Discarica Finale Emilia, il Pd contrario al progetto di ampliamento
Sul tema della discarica di Finale Emilia intervengono con una nota stampa anche Stefano Lugli, di Sinistra Civica per Finale Emilia, ed Elena Terzi e Pierpaolo Salino, di Lista Civica:“Solo pochi giorni fa abbiamo appreso con soddisfazione dell’archiviazione della posizione dell’ex sindaco Fernando Ferioli e di tutti i dipendenti del Comune di Finale Emilia dalle vicende processuali riguardanti la discarica. Questo elemento ha finalmente sgombrato il campo della discussione politica da ogni argomento che, sempre in modo strumentale, viene sollevato da forze politiche alla ricerca di visibilità sul tema e da vari “personaggi in cerca d’autore”. Il problema del potenziale inquinamento del sito della vecchia discarica va celermente approfondito: cogliamo in tal senso l’appello a tutte le forze politiche dell’on. Ferraresi del M5S come un segno della maturata consapevolezza del fatto che l’argomento discarica vada “smontato” da un eccesso di carica politica di parte, dove ogni forza politica cerca il proprio pezzo di consenso, e vada portato su un piano di presa di coscienza prima di tutto di dati tecnici. Come Pd proponiamo che il “tavolo” dove fare questo lavoro debba essere un tavolo istituzionale, dove siedono tutte le forze politiche, e si possa aprire un approfondimento sui dati ed un confronto sulle soluzioni. Quel luogo noi pensiamo possa essere il Consiglio comunale, anche attraverso un lavoro da fare in Commissione 3° (ambiente e territorio), dove si possono programmare incontri intensivi con i tecnici delle istituzioni che portino gli studi, i rilevamenti fatti, le dinamiche ambientali in atto intorno al sito della discarica e, se necessario, richiedere nuovi e più accurate analisi. Siamo pronti ad impegnarci in questo percorso con le altre forze politiche. Aggiungiamo che il Pd non ritiene il progetto di ampliamento della discarica un elemento positivo di sviluppo del territorio finalese, in quanto tale progetto, sebbene sia legittimo ed autorizzato, appare nelle dimensioni sproporzionato rispetto ai fabbisogni del territorio. Prendiamo tuttavia atto di un elemento oggettivo di cui, concretamente e fuori dalla propaganda e dalle false illusioni elettoralistiche, dobbiamo tener conto: il progetto è stato autorizzato nel 2019 nonostante la sbandierata posizione contraria dell'attuale Amministrazione comunale che non ha ottenuto concreti risultati utili a contrastare nel merito tecnico l'iter autorizzativo dell'ampliamento, cioè vale a dire che se un progetto ha una fondatezza normativa e trova riscontro nella programmazione regionale, anche l'opposizione più convinta rischia di diventare velleitaria ed inefficace. A fronte di ciò tuttavia il Pd si impegna, in vista della discussione regionale del Piano di Gestione dei Rifiuti, ovvero la nuova programmazione regionale, a chiedere il ritiro del progetto di Feronia; ad indurre, attraverso i propri rappresentanti in Consiglio regionale a sostenere il Comune di Finale Emilia in questa interlocuzione con Feronia/Hera; a lavorare affinché i Comuni soci di Sorgea, siano alleati di Finale Emilia in questo dialogo tra istituzioni e soggetti gestori dei rifiuti. Se vogliamo risolvere le questioni della bonifica e dell’ampliamento le dobbiamo governare con forza, non subire limitandosi a strumentalizzare le paure dell’opinione pubblica”.
"Il deposito da parte del Pubblico Ministero di una relazione che ipotizza un inquinamento doloso dell’area che ospita la discarica di Finale Emilia pone il consiglio comunale di fronte ad un nuovo scenario. Non sta a noi stabilire se c’è del dolo, ma riteniamo che di fronte a questo scenario sia necessario che la Regione sospenda l’autorizzazione all’ampliamento della discarica rilasciata nel marzo 2019 a conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Riteniamo la sospensione dell’autorizzazione fino alla conclusione del processo un passaggio necessario per affrontare, anche in collaborazione con la Regione, lo stato di inquinamento del suolo e delle falde acquifere dell’area. Questo aspetto non è mai stato affrontato dall’Amministrazione, eppure la Conferenza dei Servizi ha discusso anche dell’inquinamento dell’area, e il sindaco Palazzi e l’assessore Ferrarini si sono sempre fregiati di aver partecipato a tutte le sedute. Riteniamo dunque grave e sbagliata la decisione della maggioranza, svelata dalla capogruppo Zaghi, di attendere l’evoluzione delle indagini per effettuare uno studio sull’inquinamento del suolo e attivare la procedura di bonifica, dal momento che bonifica e indagini non sono legate fra di loro. Bonifica che riteniamo essere, invece, una precondizione fondamentale per assumere consapevolmente ogni iniziativa utile per la salvaguardia ambientale di Finale Emilia. Palazzi ha attivato burocraticamente la procedura di ‘bonifica pubblica’ di Feronia 0 dopo aver ignorato questo aspetto per l’intero mandato. Noi crediamo sia giunto il momento di affrontare questo problema, la cui soluzione non può essere vincolata alla realizzazione di una nuova discarica. Siamo contrari ad ogni ipotesi di ampliamento della discarica e non abbiamo mai smesso di occuparci di questo tema, e se il M5S e la maggioranza condividono la nostra richiesta alla Regione di sospensione dell’autorizzazione all’ampliamento, siamo disponibili a confrontarci immediatamente per avanzare alla giunta regionale una proposta unitaria e autorevole che ridiscuta il ruolo del sito finalese all’interno del nuovo piano regionale dei rifiuti".Interviene sul tema anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Michele Barcaiuolo:
Con un’interrogazione chiede al governo regionale “se intenda ritirare l’autorizzazione per l’ampliamento della discarica Feronia 2”. Vuole poi sapere dallo stesso esecutivo “se intenda sollecitare la società Feronia, soggetta alla direzione e al coordinamento di Herambiente, affinché venga strutturato un progetto di bonifica delle aree Feronia 1 e Feronia 0”. Nel 2019, si legge nell’atto, è stato approvato l’ampliamento della volumetria della discarica modenese di Finale Emilia. Sono insorti, poi, si specifica, problemi di carattere giudiziario: parte della discarica (Feronia 1) è stata sequestrata, i lavori per l’ampliamento (Feronia 2) sono quindi stati posticipati. “L’ampliamento della discarica (Feronia 2)- rimarca il consigliere di Fdi- appare sovradimensionato rispetto al fabbisogno del territorio, inoltre, secondo l’ultima perizia svolta sull’area, sarebbe a rischio inquinamento elevato, peraltro è vicina all’area le Meleghine (zona naturale protetta classificata come zona di protezione speciale della Rete Natura 2000)”. In più, prosegue, “l’area dell’ampliamento sarebbe a rischio idrogeologico e alluvionale per la vicinanza al canale Diversivo”. Infine, conclude Barcaiuolo, “manca ancora un progetto di bonifica per Feronia 1, sequestrata dalla procura nel 2019, e addirittura per la prima discarica, Feronia 0”.
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