Giorno del Ricordo, celebrazioni ed iniziative nei comuni della Bassa
Oggi, 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo, istituito con la “Legge Menia” del 30 marzo 2004, allo scopo di conservare e rinnovare la memoria di tutte le vittime delle foibe e degli italiani, dalmati e fiumani, costretti all'esodo dalle proprie terre nel secondo dopoguerra. La data del 10 febbraio coincide con il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che consegnavano l’Istria, il Quarnaro, Zara con la sua provincia e gran parte del Venezia-Giulia alla Jugoslavia. Tante le iniziative, in programma per la giornata di oggi o nei prossimi giorni, nel comuni della Bassa modenese per celebrare il Giorno del Ricordo.
Il Comune di Finale Emilia aderisce al Giorno del Ricordo con l’iniziativa dell’Istituto Storico di Modena dedicata alle scuole superiori dal titolo “Novecento di confine: l’Istria, le foibe, l’esodo”, a cui interverrà il professor Enrico Miletto dell’Università di Torino. L'iniziativa online è riservata alle scuole e la lezione sarà successivamente disponibile per tutti sul canale Youtube dell’Istituto Storico. La lezione intende consegnare a docenti, studentesse e studenti gli elementi necessari a comprendere i principali passaggi che attraversano il lungo Novecento istriano. Attraverso una narrazione storica che si avvale del supporto di slide e immagini, sarà ripercorso il periodo compreso tra la Prima guerra mondiale e l'esodo, dando particolare risalto a tematiche centrali nelle vicende dell'Alto Adriatico quali il fascismo di confine, le foibe, i mutamenti confinari che portano all'annessione di questi territori alla Jugoslavia comunista. Gli ultimi passaggi saranno dedicati all'esodo declinato nelle diverse chiavi di lettura dell'arrivo, dell'assistenza e dell'accoglienza dei profughi giuliano-dalmati.
A Mirandola, invece, due i momenti in programma quest’anno in occasione del Giorno del Ricordo organizzati dall’Amministrazione comunale per giovedì 10 febbraio 2022. Al mattino, intorno alle ore 9.30, il sindaco di Mirandola Alberto Greco ha deposto una corona di alloro in via Martiri delle foibe: strada che si trova nella frazione di San Giacomo Roncole. Alla deposizione della corona di alloro, oltre al sindaco Greco erano presenti: l’assessore alla Comunicazione del Comune di Mirandola Roberto Lodi e il Consigliere comunale Emanuele Zanoni. Don Fabio Barbieri parroco di Santa Maria Maggiore, Duomo di Mirandola, ha invocato una preghiera per la benedizione delle vittime, seguita dall’esecuzione del Silenzio. Queste le parole del sindaco Alberto Greco:
“È una ferita che ancora fatica a rimarginarsi quella della tragedia dal popolo italiano del confine orientale. Basti solo pensare che, nonostante sia stato istituito un Giorno del ricordo, la ricorrenza ogni 10 febbraio è ancora oggetto di tante, troppe controversie. Controversie però che possono essere superate, attraverso la conoscenza, la riflessione e la trasmissione del ricordo di quegli eventi che hanno visto vittime tanti italiani e che ha toccato anche il territorio modenese. Reputo sia fondamentale ricordare questi italiani che ad un certo punto abbandonarono tutti i loro averi per ritrovarsi nella misera condizione di profughi. Questo perché semplicemente, non se la sentirono di vivere sotto il maresciallo Tito dopo aver assistito alla feroce caccia all’uomo da parte dei suoi partigiani, alle orripilanti esecuzioni nelle foibe di molti italiani, dopo aver saggiato il clima di persecutorio dei nuovi padroni verso qualunque cosa fosse Italia. Ma non va nemmeno dimenticato quando nel 1947 in tanti accecati dall’ideologia accolsero quei profughi con disprezzo e derisione trattandoli da venduti, da nemici del popolo, ma che invece null’altro erano che italiani reietti strappati dalla loro terra e dalla loro cultura”. Parole a cui hanno fatto seguito quelle dell’assessore Lodi, anch’egli presente al momento della deposizione della corona d’alloro. “La prima volta che sentii parlare di foibe fu da mio padre, negli anni ’70. Ero un ragazzino delle medie e a scuola i professori non raccontavano nulla a riguardo. Sui libri della tragedia vissuti degli italiani del confine orientale non c’era nulla e men che meno la parola foiba. Ricordo un famoso politico italiano togliersi il fazzoletto dalla tasca ed asciugarsi le lacrime davanti alla salma di Tito, il dittatore comunista iugoslavo che pianificò e ordinò l'infoibamento di migliaia di nostri connazionali giuliani, dalmati, istriani buttati vivi in quelle spelonche solo perché italiani. Una pulizia etnica in altre parole. Oggi finalmente la tragedia che si consumò, per mano di partigiani comunisti a guerra finita, sul confine orientale d'Italia, viene commemorata nel giorno del ricordo il 10 febbraio. Anche se purtroppo permangono ancora negazionisti o giustificazionisti di quegli eventi tragici. Ben vengano quindi occasioni di incontro nelle scuole, affinché si ricordi il sacrificio di chi volle, a costo della vita, essere Italiano".Occasioni di incontro, come quella di questa mattina (seconda iniziativa mirandolese in celebrazione del Giorno del Ricordo) rivolta agli studenti – molti quelli presenti - delle scuole secondarie di Mirandola, organizzata dal Comune e dalla biblioteca comunale “E. Garin”. Presso l’Auditorium Rita Levi Montalcini, il prof. Massimo De Leonardis dell’Università Cattolica di Milano ha tenuto una conferenza dal titolo, “Istria: rapporti tra potenze nella tragedia di un popolo”. Con lui Roberto Riccò, autore del libro “Quegli strani italiani del villaggio S. Marco di Fossoli”.
