“Quasi investito da un’automedica”, la replica di Croce Blu di San Felice, Medolla e Massa Finalese
Aveva raccontato di essere stato quasi investito, insieme alla moglie, da un'automedica della Croce Blu di San Felice, Medolla e Massa Finalese, mentre attraversava una strada a piedi, con il semaforo verde. E questo cittadino, pur ringraziando i "volontari che dedicano tanto tempo a salvaguardare la nostra salute", usava parole dure per commentare quanto accaduto, affermando che "chi non rispetta certe norme basilari non è degno di salire sui mezzi di soccorso. Questi soggetti non sono necessari all'Associazione".
La Croce Blu di San Felice, Medolla e Massa Finalese ha voluto replicare, attraverso un post sulla propria pagina Facebook, alle considerazioni sopra riportate. Di seguito, il contenuto del post:
Caro Concittadino, ribadiamo le nostre scuse per l’infrazione commessa da uno dei nostri volontari mentre era impegnato alla guida di un’automedica. Gli errori per definizione andrebbero evitati ma a volte si fanno. Prima di salire su un mezzo di soccorso sono previste molte ore di studio, molte ore di pratica, molte ore di affianco, ma può succedere di commettere un errore. E quando si sbaglia si parla dell’errore perché sia capito e non sia ripetuto. E anche così ci si migliora. Penso che questo sia successo anche a lei, in auto, sul lavoro, nella vita, come a chi sta scrivendo o a chi sta leggendo. Manifestare il proprio rammarico per aver corso un rischio evitabile è nei suoi pieni diritti, ma noi siamo rammaricati dalla chiusura della sua dichiarazione dove afferma che chi non rispetta certe norme basilari non è “degno” di salire sui mezzi di soccorso e che “questi soggetti non sono necessari all’associazione”.Qui ci permettiamo di dissentire e spieghiamo chi sono le persone di cui ha bisogno la nostra associazione: abbiamo bisogno di persone disposte a sacrificare parte del proprio tempo per aiutare gli altri, disposte, per fare questo, a mettersi in gioco passando ore ad imparare come si soccorre un paziente, disposte ad essere valutate, promosse o bocciate. Disposte ad affrontare situazioni che non fanno parte della quotidianità ma che richiedono sangue freddo e determinazione perché in quei momenti la salute degli altri dipende da come noi agiremo. Disposte a passare la notte con “un occhio chiuso ed un occhio aperto” perché in ogni momento potrebbe suonare l’allarme che ci indica che c’è una missione di soccorso da svolgere. E poi alla mattina si va a lavorare perché il volontario non riceve uno stipendio, se non il sorriso dei pazienti e la solidarietà della popolazione.Ecco, queste sono le Persone di cui abbiamo bisogno e che sono degne di svolgere il proprio servizio nella nostra associazione. La Persona di cui lei parla è una di queste Persone e noi abbiamo assoluto bisogno di lei perché fa tutto quello che abbiamo scritto. Ma vogliamo chiudere con un invito: ci venga a trovare perché magari anche in lei si nasconde un soccorritore e forse un giorno quella macchina la guiderà lei, ovviamente fermandosi al semaforo rosso.Buona giornata.Croce Blu San Felice sul Panaro – Medolla - Massa Finalese
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