Agricoltura, nel 2019 bene l’export (6,8 miliardi di euro, +4,7%) e l’occupazione (+3%)
LāexportĀ delle eccellenze enogastronomiche regionali che continua a crescere, laĀ qualitĆ Ā come chiave vincente, i dati sullāoccupazioneĀ che si consolidano. Lāannata 2019 del sistema agroalimentare dellāEmilia-Romagna presenta aspetti positivi ma anche difficoltĆ nella formazione delĀ valore della produzione agricola, dovute principalmente alle criticitĆ climatiche, fitosanitarie e di mercato.
Dei numeri e delle principali tendenze del comparto si ĆØ parlato stamattina alla presentazione a Bologna, in edizione streaming, delĀ Rapporto 2019 sul Sistema agroalimentareĀ dellāEmilia- Romagna. Frutto dellaĀ collaborazioneĀ traĀ Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia-Romagna, lo studio, giunto alla sua 27esima edizione, rappresenta la piĆ¹ completa e aggiornata fotografia del settore.
Alla presentazione in Regione hanno partecipato, tra gli altri, lāassessore regionale allāAgricoltura e agroalimentare,Ā Alessio Mammi, e il presidente di Unioncamere,Ā Alberto Zambianchi.
āNonostante le guerre sui dazi e la Brexit- ha commentato lāassessore Mammi -, lāexport dellāagroalimentare della Regione, come ĆØ stato bene illustrato, cresce del 4,7% (contro il 3,7% a livello nazionale) e raggiunge il valore di 6,8 miliardi di euro portando per la prima volta a un saldo positivo di oltre 200 milioni della bilancia commerciale regionale. Ć un valore che rappresenta oltre il 10% dellāexport complessivo regionale ed ĆØ pari al 16% dellāintero export agro-alimentare italiano, confermando il ruolo di traino dellāEmilia-Romagna per lāintero sistema nazionale, grazie alle sue produzioni di grande qualitĆ e a un sistema di imprese ben organizzato e consolidato.
Il settore agricolo e agroalimentare sono stati tra quelli che, durante lāemergenza Covid-19, non si sono fermati garantendo continuitĆ produttiva e fornitura di cibo per tutta la comunitĆ . Ma questo non significa che non abbia subito i contraccolpi della pandemia. Sono rimasti chiusi per mesi i canali Horeca, sbocco importante di molte nostre produzioni a cominciare da quelle di qualitĆ a denominazione di origine. Come Regione abbiamo messo in campo in questi mesi quasi 80milioni di euro, compresi i fondi straordinari della legge regionale che ci apprestiamo ad approvare. Abbiamo pagato 105milioni di euro di anticipi Pac agli agricoltori. Lo Stato a sua volta ha stanziato per il settore agricolo circa 1miliardo di euro coi decreti Cura Italia e Rilancio: ci aspettiamo che queste risorse vengano messe al piĆ¹ presto a disposizione delle imprese agricole".
āVeniamo da un 2019, in cui lāannata agraria ha avuto un risultato negativo- ha commentato il presidenteĀ Zambianchi-, dopo quattro anni di crescita. Lāalimentare ĆØ comunque stato lāunico settore a chiudere in positivo e nel primo trimestre 2020 ha contenuto la riduzione dellāattivitĆ al 2,6 per cento. La nostra regione, con unāeconomia aperta ai commerci mondiali, ha subito a seguito della pandemia un forte impatto recessivo su agricoltura e industria alimentare.Ā Per questo, Regione Emilia-Romagna e Camere di commercio hanno deciso di mettere a disposizione, attraverso i Confidi e gli Agrifidi, risorse dedicate per far fronte alle esigenze di liquiditĆ delle imprese e aiutarle a far fronte alle spese legate allāordinaria gestione aziendale. Un accordo che si inserisce in una consolidata partnership per valorizzare, anche sui mercati esteri, le straordinarie eccellenze del territorioā.
Prosegue la corsa dellāexport delle eccellenze regionali: +4,7%.Ā Nei Paesi Ue circa lā80% dei prodotti regionali
Lāexport dellāagroalimentare regionaleĀ cresce del 4,7%Ā (contro il 3,7% a livello nazionale) eĀ raggiunge il valore di 6,8 miliardi di euroĀ portandoĀ per la prima volta a un saldo positivo di oltre 200 milioniĀ della bilancia commerciale regionale. Ć un valore che rappresentaĀ oltre il 10% dellāexport complessivo regionaleĀ ed ĆØ pari alĀ 16% dellāintero export agro-alimentare italiano, confermando ilĀ ruolo di traino dellāEmilia-Romagna per lāintero sistema nazionale. I settori che hanno maggiormente contribuito a questo risultato sono stati il lattiero-caseario (+9,5%), i derivati dei cereali (+17,9%), lāortofrutta (+12%) mentre il settore delle carni e dei salumi ha registrato una leggera contrazione (-0,6%).
