Legge contro l’omotransfobia, Popolo della Famiglia: “Se necessario si arrivi alla crisi di governo”
Attraverso una nota stampa, la coordinatrice regionale per l'Emilia-Romagna del Popolo della Famiglia, Grazia Ruini, interviene, con una posizione fortemente critica, sul tema del DDL Zan, la legge contro l'omotransfobia al centro del dibattito politico nazionale negli ultimi giorni. Questo il contenuto della nota:
"Il Popolo della Famiglia chiede alle forze politiche del centrodestra, attualmente impegnate nella coalizione di governo, di non recedere di fronte all'attacco costituito dalla legge Zan nei confronti della libertà di pensiero ed espressione garantita dalla nostra Costituzione. Tale proposta di legge con la scusa della lotta alle discriminazioni vuole imbavagliare il dissenso come nelle peggiori dittature senza apportare nessun vantaggio alle persone che pretende difendere. La libertà di pensiero è infatti un bene universale di cui si avvantaggiano tutti e una sua compromissione andrebbe a scapito di tutti i cittadini compresi coloro che vuole tutelare da atti discriminatori. La legge che punisce questi atti c'è già ed è applicabile a tutti. Il significato della legge Zan è quindi chiaramente impositivo e approvarla significherebbe aprire la strada al metodo di controllo delle opinioni con lo spauracchio della omotransfobia. Per questa "fobia" variamente interpretabile, potrebbero essere accusati tutti coloro che per sensibilità, religione o semplice diritto di critica non stimano i progetti educativi lgbtq o che si oppongono alla brutalità dell'utero in affitto, obbiettivo varie volte dichiarato dalle medesime associazioni. Chiediamo pertanto alle forze politiche di centro destra attualmente al governo di non recedere e su questo fronte dare reale battaglia. Siamo consapevoli della criticità pandemica e dell'urgenza di rendere efficiente la campagna vaccinale, cosí come di elaborare e concretizzare piani di investimento per la ripresa economica, ma sappiamo anche che la perdita della libertà non deve essere il prezzo per il riassestamento sociale e sanitario. Chiediamo agli attori politici che sappiamo sensibili al valore della libertà, il coraggio questa volta di essere determinati e di prospettare se occorre anche la crisi di governo".
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