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27 Marzo 2023
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Caro spesa, la Bassa maglia nera in provincia: a Mirandola prezzi più alti anche del 12%

Sono disponibili i risultati della ventottesima indagine sui prezzi praticati dalla Grande Distribuzione in provincia di Modena, promossa da Federconsumatori Modena. Di seguito, un riassunto dei risultati fornito da Federconsumatori Modena. Ecco il loro comunicato stampa:

“L’indagine è da sempre dedicata a misurare i prezzi applicati nella nostra provincia dalla grande distribuzione, e quindi il livello della concorrenza tra insegne. Per la prima volta in ventotto anni la nostra indagine esamina anche l’evoluzione dei prezzi del paniere da noi utilizzato, a distanza di 12 mesi. Non è un caso, ovviamente. Con l’inflazione che ad ottobre ha toccato a Modena il 12,8%, un punto al di sopra di quella nazionale, è evidente che si tratta di un tema prioritario. E’ diffusa trai consumatori la valutazione che il livello dei prezzi al consumo sia superiore ai dati misurati dall’ISTAT.

La nostra fotografia risale allo scorso mese di luglio, e conferma quasi perfettamente, per ciò che riguarda i prodotti di marca, l’inflazione del carrello della spesa registrato a Modena da ISTAT (8,8% contro 8,9% dato Federconsumatori). E’ quindi scorretta la percezione dei consumatori? Non del tutto, perché il dato clamoroso è quello dell’evoluzione registrata nelle altre due tipologie da noi monitorate: le private label e i primi prezzi. I prodotti a marchio del distributore, da tempo in forte crescita dentro il carrello della spesa, registrano un inatteso +13,8%, ben il 5,7% in più del dato “ufficiale”. Non diversa la condizione dei primi prezzi, dei prodotti a minor costo venduti sia nei discount che nei supermercati; l’inflazione qui ha raggiunto il 12,4%, 3,6% in più di quella del carrello spesa.

Quindi hanno parzialmente ragione i consumatori, sulla base dei nostri dati: a Modena, nel mese di luglio, un paniere composto per metà da prodotti di marca, per un quarto da primi prezzi e per un quarto da private label, faceva registrare un differenziale inflattivo di circa il 2,4%. Per chi acquista in prevalenza primi prezzi o private label la differenza è ancora più importante. In questo senso va ricordato che a livello nazionale si registra una importante contrazione dei consumi alimentari, contemporanea alla crescita della spesa. Con questi chiari di luna, coi salari fermi e con l’inflazione impazzita, si compra di meno e si spende di più. Non è certo una sorpresa che il dato della fiducia dei consumatori crolli ai livelli della seconda ondata di Covid.

In sintesi, da queste tendenze resta penalizzata, ancora di più, una vasta area di consumatori. Sono le famiglie che fanno la spesa soprattutto nei discount, che favoriscono i primi prezzi, che considerano convenienti i prodotti a marchio del distributore. Sono le famiglie a reddito medio basso, quelle che hanno nel carrello della spesa uno dei principali costi, quelle che faticano con le bollette. E’ un’area che esce da questo osservatorio ancora più debole, penalizzata tra i penalizzati.

CHI VINCE E CHI PERDE: LE AREE DELLA PROVINCIA

La nostra tradizionale classifica per aree territoriali contiene diversi stimoli, a partire dall’ ulteriore peggioramento del Distretto ceramico, che per anni aveva fatto registrare le migliori performance e gli scontrini più bassi. Un territorio a forte concentrazione di insegne della GDO, ma che alla luce dei dati evidenzia un netto calo di tensione concorrenziale tra insegne in questa area, un tempo attraversata da un livello concorrenziale altissimo. Un calo certamente da indagare, in un’area dove comunque svetta il supermercato coi prezzi più bassi in provincia, almeno sui prodotti di marca.

Nella classifica delle negatività vince, nettamente e con distacco, l’Area Nord. Clamoroso il sorpasso del Frignano sull’ Area all’estremo opposto della provincia, che da quest’anno occupa lo sgradevole ultimo posto. Non c’è nessun motivo plausibile che giustifichi una condizione che vede i consumatori dei Comuni dell’Area Nord con scontrini molto appesantiti rispetto ai prodotti Grandi Marche, rispetto all’Area più economica, e sui primi prezzi. E’ indispensabile che nell’ Area Nord cresca la competizione, eventualmente con nuove aperture in grado di promuoverla. Il 2021 era stato l’anno della “Sorpresa Carpi”, con quella città che era diventata, per la prima volta, la più conveniente della provincia nella spesa alimentare.

