Coronavirus, l’Emilia-Romagna pronta per il vaccino anti-Covid
Campagna vaccinale da completare in 46 giorni per entrambe le dosi: in media saranno eseguiti circa 10.000 vaccini al giorno, con circa 300 persone coinvolte tra medici, infermieri, Oss, personale amministrativo e volontari. Previsto un punto di somministrazione per provincia (3 a Bologna, Imola compresa), operativi 7 giorni su 7, mattina e pomeriggio; il tempo previsto per ogni vaccino non supererĆ i 5 minuti; nelle strutture per anziani la som ministrazione sarĆ a domicilio
Entra nel vivo la nuova fase, quella finale della lotta al Coronavirus. La Regione Emilia-RomagnaĀ ĆØ infattiĀ giĆ pronta a dare il viaĀ allaĀ prima fase della campagna vaccinale, cheĀ partirĆ a inizio gennaio, non appena il primo vaccino, quello prodotto da Pfeizer, sarĆ consegnato sul territorio.
DalĀ numero di medici coinvoltiĀ allaĀ distribuzione dei centri di somministrazione, ogni procedura ĆØ stata giĆ definita per permettere la vaccinazione di quelle che sono state ritenute - e cosƬ indicate dal ministero - le categorie alle quali ĆØĀ piĆ¹ urgenteĀ somministrare il vaccino: tutto il personale degliĀ ospedali, pubblici e privati, eĀ dei presidi socio-sanitari territoriali, dai sanitari ai tecnici, agli amministrativi, nonchĆ©Ā i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta; iĀ volontari e i dipendenti delle associazioni e delle attivitĆ di emergenza di trasporto sociale; tutto il mondo delleĀ strutture residenziali per anziani,Ā sia operatoriĀ cheĀ ospiti.
In questa prima fase le persone che potenzialmente, dato che non cāĆØ lāobbligatorietĆ , potranno essere vaccinate, sono circa 180mila, per un totale di oltreĀ 360.000 somministrazioni; sono infatti previsteĀ due dosi per ogni vaccinazione, a partire appuntoĀ da inizio gennaioĀ eĀ nellāarco massimo di 46 giorni (23 per il vaccino e altrettanti per il richiamo);Ā ma si stima che ne bastinoĀ 18 per ognuna delle operazioni.Ā Si parla quindi di unaĀ media di circa 10.000 vaccinazioni al giorno.
Una campagna vaccinale imponente, che la Regione, in accordo con le Aziende sanitarie del territorio, ĆØ giĆ andata a definire in ogni suo aspetto. E che per ora ha riscosso una adesione massima: dai primi quesiti sulle intenzioni di vaccinazione inviati al personale sanitario,Ā quasi la totalitĆ , il 96%, ha espresso la propria volontĆ a vaccinarsi.
āIl vaccino tanto atteso ĆØ finalmente una realtĆ - dichiarano il presidente della Regione,Ā Stefano Bonaccini, eĀ Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute-. LāEmilia-Romagna ĆØ pronta a partire con la vaccinazione agli operatori sanitari e agli ospiti delle residenze per anziani, le due categorie che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di malattia, decesso e dolore nel corso delle prime due ondate epidemiche, e che devono prioritariamente essere protette ora che il vaccino ĆØ disponibile. Siamo pronti e attrezzati per mettere in campo un'organizzazione che dovrĆ gestire per gran parte del 2021 anche la successiva campagna vaccinale di massa, che richiederĆ un ulteriore sforzo organizzativo. Voglio ancora una volta ringraziare il personale sanitario per la dedizione e la professionalitĆ dimostrati sino ad ora, e assicurare che, come istituzione, saremo al loro fianco 24 ore al giorno per l'impegno che ci aspetta per i prossimi mesiā.
āQuesto ĆØ davvero un passo determinante- proseguonoĀ Bonaccini e Donini- per iniziare il percorso di uscita dalla pandemia e ritrovare finalmente la quotidianitĆ delle nostre relazioni personali e professionali, con un pensiero di grande commozione per chi non c'ĆØ piĆ¹. Lāavvio della vaccinazione non deve assolutamente indurci ad abbassare la guardia, dobbiamo tutti continuare ad osservare scrupolosamente le indicazioni necessarie a proteggere noi stessi e gli altri fino a quando la battaglia contro il virus non sarĆ vintaā.
