Castelfranco Emilia, nasce un comitato cittadino spontaneo contro l’insediamento di un polo logistico nella zona artigianale
CASTELFRANCO EMILIA - Sta passando in sordina l'approvazione di un progetto che porterà a Castelfranco un'attività logistica e immagazzinamento per alimenti freschi per GDO alimentare che prevede un capannone di 27.000 metri quadrati, struttura inserita nel Piano Operativo Comunale (POC) 11 avente valore ed effetti di PUA (piano urbanistico attuativo) recentemente adottato dal comune di Castelfranco Emilia.
Un insediamento che sorgerà nell'area artigianale Venturina 1, dove oggi operano una cinquantina di attività artigianali, alcune dei quali con annesse abitazioni e confinante con aree di pregio ambientale destinate a residenza.
A sollevare questo problema, che rischia di condizionare pesantemente la zona est di Castelfranco, un comitato di imprenditori e cittadini che sta nascendo su impulso di Lena Ferrari, imprenditrice.
"Stiamo parlando - chi parla è appunto Lena Ferrari - di una distesa di cemento armato pari a tre campi da calcio con un’altezza di 15 metri fuori terra, che, a quanto ci è dato sapere, lavorerà tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi, con orario continuativo, con un traffico di almeno 150 mezzi pesanti in entrata e 150 mezzi pesanti in uscita (ma è un dato che riteniamo arrotondato per difetto), che sommato all'aumento di traffico veicolare (312 auto) e commerciale darà luogo ad un aumento del traffico di 728 veicoli al giorno, 2 al minuto, di cui le metà pesanti. Un dato che ritroviamo nello studio di impatto sulla rete stradale allegato al POC. Un traffico che nell’ora di punta, tra le 7,30 e le 8,30, porta ad un veicolo ogni 30 secondi; hai voglia a prevedere opere di compensazione e barriere antirumore! L'effetto di questo insediamento sarà innanzitutto quello di causare un deprezzamento di tutte le proprietà immobiliari dell'area, ma di inquinamento, acustico e dell’aria. soprattutto il traffico. E, per tornare al traffico, almeno 150 tir al giorno (ma chi farà controlli del caso?) che si instraderanno su una via Emilia di per sé obsoleta, con rotonde sottodimensionate per un tale flusso di autoarticolati, prima di raggiungere assi viari idonei quali la tangenziale in direzione Bologna e Modena. A questo proposito ci chiediamo anche che conseguenze potrà avere l’inevitabile aumento di traffico pesante sul datato ponte di Sant'Ambrogio, di cui sono note le problematiche strutturali. Il tutto in un comune che si vanta per le politiche green in materia di mobilità dolce", osserva con amara ironia Lena Ferrari.
"Noi contestiamo l'insediamento a vocazione logistica, anche se, essendo imprenditori, riteniamo sacrosanto attrarre nuove realtà imprenditoriali sul territorio, ma se aziende come Manitou e Magni, che avevano iniziato la propria attività alla Venturina, si sono poi spostate in un'altra area a vocazione industriale, una ragione c'è: più spazio e migliore viabilità e una visione strategica di pianificazione territoriale di qualità e non di quantità, in linea con i principi dettati dalla comunità europea, e in primis dalla Regione Emilia Romagna".
Ma quello che non va giù al costituendo comitato, è anche l'atteggiamento poco trasparente tenuto dall'amministrazione Comunale, che, sollecitata da diversi cittadini, non ha mai informato gli stessi sull'avanzamento delle procedure autorizzative. "Peraltro - sottolinea Ferrari - sarebbe opportuno conoscere, quanto meno il nome dell'attuatore che si insedierà sul territorio e quanto personale impiegherà per lo svolgimento di quell'attività".
"Noi crediamo che ci possano essere aree vocate ad ospitare logistica, a vocazione industriale, per ospitare tale attività. Il Villaggio venturina 1 deve mantenere il valore identitario per il quale è nato: ospitare imprese artigianali con le relative abitazioni, nell’ottica di preservare i tempi della vita/lavoro, senza contare che negli anni attorno al villaggio sono nate e cresciute aree residenziali. Di certo vogliamo un maggior coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte strategiche di pianificazione e consumo territoriale da parte dell'amministrazione".
“Il futuro di Castelfranco Emilia merita di essere costruito su basi solide e sostenibili, perché lo sviluppo non può essere perseguito costi quel che costi, a scapito dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini: pensiamo agli anziani e a ragazze e ragazzi che vanno in bicicletta, su strade che saranno percorse almeno una volta ogni sette minuti da un tir. È tempo di mettere al centro della pianificazione urbanistica la qualità della vita delle persone, per un futuro che guardi al benessere collettivo. Sono queste le motivazioni che ci spingono a ritenere che la costruzione del fabbricato logistico, così come previsto dal Poc, rappresenti una minaccia concreta per la viabilità, la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini di Castelfranco Emilia. Ci auguriamo un confronto urgente con l’Amministrazione comunale per trovare soluzioni condivise che possano garantire uno sviluppo che non sacrifichi il benessere della comunità.
- Calcio, Carpi ko 4-2 contro la Torres: svanisce il sogno playoff
- Truffa dello specchietto, nuovi casi nell'Unione delle Terre d'Argine
- Pasqua col pienone, Modena conquista visitatori italiani e stranieri
- San Felice, lunedì 28 aprile terzo incontro per la Consulta dei giovani
- Carpi, “Tutta la danza che vuoi” nelle sale dei Musei di Palazzo dei Pio
- "Yoga in biblioteca", a Cavezzo corso gratuito tutti i lunedì di maggio
- San Felice, sabato 26 aprile uffici comunali chiusi
RESTO D'ITALIA E MONDO
SALUTE
Sul Panaro on air
An error occurred:
The request cannot be completed because you have exceeded your quota.
ATTUALITÀ
I più letti
Most Read Posts
- Rubano due trattori, si scontrano tra loro, uno esce fuori strada e blocca la Statale 468 a Finale Emilia
- Apre a Soliera un nuovo negozio Action
- Carpi, falso Sms dalla banca: 50enne perde 3.500 euro per una truffa online
- Controlli dei Carabinieri a San Felice e Camposanto: identificate 50 persone, verifiche su 21 veicoli