Elezioni americane: ha vinto veramente il buon senso?
Elezioni americane. Dopo un estenuante ed alquanto aggressiva campagna elettorale, da parte di uno dei personaggi più discussi, e discutibili, nonché inquietanti della politica mondiale, Donald Trump si aggiudica la 47esima presidenza di una delle più grandi democrazie del pianeta.
“Negli USA ha vinto il buon senso”, afferma l’onnipresente Matteo Salvini, con un concetto alquanto discutibile sulla definizione di buonsenso, che, qualora volessimo scomodare gli esperti della lingua italiana, troveremmo una definizione che difficilmente accosterei a Donald Trump; ovvero: “capacità di giudicare con equilibrio e ragionevolezza una situazione, comprendendo le necessità pratiche che essa comporta”.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrebbe spiegarci che cosa trova di così sensato, di così ragionevolmente equilibrato, da parte degli elettori americani, scegliere come proprio massimo rappresentante, un personaggio con un curriculum degno di un film dell’orrore.
Cosa c’è di sensato nelle posizioni politiche populiste, protezionistiche, isolazioniste, nazionaliste, razziste e di natura discriminatoria di Donald Trump.
Cosa c’è di sensato nella continua diffusione, durante la campagna elettorale, di notizie complottiste non supportate da fonti attendibili.
Cosa c’è di sensato in frasi estremamente violente e piene d’odio del neo eletto presidente del tipo: “vorrei che sparassero ai miei avversari”, “le devono puntare i fucili addosso” (riferito a Liz Cheney, figlia dell’ex vice presidente USA Dick Cheney).
Cosa c’è di sensato in un politico che durante la prima presidenza ha espresso una politica isolazionistica rinegoziando l'Accordo nordamericano per il libero scambio e l'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada e ritirandosi dal Partenariato Trans-Pacifico, dall'Accordo di Parigi e dall'Accordo sul nucleare iraniano.
Cosa c’è di sensato in una persona che durante la crisi pandemica ha sottovalutato i rischi per la salute, ignorando o contestando le raccomandazioni di medici ed esperti e promuovendo false informazioni su trattamenti medici alternativi. A tale proposito come dimenticare i consigli nella somministrazione dell’idrossiclorochina, considerato uno dei farmaci più discussi nella lotta al Covid19.
Cosa c’è di sensato, e democratico, termine molto in uso in queste ore da parte dei suoi sostenitori, nel rifiuto di riconoscere l’esito delle votazioni del 2020 che vede la vittoria di Joe Biden.
Cosa c’è di sensato, e rispettoso delle istituzioni, l’incitamento ai manifestanti che hanno portato, nel gennaio del 2021, all’assalto del Campidoglio. Uno dei momenti più tragici della democrazia americana.
Cosa c’è di sensato nel scegliere come proprio rappresentante un personaggio che vanta ben 34 capi d’imputazione che lo vedono protagonista di varie questioni legali. Dalla violenza sessuale all’uso improprio di documenti governativi riservati.
Uno dei peggiori presidenti della storia statunitense
Secondo alcuni sondaggi condotti tra storici e politologi americani, Trump sarebbe stato considerato uno dei peggiori presidenti della storia statunitense.
Durante il primo mandato del 2016, secondo i dati riportati da eminenti ed affidabili agenzie americane, l’economia americana è stata interessata da seri problemi causati soprattutto: dal taglio delle tasse ai segmenti ad alto reddito della popolazione, con conseguente aumento della disuguaglianza in termini di distribuzione del reddito (Fonte: Tax Policy Center); da un aumento della disoccupazione (Fonte: Bureau of Labour Statistics); da una perdita della copertura sanitaria da parte delle fasce più deboli della popolazione (Fonte: Friedman e Standing); da un aumento del debito pubblico cresciuto costantemente durante l’intera presidenza Trump, in questo caso in controtendenza rispetto agli ultimi anni di Obama nei quali si stava riducendo(Fonte: Federal Reserve Bank).
Una serie di fenomeni che hanno aumentato la crisi sociale già in atto da diversi anni, e su cui stava sapientemente lavorando l’amministrazione Obama. Non dimentichiamo che la riforma della sanità approvata nel 2010 dal presidente Obama, denominata “Obamacare”, volta ad aumentare la copertura sanitaria alle fasce più deboli della popolazione, nel 2017 è stata più volte osteggiata dalla nuova presidenza Trump. Donald Trump, infatti, probabilmente pressato dai potentati della sanità privata americana, ha tentato più volte di abrogare l’Obamacare. Non riuscendoci, ha comunque fatto passare alcune modifiche.
L’amministrazione Biden
I quattro anni dell’amministrazione Biden hanno visto un paese, l’America, recuperare terreno rispetto agli anni precedenti.
Dai dati pubblicati dal “Congressional Budget Office” risulta che l’economia americana, nel periodo 2020-2024, è cresciuta del 7,4% al netto dell’inflazione, con un aumento del PIL del 12,6% ed un aumento dell’occupazione del 4,5%.
L’unico dato poco rassicurante riguarda l’aumento dell’inflazione del 20,3%, contro però un aumento dei salari del 26,1%, che dovrebbe compensare l’inflazione.
Se l’amministrazione Biden ha riportato l’America in carreggiata, perché la maggioranza, risicata, degli elettori americani non l’ha riconfermata?
Il successo di Trump
Più della metà degli americani, secondo alcune indagini statistiche, affermano che le loro condizioni di vita sono peggiorate negli ultimi anni. La domanda da porsi è, se la situazione economica è migliorata, perché molti americani continuano a non essere contenti? Perché l’appartenenza politica, afferma la società di ricerca “Gallup”, è il primo fattore di orientamento, a prescindere dalla situazione reale del Paese. All’avvicinarsi del confronto elettorale le posizioni si polarizzano, fidandosi più della pancia che non della testa. Ci si fida più della retorica del pensiero polarizzato, che non prevede sfumature, rispetto alla realtà.
C’è da considerare anche il fatto che l’aumento della ricchezza degli ultimi anni ha riguardato alcuni gruppi sociali, non tutta la popolazione, favorendo ulteriormente la crescita della disuguaglianza sociale. E’ un problema tipico delle moderne democrazie. Problema al quale pare complicato trovare una soluzione. D’altronde le campagne elettorali negli USA sono finanziate dalle persone altamente agiate. Le quali, in caso di vittoria, dovranno essere ricompensate. Donald Trump, in questa ultima campagna elettorale, pare abbia raccolto la cifra record di 268,5 milioni di dollari.
Conclusioni
Definire equilibrato e ragionevole Donald Trump ritengo sia una contraddizione in termini. Un repubblicano doc, Arnold Schwarzenegger avrebbe affermato “con Donald Trump saranno altri quattro anni di stronzate senza risultati che ci renderanno sempre più arrabbiati, più divisi e pieni d’odio”.
Il problema che solleva Schwarzenegger, infatti, non è se scegliere la destra o la sinistra, i repubblicani o i democratici. E’ un problema che riguarda la scelta delle persone. L’ineggibilità e la pericolosità di personaggi come Donald Trump è evidente. Schwarzenegger ci ricorda che “prima di essere repubblicano lui è americano”. Ed è proprio questo il punto. La vittoria di Trump è in realtà la sconfitta degli americani e della democrazia americana. Ma gli americani l’hanno scelto. Pertanto non ci resta che complimentarsi con il neo presidente democraticamente eletto. E buona fortuna a tutti.
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