CNA: “Dpcm, provvedimenti discutibili che mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese”
MODENA - Un commento sul nuovo DPCM emanato domenica 25 ottobre ĆØ arrivato dalla CNA di Modena: lo riportiamo in forma integrale.
Non vorremmo unirci al coro dei virologi di turno, ma riteniamo che lāultimo decreto segni lo spartiacque tra interventi condivisibili ed azioni del tutto casuali, figlie di considerazioni che non hanno riscontro nella situazione reale. A cominciare dal trasporto pubblico, forse la criticitĆ piĆ¹ importante: continua ad esserci la disponibilitĆ di mezzi privati, perchĆ© non coinvolgerli nel trasporto delle persone, a cominciare da studenti e lavoratori? PerchĆ© non raddoppiare le corse, almeno dai comuni ex capo comprensorio, riducendo la pressione sul trasporto pubblico? Noi riteniamo che sia molto piĆ¹ utile ed etico pagare le imprese per un servizio di pubblica utilitĆ , piuttosto che pensare a āristoriā, un termine che non piace in primis agli imprenditori. Ć difficile comprendere anche la logica della chiusura alle 18 delle attivitĆ di ristorazione e la chiusura di palestre e centri benessere: stiamo parlando di imprese che hanno investito nel rispetto delle procedure anti Covid. In un decreto il Governo ha addirittura previsto un credito dāimposta dellā80% per interventi strutturali in questa direzione. Ora questi investimenti ā ma anche quelli piĆ¹ semplici come le macchine per la sanificazione ā rischiano di essere inutili, o quasi. Definire un termine cosƬ drastico significa anche ammettere lāincapacitĆ di attivare attivitĆ di controllo, scaricandola sulle imprese che non possono svolgere ā regolarmente ā la propria attivitĆ . La chiusura anticipata rappresenta un provvedimento gravissimo, che potrebbe rappresentare il colpo di grazia per le imprese della ristorazione, ed ĆØ appena il caso di sottolineare come la buona tavola sia uno dei biglietti da visita del nostro territorio. Le misure affinchĆ© ciĆ² venga scongiurato sono, a nostro avviso, quattro, e tutte di natura emergenziale e da attuare sin dalle prossime: 1) prolungamento della cassa integrazione; 2) risorse a fondo perduto per compensare la perdita di fatturato (spesso totale, perchĆ© gran parte dellāattivitĆ di ristorazioni lavorano in orario serale); 3) compensazioni economiche per gli affitti; 4) pace fiscale. Difficile da comprendere anche la chiusura delle attivitĆ culturali come teatri e cinema, dove il distanziamento puĆ² essere praticato e, ribadiamo, controllato. Infine, ci permettiamo di avanzare qualche perplessitĆ sui ritardi nellāorganizzazione dellāattivitĆ sanitaria: riteniamo sia importantissimo potenziare la medicina a domicilio e da questo punto di vista continuiamo a non comprendere come non si faccia ricorso al Mes, in grado di permettere di utilizzare risorse immediatamente disponibili per il sistema sanitario, liberando somme per le iniziative di sostegno allāeconomia.
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