāorganizzazione del lavoro.
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