Violenza di genere, in provincia di Modena attivate nel 2021 oltre 200 procedure di “Codice Rosso”
Presso la Direzione Generale dell’Azienda USL di Modena, il Questore di Modena Silvia Burdese e il direttore generale AUSL, Antonio Brambilla, hanno rinnovato il Protocollo Achille, segno della collaborazione in atto volta a prevenire la violenza di genere.
La sottoscrizione rientra in un innovativo progetto rivolto non soltanto alla vittima di violenza di genere, ma anche all’autore – il soggetto maltrattante -. Propone un percorso di consapevolezza, che a Modena viene portato avanti dal Centro LDV (Liberiamoci dalla Violenza – Centro di accompagnamento al cambiamento degli uomini), con l’obiettivo di aiutare l’autore a riconoscere il disvalore sociale del proprio comportamento, avviando così anche un percorso di cambiamento.
Il documento, condiviso e aggiornato al 2022, rinnova un modello di collaborazione consolidato negli anni, tant’è che il Protocollo Achille nasce nel 2019, introducendo un percorso virtuoso a favore del soggetto maltrattante, che viene avviato già all’atto della notifica dell’ammonimento del Questore. Di norma, l’ufficiale di PS all’uopo delegato dal Questore - di solito il Dirigente della Divisione Anticrimine – svolge nella circostanza un delicato ruolo monitorio, cioè aiuta la persona a prendere consapevolezza di quelle condotte che hanno originato uno stato di ansia, di persecuzione nella vittima, gliele elenca così come descritte nel testo del provvedimento, ne spiega il disvalore ed infine invita l’ammonendo a mutare comportamento, pena la denuncia d’ufficio in caso di reiterazione. In tale fase, grazie al Protocollo Achille, il funzionario della Polizia di Stato procedente va oltre, illustra anche i servizi presenti sul territorio ai quali l’ammonito può rivolgersi per avviare un percorso psicoterapeutico di recupero. Previo suo consenso, con la persona presente in ufficio, il funzionario contatta il Centro LDV per fissare un primo appuntamento.
Proprio la mancanza o l’inadeguata cultura di genere è alla base di tanti atti di violenza domestica che si esplica oltre che su mogli, compagne, fidanzate, ed ex, anche sui figli. L’opera dell’AUSL per costruire questa crescita individuale è lo strumento primo per ridurre l’alto numero di recidive specifiche. Di norma, si osserva che il soggetto maltrattante, se lasciato a se stesso, non è in grado di mutare condotta, ma persevera nel metodo, mutando invece solo il soggetto su cui sfogare la sua fragilità, passando da una relazione ad un'altra.
Il servizio offerto dal Centro LDV permette di agire non più soltanto sulla repressione, bensì sul riconoscimento della violenza agita, l’assunzione della responsabilità e il lavorare per un cambiamento che conduce ad una e più lunga e consolidata azione di prevenzione, mettendo in condizione il soggetto maltrattante di riconoscere i suoi comportamenti devianti e la loro pericolosità.
Attualmente presso il Centro LDV dell’Azienda USL di Modena sono inseriti in un percorso di trattamento 50 uomini
- Dal dicembre 2011 ad oggi sono stati conclusi 164 percorsi
- Le nuove prese in carico nel 2021 sono state 30
- Le persone che hanno contattato telefonicamente il Centro LDV dal dicembre 2011 ad oggi sono state 1403 di cui 601 uomini, per avere informazioni e/o richiedere un appuntamento, 124 donne, per avere informazioni per possibili invii dei compagni/mariti, e 678 tra professionisti invianti (assistenti sociali, avvocati ecc.) ed altre persone interessate a richiedere informazioni: giornalisti, studenti universitari, altri professionisti, ecc.
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