“La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” – ha dichiarato l’assessora all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Mirandola Marina Marchi ai ragazzi presenti in sala, anticipando l’intervento del Prof. De Leonardis – al fine di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Portare oggi l’attenzione su quegli eventi, significa ricordare. Ricordare chi, gettato nelle foibe solo perché italiano, pagò con la vita, ricordare l’esodo e la tragedia, di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, rappresenta un insegnamento fondamentale da trasmettere alle future generazioni. Con l’iniziativa di questa mattina, l’Amministrazione comunale di Mirandola vuole contribuire a fornire agli studenti l’opportunità di approfondire una pagina di storia ancora poco conosciuta anche perché per anni è stata assente dai testi scolastici. Ricordare però è un imperativo morale. È solo dalla conoscenza storica che può nascere il dialogo tra i popoli europei. Quel dialogo che negli ultimi anni ha sancito importanti momenti di condivisione e di reciproca amicizia con le autorità croate e slovene”.A San Felice, mercoledì 16 febbraio, alle ore 11, è in programma una diretta streaming solo per le scuole: “Il confine orientale, le foibe, l’esodo”. Lezione con immagini dello storico Enrico Miletto, dell’Università di Torino. La lezione intende proporre gli elementi necessari a comprendere i principali passaggi che attraversano il lungo Novecento istriano. Attraverso una narrazione storica che si avvale del supporto di slide e immagini, sarà ripercorso il periodo compreso tra la prima guerra mondiale e l’esodo, dando particolare risalto a tematiche centrali nelle vicende dell’Alto Adriatico quali il fascismo di confine, le foibe, i mutamenti confinari che portarono all’annessione di questi territori alla Jugoslavia comunista. Gli ultimi passaggi saranno dedicati all’esodo declinato nelle diverse chiavi di lettura dell’arrivo, dell’assistenza e dell’accoglienza dei profughi giuliano-dalmati. L’iniziativa sarà visibile sui canali Facebook e You Tube dell’Istituto Storico di Modena. A integrazione del percorso è disponibile il videodocumentario, prodotto in collaborazione con l’istituto Luce “La città vuota. Pola 1947. Il suo esodo e la sua storia”, disponibile su You Tube. Il Comune di Concordia commemora, invece, il Giorno del Ricordo venerdì 11 febbraio, alle ore 21, presso la biblioteca comunale, con la conferenza "Terre contese, guerra, foibe ed esodo al confine orientale, a cura del prof. Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto storico di Ascoli Piceno. La conferenza è accompagnata dalle letture di Simone Maretti, narratore di testi letterari d’autore e opere letterarie classiche. L'evento è realizzato in collaborazione con l'Istituto Storico Di Modena. Ingresso libero con libero con prenotazione obbligatoria: Tel. 0535 412937 Mail: [email protected] Per accedere alla Biblioteca è necessario il green pass rafforzato e indossare una mascherina ffp2.
La Biblio di Cavezzo propone, poi, una piccola ma esaustiva bibliografia tra quanto disponibile al prestito, composta da saggi storici, racconti di testimonianze biografiche e romanzi, utile per approfondire (come solo i libri sanno fare) la storia del confine orientale italiano, avviando una riflessione sulle vicende che hanno caratterizzato quel territorio nella prima metà del secolo scorso.
A San Prospero, bandiere a mezz’asta oggi, 10 febbraio, per celebrare il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale.
A Camposanto, in occasione del Giorno del Ricordo, l'Amministrazione comunale rinnova la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. A tal fine viene condivisa la videoconferenza relativa alla visita guidata virtuale alla mostra “Il confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica” trasmessa dall'Istituto Storico di Modena.
A Bastiglia e a Soliera, con un post pubblicato sulle proprie pagine Facebook, le amministrazioni comunali rinnovano la memoria dell'orrore delle foibe e e dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani.
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