Dal balcone a twitter, Francesco Filippi racconta la rivoluzione comunicativa del fascismo alle scuole di Modena e provincia
Il fascismo italiano e in particolare il suo fondatore Benito Mussolini sono stati modelli di innovazione dirompenti nella comunicazione politica del Ventesimo secolo: l'utilizzo della tecnologia, il rapporto diretto con le masse, il culto dell’uomo politico e la diffusione di slogan semplici ed efficaci sono le principali novità portate in politica dal fascismo, sperimentate nelle piazze italiane degli anni Venti del Novecento e rivisitate poi nelle piazze virtuali degli anni Venti del ventunesimo secolo. Si è trattato e si tratta di un modello comunicativo incline al consenso più che al confronto, al dettare più che all’ascoltare.
Una eredità ben visibile oggi, nel panorama della comunicazione politica virtuale e non solo, nelle strategie comunicative di attrazione delle masse e costruzione del consenso. Quali sono gli effetti di tutto questo e come analizzare i linguaggi di comunicazione politica maggiormente utilizzati nei giorni nostri?
A cent’anni dall’avvento del Fascismo, il Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena organizza, in collaborazione con Future Education Modena e Istituto storico di Modena, un evento online dal titolo “Ne sarete degni voi? La rivoluzione comunicativa del fascismo”, che si svolgerà giovedì 26 novembre alle ore 11.
L'appuntamento si inserisce all'interno del progetto “Storia e immaginario del fascismo 1920-2020: l’Italia e Modena”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, ed è destinato principalmente alle classi terza, quarta e quinta delle scuole secondarie di secondo grado di Modena e provincia, ma aperto anche alla cittadinanza.
“La comunicazione permette di connettere gli individui nella società: saper comunicare, anche online, rientra oramai tra le necessarie competenze di cittadinanza - la nuova educazione civica - dichiara Donatella Solda, direttrice di FEM - Siamo felici di contribuire allo sviluppo di cittadini digitali, che sappiano comunicare nel presente, in modo consapevole e con spirito critico, facendo tesoro degli insegnamenti del passato”.
Il centenario dell’avvento del fascismo, dunque, diventa occasione per riflettere con i ragazzi delle scuole del territorio, sulla comunicazione propagandistica fascista di regime e su quella via social di oggi al fine di mostrare come una lettura/analisi critica delle fonti storiche possa cambiare in modo sensibile la narrazione degli eventi.
Una riflessione che verrà guidata da Francesco Filippi, storico, formatore e Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Deina. Ha collaborato alla stesura di manuali e percorsi educativi incentrati sul rapporto tra memoria e presente. Tra le sue ultime pubblicazioni Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri, 2019) e Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto (Bollati Boringhieri, 2020).
Il progetto “Storia e immaginario del fascismo 1920-2020: l’Italia e Modena” analizza il periodo storico in oggetto combinando la prospettiva storiografica con quella semiotico/linguistica. Obiettivo ultimo è quello di fornire ai ragazzi gli strumenti per leggere il passato e interpretare la contemporaneità e il modo in cui viene presentata.
L’evento è gratuito, previa prenotazione e si inserisce all’interno degli Itinerari scuola-città di MEMO (Multicentro Educativo Modena Sergio Neri). Le scuole del Comune di Modena possono registrarsi tramite il portale Mymemo. Gli istituti scolastici appartenenti alla provincia di Modena che intendono partecipare all’evento possono contattarci all’indirizzo academy@fem.digital.
La cittadinanza, invece, può registrarsi al seguente link: https://bit.ly/3prJU3h
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