Un territorio dove negli ultimi anni si erano concentrate diverse aperture e ristrutturazioni, e dove soprattutto la presenza di numerosi discount aveva modificato la tradizionale offerta commerciale. La “Sorpresa Carpi” era stata tale anche per i cittadini di quella città; le polemiche non erano mancate, e non mancheranno nemmeno ora, visto che le Terre d’Argine sono per il secondo anno in testa alla classifica, pur con una classifica diversa tra insegne.

Pochissimo dietro Carpi troviamo Modena, di fatto appaiata, ma con una rete commerciale e possibilità decisamente più elevate di Carpi.
In sintesi: bene Carpi e Modena, dove la competizione resta alta, sempre peggio l’Area Nord, che deve ripensare la qualità e quantità della sua rete commerciale, da indagare quanto accade nel Distretto Ceramico, dove cala la tensione competitiva. Segnali di miglioramento a Pavullo, non più fanalino di coda.

CHI VINCE E CHI PERDE: LE INSEGNE

Sempre più lontani i tempi del dualismo, a Modena, tra Coop ed Esselunga. La chiusura del supermercato Coop di via Canaletto descrive meglio di ogni altra cosa la fine di un’epoca. Ma assieme agli aspetti sgradevoli di quella lite, nelle aule giudiziarie e sul terreno, va ricordato lo scatenarsi di una competizione sui prezzi che favorì certamente i consumatori. Tempi lontani, a giudicare dall’esito della nostra indagine. L’anno scorso Coop Alleanza era uscita piuttosto bene dalla nostra analisi, facendo intuire scelte importanti sul fronte dei prezzi, almeno nel formato Iper, dove anche Conad era andata bene. Al contrario Esselunga faceva registrare, nelle sue tre strutture in provincia, numeri davvero poco esaltanti, perdendo il confronto con Coop in tutti i segmenti misurati.

Il quadro quest’anno è profondamente mutato, perché sul fronte delle insegne va registrato un vinci-tore netto quanto inatteso, che nel segmento Grandi Marche ha vinto la competizione in tutte le aree dove erano presenti proprie strutture monitorate. Conad è la prima struttura per livello di prezzi Grandi Marche, ma spesso non solo, a Modena e nelle Unioni delle Terre d’Argine, dell’Area Nord, delle Terre dei Castelli, del Sorbara, del Frignano. Un investimento importante per Conad Nord Ovest, che con le altre consorelle territoriali è prima per quote di mercato in Italia, e che è frutto a Modena anche di alcune nuove aperture e di qualche importante riposizionamento.

Se Conad è il netto vincitore quest’anno, con quattro super/Iper nei primi cinque posti assoluti (Paniere Grandi marche), è l’unico supermercato della catena Rossetto nel modenese, il SuperRossetto di Fiorano, a mantenere anche quest’anno la palma di negozio più conveniente della provincia di Modena, per ciò che riguarda le Grandi Marche, a forte distanza dagli altri competitori del territorio, e a minore distanza da altre realtà in altri distretti. Aperto nel dicembre 2016, dal 2017 Rossetto vince ininterrottamente la nostra classifica del Supermercato più conveniente. Quest’anno un supermercato in fase di avvio, e con prezzi conseguenti, il Conad nel quartiere Madonnina a Modena, si è avvicinato molto al SuperRossetto, ma senza riuscire in un sorpasso che sarebbe stato a suo modo storico. Va ricordato che Rossetto ha un limitato assortimento col proprio marchio rispetto ai Primi prezzi.

L’azienda veronese inoltre non tenta la competizione né coi discount né spinge in modo forte sulla promozionalità. Rossetto ha deciso che il proprio core business è concentrato nei prodotti Grandi Marche a prezzo intero. Una posizione interessante, di un soggetto che trasforma il commercio della GDO nelle aree dove si insedia. Ci chiediamo, anche quest’anno, cosa succederebbe se Rossetto si insediasse nell’Area Nord; ad esempio a Mirandola, dove il Supermercato più conveniente ha prezzi superiori del 12% a quelli di Rossetto di Fiorano.

