Hera, previsti 325 milioni di euro di investimenti nel modenese
Il Piano industriale al 2024 del Gruppo Hera è stato presentato dal presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano e dall’Amministratore delegato Stefano Venier ai sindaci dei comuni modenesi serviti, al tavolo comunale per Modena
competitiva, sostenibile e solidale e alle Commissioni Consiliari. Le strategie sono state disegnate su modelli di business sostenibili, con investimenti e azioni per la transizione energetica verso la carbon neutrality e ambientale verso l’economia circolare, nonché per l’evoluzione tecnologica, per favorire la creazione di valore condiviso e accompagnare i territori nella ripresa, in linea con le policy europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
Al 2024 il Gruppo prevede un MOL di 1,3 miliardi di euro, in aumento di 215 milioni rispetto ai 1.085 milioni di fine 2019, e si conferma l’attenzione alla generazione di valore per tutti gli stakeholder, a partire dagli azionisti e dalle Amministrazioni Locali: i dividendi sono previsti in crescita fino a 12,5 centesimi per azione al 2024, con un incremento del 25% rispetto all’ultimo dividendo pagato.
Investimenti in crescita per 3,2 miliardi, di cui circa 325 milioni nell’area modenese
Il nuovo Piano prevede investimenti in crescita pari a 3,2 miliardi di euro complessivi, in media 640 milioni all’anno: un volume significativamente superiore (circa +40%) rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. In particolare, il Gruppo investirà oltre 2 miliardi per l’estensione, l’ammodernamento e l’evoluzione della filiera reti: la tecnologia sarà alla base di tutti i progetti, per garantire resilienza, efficienza e business continuity, fino alla ricerca di soluzioni sostenibili nell’ambito “clean energy”, in cui il Gruppo può fare leva sulla propria competenza multibusiness. Nel ciclo idrico, ad esempio, sono previsti importanti investimenti sulle infrastrutture e verranno estesi i progetti di riuso delle acque depurate. Proseguiranno, inoltre, le installazioni dei nuovi smart meter gas 4.0 NexMeter, ideati da Hera e dotati di tecnologia e funzioni avanzate che, in caso di fughe o scosse sismiche, consentono di incrementare il livello di sicurezza: entro il 2024, ne verranno montati 300.000.
A supporto della crescita del settore energy, si arricchirà il ventaglio di servizi a valore aggiunto per i clienti del Gruppo, come i pacchetti con forniture rinnovabili e le iniziative per il risparmio energetico. Previsto anche l’incremento delle attività per la riqualificazione energetica e degli impianti termici dei condomini e lo sviluppo di soluzioni rivolte a clienti industriali e Pubbliche Amministrazioni. Nella filiera ambiente, Hera intende consolidare la propria leadership nazionale. Il know-how acquisito con l’impianto di Sant’Agata (BO) – che da rifiuti organici produce compost e biometano, alimentando la mobilità sostenibile – consentirà di dare vita a nuovi impianti a supporto della transizione verso l’economia circolare, con l’obiettivo di arrivare a produrre oltre 15,5 milioni di metri cubi all’anno di biometano, più che raddoppiando l’attuale quantitativo. Anche la raccolta differenziata del territorio servito è prevista in ulteriore incremento, per quantità (dal 64,6% del 2019 al 75% del 2024) e qualità.
Anche per quel che concerne l’area modenese, il Piano prevede investimenti in crescita, per complessivi 325 milioni di euro (oltre 75 dei quali per l’anno in corso). In particolare, le risorse per il periodo 2021-2024, pari a quasi 275 milioni, saranno così ripartite: oltre 97 milioni per la distribuzione di energia elettrica, 85 milioni per il servizio idrico, 49 milioni per i servizi ambientali, 39 milioni per il settore gas e 4 milioni per il teleriscaldamento.
