Paolo Negro (Pd): “Mirandolexit sospesa? La fretta è cattiva consigliera”
Paolo Negro, capogruppo del Gruppo Liste Civiche – PD nell’Unione dei Comuni su quanto accaduto l’altra sera nel Consiglio dell’Unione e sul pronunciamento del TAR circa la Mirandolexit:
“Personale ausiliario per affiancare le educatrici dei nidi di San Felice s/P e San Prospero anche per curare la continua sanificazione degli ambienti, assistenti sociali per potenziare l’assistenza alle famiglie in questo grave momento, nuovi scuolabus per San Felice s/P sul Panaro e Concordia. Sono solo alcune voci contro cui il centrodestra tutto, ieri sera, ha votato e bloccato, i contenuti di due delibere della Giunta dell’Unione, nonostante fossero state adottate all’unanimità da tutti i sindaci, compresi i sindaci di centrodestra, smentiti quindi dai loro stessi consiglieri di riferimento. Perché questo voto ? Nessun rilievo dal centrodestra durante il confronto in Commissione, nessun rilievo prima del voto in Consiglio. Per quale motivo dunque questo sfregio, questo dadaismo politico ? Nessuno argomento nel merito, solo l’appellarsi ad un generico ‘motivo politico’ dai contorni imprecisati. Motivo politico però che improvvisamente e clamorosamente evapora, quanto si è trattato di votare subito dopo un’analoga delibera relativa ai servizi scolasti da attivarsi a Mirandola. Un ‘motivo politico selettivo, ad intermittenza, insomma. I bambini di Mirandola sì, quelli di San Felice e San Prospero no. E’ la prima volta nella storia della Bassa che dei consiglieri comunali votano contro l’interesse dei loro comuni e dei loro cittadini obbedendo ad un ordine di Mirandola. La realtà è che si è trattato di una scelta, sotto il diktat e la sudditanza psicologica verso la Lega, totalmente irresponsabile, considerato anche il periodo di emergenza che stiamo vivendo. Una scelta che, oltre a generare debiti fuori bilancio da sanare, farà ritardare risposte alle comunità, alle famiglie. Se c’è un problema politico, è abc istituzionale utilizzare gli strumenti che i consiglieri hanno, senza scaricarlo sui servizi alle famiglie. Si, lo penso anche io, c’è un problema politico: quello aperto dalle dimissioni da presidente dell’Unione del sindaco leghista di Mirandola Greco, dalla fuga frettolosa dall’Unione del Comune di Mirandola che ha fallito alla responsabilità di guidare e governare un territorio. Una fuga frettolosa e irresponsabile, come abbiamo sempre detto, che oggi il TAR ha giustamente sospeso, a conferma che non è in discussione il principio dell’autonomia di Mirandola ma il modo approssimativo ed arrogando con cui si è voluto procedere. Forse è questo il vero motivo politico della frustrazione della Lega: rendersi conto di essersi infilati in un tunnel contromano violando tutte le regole di sana e buona amministrazione. Noi siamo impegnati a riparare questi danni per il bene della Bassa Modenese e a rilanciare l’Unione. Non defletteremo da questo obiettivo. Confidiamo che anche la parte responsabile del centrodestra ritrovi il sentiero del bene comune, del senso di responsabilità”
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