Dopo l’appannamento degli ultimi due anni la Catena Esselunga ha in parte recuperato: seconda dietro Rossetto nel costo indice medio del paniere Grandi Marche, secondo Ipermercato dopo quello Conad nello stesso segmento, prima nei Supermercati/Iper nel paniere primi prezzi, davanti ad Unes e Coop Alleanza, con la struttura di Soliera prima in provincia. Sono risultati legati essenzialmente alla maggiore omogeneità della rete Esselunga, a differenza delle profonde differenze registrate tra gli Ipermercati di Coop Alleanza. Limitando il confronto tra le tre strutture Esselunga e le prime tre strutture Coop (Iper di Modena e Carpi) esce vincente quest’ultima. Esselunga vince anche sul fronte Prodotti Freschi, dove le due strutture più convenienti risultano essere le Esselunga di Soliera e Sassuolo, davanti ad Iperfamila, e Panorama di Sassuolo

Come detto Coop Alleanza piazza tre Ipermercati, nel Grandi Marche, davanti alle tre strutture di Esselunga. Ma per effetto dei prezzi praticati in tutti i segmenti nel resto della rete registra, nella nostra indagine, risultati modesti. Coop Alleanza è lontana dal primo posto in tutte le classifiche, sorpassata in tutti i distretti, con supermercati della concorrenza che sorpassano ovunque gli Ipermercati. Le migliori performance? Coop è sesta, con l’Iper di Carpi (sorpassato però dal supermercato Conad di via Marx) nella classifica dei punti vendita nel paniere Grandi marche; seconda nel paniere Private Label, dopo l’Iper Conad, con i propri Iper. Terza negli Iper e nei Super per il paniere Primi prezzi. La più importante catena distributiva nella nostra provincia, ad un anno di distanza da un discreto risul-tato, non conferma quindi i buoni segnali del 2021. Le peggiori performance sono quelle degli Ipermercati di Mirandola e Formigine, a 12/13 punti percentuali di distanza dal supermercato Rossetto, e a 9-10 punti dal punto vendita Coop più conveniente, l’Iper di Carpi.

E gli altri? Unes, che nel passato aveva conquistato il podio sulla città di Modena, si posiziona ora a metà classifica, ad eccezione dei prodotti a proprio marchio, dove si classifica, come nel 2021, al primo posto assoluto in provincia. Panorama, Pam, Famila e Despar occupano stabilmente il centro della classifica, senza eccellere in nessuna, ma con una evidente tendenza e seguire il livello di con-correnza del territorio di insediamento. Infine Sigma occupa da tempo il fondo delle classifiche, a 16/18 punti dai prezzi più convenienti nel Grandi Marche, a 15/20 punti nel segmento Private Label, a 34/37 punti nel segmento Primi prezzi.

In ultimo le consegne a domicilio. Troppo sbrigativamente sono state catalogate come il futuro della Grande Distribuzione. In realtà la crescite sono largamente al di sotto delle attese, e la marginalità in questo settore è cosa assai difficile da raggiungere. Inevitabile che i costi per i consumatori cre-scano, spingendo al ritorno al carrello fisico. L’indagine ha misurato tre soggetti diversi; i costi minori sono quelli di “Esselunga a casa”, ma le distanze sono ridotte con il secondo “Hey Conad”, e col terzo “Easy Coop”. Più marcate le differenze di condizioni, con Conad che consegna gratuitamente agli over 70, e Coop che in determinate fasce orarie richiede il contributo di consegna più basso. Tutte e tre le insegne prevedono, meritoriamente, la consegna gratuita ai disabili. Rispetto al costo della spe-sa tradizionale va però detto che i costi della consegna a domicilio sono marcatamente superiori; tutti e tre i soggetti misurati si posizionano nelle parti basse delle classifiche.

In sintesi, la rete Conad è la grande sorpresa positiva del 2022, capace di imporsi pressoché in tutto il territorio provinciale come la “lepre” da inseguire. Un ruolo inedito ed impegnativo, che misureremo nella sua tenuta il prossimo anno. Rossetto si conferma in testa al segmento Grandi Marche con la sua unica struttura in provincia, marcato stretto quest’anno da un supermercato Conad in fase di lancio. La primazia di Rossetto va comunque ridimensionata tenendo conto dell’assenza di una propria Private Label e di primi prezzi assolutamente non competitivi.

