Alice Neri, nuova ipotesi: chi ha dato fuoco all’auto potrebbe essersi allontanato in bici
CONCORDIA, RAVARINO – Continuano, ad oltre una settimana dal ritrovamento del corpo carbonizzato di Alice Neri, 32enne di Ravarino, rinvenuto lo scorso venerdì 18 novembre nelle campagne di Fossa di Concordia, le indagini sulla sua morte. Ancora tanti i punti da chiarire per accertare le responsabilità del probabile omicidio della giovane ravarinese.
Mentre i Ris di Parma sarebbero al lavoro per esaminare e confrontare i campioni di Dna recuperati dalla salma con quelli di Alice Neri, per stabilire con certezza che effettivamente il corpo ritrovato carbonizzato sia il suo, gli inquirenti si starebbero concentrando sulla pista del terzo uomo: nei giorni scorsi, infatti, sarebbe stato sentito un altro collega di Alice Neri, sospettato di essere il proprietario dell’auto ripresa dai varchi di Concordia nelle vicinanze del luogo dove poi è stato ritrovato il cadavere la sera della scomparsa della giovane.
Una nuova pista sarebbe emersa nelle ultime ore: come riporta la “Gazzetta di Modena”, infatti, gli inquirenti sarebbero alla ricerca di una bicicletta, con la quale chi ha dato fuoco all’auto all’interno della quale si trovava il corpo di Alice Neri potrebbe essersi allontanato dal luogo del rogo. L’ipotesi – si legge sul quotidiano – verrà ora valutata sulla base dalle tracce rinvenute sul luogo del ritrovamento del corpo della giovane ravarinese. Se davvero chi ha dato alle fiamme l’auto e il corpo di Alice si fosse allontanato in bicicletta, ciò complicherebbe il lavoro degli inquirenti, in quanto si tratta di un mezzo le cui tracce sono più difficili da trovare rispetto a quelle di un’auto. Intanto, sul luogo del ritrovamento del corpo, si sono recati ieri, 25 novembre, i due pm che si occupano del caso.
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe, poi, anche la tanica, che forse conteneva liquido infiammabile, rinvenuta fin nelle prime ore successive al ritrovamento del corpo, nelle vicinanze dell’auto. Gli inquirenti starebbero cercando di capire se il liquido contenuto in quella tanica possa essere stato quello utilizzato per dare fuoco all’auto e, nel caso, se si possa risalire a chi lo ha utilizzato.
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