Finale Emilia, terremoto e discarica: il sindaco Poletti scrive al presidente della Regione de Pascale
FINALE EMILIA - “Ho inviato una comunicazione al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, e ai consiglieri regionali modenesi per ribadire ancora una volta ciò che avevo evidenziato al momento dell’elaborazione del piano regionale dei rifiuti: l’inadeguatezza della localizzazione della discarica Feronia, già finita sotto 3,5 metri di acqua in occasione dell’alluvione del 1982, prossima all’epicentro del terremoto del maggio 2012 e qualche giorno fa addirittura epicentro di una scossa piuttosto significativa”.
“Le questioni che pongo – aggiunge il sindaco di Finale Emilia e presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord – sono le seguenti: la falda acquifera sottostante la discarica può essere stata intaccata? Gli impianti di Feronia 1 possono essere danneggiati dalle scosse telluriche? Si possono registrare altre fuoriuscite di percolato in presenza di eventuali sciami sismici? Sono domande che ogni cittadino di Finale Emilia si pone e alle quali qualcuno deve fornire risposte. Per questi motivi ho chiesto al presidente De Pascale la sospensione dei conferimenti nei lotti 5 e 6, consentiti dopo il dissequestro dell’impianto, in attesa del pronunciamento sia del TAR sia del Tribunale di Modena. Il tutto avviando una verifica di eventuali cedimenti, fessurazioni, indebolimenti o smottamenti delle strutture della discarica a seguito del recente evento sismico”.
"Caro Presidente,
gentile Assessora,
egregi Consiglieri
come immagino abbiate saputo, nella giornata di mercoledì 15 gennaio, alle ore 16.34, in questi territori della bassa pianura modenese e ferrarese è riapparsa la paura: la mente di tutti è tornata immediatamente a quei drammatici giorni del maggio 2012. Fortunatamente la scossa ha avuto una magnitudo di 3,5 gradi della Scala Richter e non ha lasciato danni visibili, anche se, psicologicamente, ci ha colpito perché la poca profondità del sisma ha fatto sì che la scossa, preceduta da un lungo e sordo boato, sia stata ben percepita dai cittadini di Finale Emilia in particolare. Cittadini che, dopo lo spavento e constatato ove fosse il luogo dell’epicentro – a 4 chilometri dal centro urbano, in prossimità della discarica Feronia - sono oggi ancora più turbati. Perché la discarica è fonte di preoccupazione continua per gli abitanti di Finale Emilia, soprattutto da quando è stato approvato il suo ampliamento e ancor più dopo questa scossa tellurica.
In occasione della redazione dell’ultimo Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027, abbiamo presentato come amministrazione comunale 17 osservazioni, purtroppo tenute in nessun conto. Alcune di queste osservazioni facevano proprio riferimento alle problematiche sismiche del sito, evidenziando il fatto che, a pochi chilometri in linea d’aria, si trovasse l’epicentro del terremoto del 2012 e di quali problematiche potrebbero derivare, in seguito a scosse, da eventuali cedimenti, fessurazioni, indebolimenti o smottamenti delle strutture nello strato profondo impermeabile che sostiene la discarica. Oggi ripropongo le medesime questioni, con ancora maggior preoccupazione e senza dimenticare altri aspetti che dovrebbero rendere quella collocazione inadeguata: il rischio idraulico (nel 1982, la vecchia discarica, a seguito della rottura arginale del Panaro, fu sommersa da 3,5 metri di acqua), la vicinanza dell’impianto ad alcuni plessi scolastici e al sito protetto Oasi delle Meleghine, una zona a protezione speciale che accoglie diverse specie rare di uccelli e che fa parte del progetto europeo Rete Natura 2000, l’assoluta inadeguatezza della rete stradale che conduce al sito, per non parlare poi dei procedimenti penali e dei processi amministrativi (due ricorsi al TAR Bologna) ancora pendenti. Mi auguro, sinceramente, che la nuova Amministrazione regionale voglia seriamente prendere in considerazione la possibilità di rivalutare tutte le questioni che riguardano l’ampliamento della discarica Feronia di Finale Emilia (autorizzata per una capacità di 1.200.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e rifiuti urbani), a partire dall'inidonea ubicazione in zona sismica, come confermato dall'ultima scossa, imponendo da subito la sospensione dei conferimenti nel lotti 5 e 6, consentiti dopo il dissequestro dell’impianto, in attesa del pronunciamento sia del TAR sia del Tribunale di Modena. Il tutto avviando una verifica di eventuali cedimenti, fessurazioni, indebolimenti o smottamenti delle strutture della discarica a seguito del recente evento sismico.
Un cordiale saluto
Claudio Poletti
Sindaco di Finale Emilia"
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