Esselunga migliora in alcuni segmenti significativi, mentre soccombe nel confronto diretto con i primi tre Iper di Coop Alleanza. Dopo un 2021 interessante Coop peggiora, non risultando mai prima (e raramente seconda) nei diversi segmenti misurati. La performance 2022 di Coop Alleanza non pare in linea né con il peso, né col ruolo, né con la storia del maggior soggetto commerciale in provincia. Inoltre paiono eccessive, in Coop, le differenze territoriali di linee prezzo tra tipologie simili. Conferme dalle altre insegne, per lo più nella fascia medio bassa delle classifiche. Al di sotto delle attese il peso delle consegne a domicilio, penalizzate dagli inevitabili costi più elevati.

DISCOUNT E IPER

L’esame del formato Discount, accellerato nelle sue performance da Covid e crisi economica, renderebbe necessario molto spazio. Ci limitiamo a ricordare che quello dei Discount è in Italia un mercato fortemente concentrato attorno a tre soggetti, Eurospin, Lidl e MD, che assieme raggiungono il 70% di quanto venduto in questo canale. Un canale che cresce, con il 22% di quota di mercato raggiunto nel 2021 ed un’attesa per il 2023 del 24,7%. Pochi altri dati: nelle regioni ad economia debole i Discount hanno ormai superato il 30% di quota di mercato, mentre nei mercati europei “maturi”, come la Germania, la presenza dei discount ha superato il 40% di quota di mercato. Il lento declino degli ipermercati, scesi al 26% di quota di mercato in Italia, segnala che non è lontano un sorpasso clamoroso. E a Modena? In assenza di dati precisi è evidente a tutti la grande vivacità di questo segmento, capace anche nella nostra provincia di sottrarre vendite al resto della rete, in particolare agli Ipermercati.

Tornando alla nostra indagine, per il secondo anno consecutivo un negozio in Appennino vince una classifica, di qualunque natura. L’Eurospin di Pavullo risulta il discount più conveniente della provincia, seguito dal Lidl di Finale Emilia e dal Lidl di Castelfranco. Non a caso tre aree “deboli” sul fronte dei prezzi. Ancora male il Lidl di Modena, più caro del 7,5% del gemello di Finale, mentre ALDI sembra ritagliarsi il ruolo di discount di qualità, restando distante dalle linee prezzo dei diretti concorrenti. Il mercato dei discount è decisamente più vivace in provincia rispetto al capoluogo; segno di spazi di crescita che potrebbero nel futuro movimentare gli scenari commerciali della città di Modena.

Infine gli Iper. Quello che fu il formato principe, quello attorno al quale si costruivano i piani commerciali, quello che doveva essere il futuro, soffre a Modena come altrove, ma a Modena si inserisce in una realtà dove la crescita delle grandi strutture è stata, assieme a Ferrara, la più forte in Regione. Le continue ristrutturazioni, il ridimensionamento degli assortimenti extralimentari e tanti altri interventi non paiono sufficienti ad arrestare un lento declino. Ciò nonostante gli Iper si difendono, riescendo a gravitare spesso nelle fasce alte delle classifiche. Ma il segnale di quest’anno è che nel paniere più importante, quello Grandi Marche, i primi tre classificati sono supermercati di medie dimensioni.

In sintesi, i Discount vanno forte, crescono ancora. Nell’unico segmento nel quale sono misurabili, i primi prezzi, ovviamente stravincono, anche se Esselunga di Soliera pare specializzarsi in questa competizione, e gli Ipercoop non stanno alla finestra. Preoccupa nei Discount la concentrazione eccessiva tra poche insegne, e la situazione negativa della città di Modena. Gli Ipermercati hanno comportamenti e politiche commerciali molto diverse tra di loro, svolgendo un ruolo positivo e determinante a Modena e Carpi, ma molto meno altrove. Giusto che si ripensino e si trasformino, seguendo le mutazioni nei comportamenti dei consumatori, a partire da quelli più deboli, che oggi si orientano verso i Discount”.

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