Di seguito i principali progetti a cui verranno destinati gli investimenti nel territorio:
Una rete elettrica più moderna e resiliente
Grazie a un investimento di 7,7 milioni, nei prossimi anni quasi 70 chilometri della rete di media tensione che serve l’Appennino verranno sostituiti con materiali di nuova generazione, più solidi e performanti. Nel rinnovamento saranno coinvolti anche pali e tralicci di sostegno, per rendere l’infrastruttura di distribuzione più resiliente e meno soggetta a malfunzionamenti per eventi esterni, come i fenomeni atmosferici estremi che, negli anni, si sono fatti via via più frequenti. L’operazione, inoltre, è studiata per ridurre al minimo l’impatto ambientale: tutti i componenti metallici rimossi saranno tagliati e smaltiti per essere riciclati e tornare a nuovi usi e, ove possibile, le nuove linee aeree verranno posate sui tracciati di quelle esistenti. Questi interventi si sommano alla realizzazione di nuove cabine primarie a Modena Est, Cittanova e Madonna Baldaccini, nel Comune di Pavullo, grazie a 15,6 milioni di risorse.
Progetto e-mobility
Nel territorio è in programma in arco Piano l’installazione di 46 nuove colonnine elettriche, per promuovere la mobilità sostenibile. Il progetto, per finalizzare il quale sono già stati firmati protocolli con i Comuni di Modena, Vignola, Castelfranco, Montecreto e Sestola, comporterà per il Gruppo Hera un investimento di oltre 450 mila euro.
Adeguamento dei sistemi fognari e depurativi
Numerosi gli interventi previsti per potenziare e rendere sempre più performanti le reti e gli impianti fognari e depurativi del modenese. Presso il depuratore di Modena, che serve circa 500.000 abitanti equivalenti, saranno investiti oltre 5 milioni per realizzare una nuova vasca di prima pioggia, per ridurre l’attivazione degli scolmatori e migliorare così l’impatto sui corpi idrici superficiali recettori, e un nuovo essiccatore per i fanghi da depurazione. Grazie al sistema di controllo dotato di intelligenza artificiale, inoltre, sono migliorate ulteriormente le performance del depuratore: il processo di ossigenazione dei reflui è infatti gestito da un sistema predittivo che ottimizza automaticamente l’afflusso di ossigeno, calibrandolo in funzione della previsione del carico di reflui in ingresso nel processo depurativo, con un calo del 16% del consumo di energia elettrica e dell’8% della concentrazione di azoto nell’acqua depurata. Risorse importanti sono destinate anche al territorio circostante, con azioni per ottimizzare il collettamento e il trattamento dei reflui a Pavullo (1,9 milioni di euro), nonché per il potenziamento del depuratore di Monteombraro (1,1 milioni) e del sistema depurativo di Guiglia Lama (1 milione di euro), solo per citare i tre interventi principali.
Forte attenzione alla creazione di valore condiviso
Prosegue inoltre la crescita del margine operativo lordo a “valore condiviso” (che misura il valore delle attività di business che, oltre a generare margini, rispondono ai driver dell’Agenda 2030), che arriverà a sfiorare il 50% del totale nel 2024, a quota 648 milioni di euro. Numerosi e significativi sono i risultati già conseguiti nel 2020 dal Gruppo Hera nel modenese che hanno contribuito alla creazione di valore condiviso: a partire dalla rigenerazione delle risorse, con la raccolta differenziata salita al 68% e l’82% di quanto raccolto in modo differenziato che viene riciclato. Grazie ai progetti Farmaco Amico e Cambia il Finale, inoltre, sono stati immessi nel ciclo del riuso 69 mila euro di farmaci non scaduti e 153 tonnellate di ingombranti in buono stato. Considerando che non c’è risorsa più preziosa dell’acqua, sul territorio servito da Hera il servizio di depurazione già copre il 100% dei nuclei urbani con popolazione superiore ai 2.000 abitanti. Per quanto riguarda l’innovazione e il contributo allo sviluppo, i nuovi contatori gas hanno superato quota 140 mila unità, pari al 60% del totale, ed è proseguita l’installazione degli smart meter gas 4.0 NexMeter. Infine, guardando all’obiettivo della carbon neutrality, il 26% clienti Hera ha già scelto di attivare soluzioni di efficienza energetica e servizi di analisi dei consumi; inoltre, il 19% dei clienti ha aderito all’offerta ‘Pacchetto Natura’ con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili.
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