LaĀ GermaniaĀ si conferma il principale mercato di esportazione per le nostre eccellenze agroalimentari, con una quota del 17,37%, seguita daĀ FranciaĀ (14,11%),Ā Stati UnitiĀ (8,04),Ā Regno UnitoĀ (7,38) Nellāinsieme i 28 Paesi aderenti allāUnione europea hanno assorbito nel 2019 circa lā80% dellāexport regionale.
La provincia dellāEmilia-Romagna che svetta su tutte le altre per vocazione allāexport ĆØ sempreĀ Parma, per un controvalore di 1,79 miliardi di euro, seguita daĀ ModenaĀ (1,33 miliardi),Ā RavennaĀ (783 milioni),Ā Reggio EmiliaĀ (637 milioni),Ā BolognaĀ (circa 628),Ā ForlƬ-CesenaĀ (592),Ā PiacenzaĀ (437),Ā FerraraĀ (398) eĀ RiminiĀ (236 milioni).
In crescita lāoccupazione agricola: +3%
Segna una crescita diĀ 72mila nuove unitĆ Ā (+3%).Ā Sale ancheĀ lāoccupazione femminileĀ (30% della forza lavoro) in controtendenza con il dato nazionale.
Plv agricola regionale ferma a 4,2 miliardi
Dopo quattro anni di progressiva crescita, ilĀ valore della produzione agricolaĀ si ĆØ ridotto aĀ 4,2 miliardi di euro. Hanno inciso le condizioni climatiche anomale e avverse, che hanno caratterizzato il periodo maggio-giugno, le rilevanti problematiche fitosanitarie e di mercato, che hanno interessato le principali produzioni frutticole, e i cali di prezzo del latte conseguenti agli andamenti delle quotazioni del Parmigiano-Reggiano.
Le misure di sostegno allāagricoltura
Il sostegno ai redditi degli agricoltori ha confermato lāimportanza delle politiche dellāUnione europea. IlĀ Programma di Sviluppo Rurale 2014-20Ā si avvia verso la conclusione e alla fine del 2019 leĀ risorseĀ messe a bando hanno superatoĀ 1.120 milioni di euro, pari alĀ 93%Ā delle risorse disponibili per lāintero PSR, con la pubblicazione diĀ 417 bandiĀ che hanno interessato oltreĀ 23 mila beneficiari, 2.700 giovani e quasi 4.500 donne. I contributi concessi hanno superato il miliardo di euro, quasi lā85% delle risorse disponibili, con quasi 420 milioni di euro per la competitivitĆ , 474 milioni per ambiente e clima e 97 milioni per lo sviluppo del territorio.
IĀ contributiĀ erogati daĀ AgreaĀ nel 2019 hanno superato iĀ 687 milioni di euro, con oltreĀ 43 mila beneficiari. La parte prevalente dei contributi come al solito ĆØ rappresentata dagli oltre 366 milioni di euro della Domanda unica del primo pilastro della Politica agricola comunitaria (Pac), a cui si aggiungono gli interventi di mercato per quasi 105 milioni. I contributi erogati per le numerose misure del Psr hanno superato complessivamente 215 milioni, di cui la maggior parte destinati a interventi su competitivitĆ , ambiente e clima.
Le misure di sostegno dopo lāemergenza Covid-19
Il governo ha messo in campo oltre 1 miliardoĀ per il sostegno attraverso i Decreti Cura Italia e Rilancio con interventi per la liquiditĆ delle imprese e dei settori agricoli maggiormente colpiti dallāemergenza COVID-19.
Come Regione- afferma lāassessore Mammi - oltre ad avereĀ contribuito alla costruzione e definizione delle misure di intervento del governoĀ e ad avereĀ adottato misure di semplificazione e di flessibilitĆ Ā su adempimenti amministrativi e scadenze, abbiamo cercato diĀ mobilitare tutte le risorse ancora disponibiliĀ su Psr, Ocm e con il bilancio regionale siamo intervenuti perĀ lāabbattimento dei tassi di interesseĀ sui prestiti di conduzione (3,4 milioni di euro). Inoltre, conĀ lāassestamento di bilancio,Ā che andrĆ in votazione in questi giorni, ha propostoĀ lo stanziamento di ulteriori risorseĀ per interventi che riguardano aiuti forfettari ai 1.200Ā agriturismiĀ della Regione (3 milioni di euro), aiuti per il settore dellaĀ barbabietolaĀ (1,5 milioni di euro), scorrimento del bando per investimenti dellaĀ filiera zootecnica del latteĀ (17 milioni di euro).
Al tavolo dei relatori Alberto Zambianchi (Unionocamere), Alessio Mammi e Roberto Fanfani (UniversitĆ di Bologna); interviene Stefano Boccaletti, UniversitĆ di Piacenza
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