āInfine- chiudono presidente e assessore- un ringraziamento al personale sanitario che in queste ore sta rispondendo sui siti aziendali al quesito sull'intenzione alla vaccinazione contro SARS-CoV-2. Ieri, su 13.425 risposte pervenute, in 12.894, ben il 96%, si sono detti favorevoli, un elemento che ci riempie di fiducia per i tempi che ci aspettanoā.
Le modalitĆ operative
PerĀ ogni provinciaĀ ĆØ stato definito unĀ punto unico di somministrazione, con lāeccezione della provincia di Bologna che potrĆ contare su due punti, a cui si deve aggiungere quello di riferimento per lāAusl di Imola.
I centri vaccinali, che saranno definiti giĆ nei prossimi giorni, dovranno essere posizionatiĀ al di fuori delle strutture ospedaliere, o comunque in aree dove non ĆØ previsto nĆ© in entrata nĆ© in uscita il passaggio degli utenti; sarĆ possibile anche attrezzareĀ aree esterne, ad esempio con le tensostrutture fornite da Protezione civile ed esercito, ed eventualmente si potrĆ ricorrere aĀ palasportĀ oĀ poli fieristici.
Le strutture dovranno essere facilmente raggiungibili e disporre di un ampio parcheggio, in ognuna deve essere garantita laĀ presenza di un mezzo di emergenzaĀ e saranno tutte suddivise in piĆ¹ spazi, uno per ogni fase della vaccinazione: una prima zona diĀ accoglienza, seguita da quella per lo svolgimento di tutta la fase diĀ amministrazioneĀ (lāutente non impiegherĆ piĆ¹ di 5 minuti per queste prime operazioni), poi lāarea diĀ vaccinazioneĀ vera e propria (con un tempo previsto di 5 minuti) e infine quella per lāosservazione post-vaccinale, dove si sarĆ trattenuti per 10 minuti.
Complessivamente, per quel che riguarda la vaccinazione agli operatori sanitari, sono circaĀ 300 le personeĀ al momento previste per leĀ operazioni di vaccinazioneĀ in tutta la regione tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, amministrativi e volontari. Naturalmente sulla base di nuove esigenze il personale potrĆ essere incrementato.
Si lavorerĆ per team, ognuno composto da almeno unĀ medico, che fungerĆ da referente, un minimo di cinque traĀ infermieri e assistenti sanitariĀ e non meno di dueĀ operatori sociosanitari, a cui si dovranno poi aggiungere un amministrativo e un minimo diĀ quattro volontari, ad esempio della Protezione civile, che si occuperanno di tutte le operazioni pre-seduta e della gestione dellāarea di osservazione post-vaccinale.
Ogni centro di somministrazione potrĆ contare suĀ piĆ¹ equipe mediche al lavoro, e alle Aziende sanitarie ĆØ lasciata anche la possibilitĆ sia di modificare i rapporti numerici tra medici ed infermieri sia di prevedere gruppi di lavoro allargati; in caso di difficoltĆ a reperire volontari, le Aziende dovranno rivolgersi al proprio personale dipendente.
Ciascun team lavorerĆ per 6 giorni a settimana, e non piĆ¹ di 8 ore al giorno, con unĀ minimo di 300 persone vaccinate ogni turno; in caso di necessitĆ , sarĆ possibile strutturare i turni dei diversi teamĀ sette giorni su sette, anche nelĀ pomeriggio.
Le vaccinazioni nelle strutture per anziani
Per quanto riguarda invece le vaccinazioniĀ agli ospiti delleĀ strutture per anziani, che sonoĀ 1.976 in regione, saranno effettuateĀ a domicilioĀ nelle residenze: per quelle diĀ grandi dimensioniĀ si muoverĆ unĀ team medico, mentre per quelleĀ piĆ¹ piccoleĀ il modello organizzativo di riferimento sarĆ quello delleĀ Usca.
Ogni team dovrebbe operare in modo tale che ciascuno operatore vaccini almeno tre persone allāora nelle strutture con un massimo di 50 ospiti, mentre per quelle piĆ¹ grandi la tempistica puĆ² aumentare ad almeno 4 vaccinazioni ogni ora, considerando nei tempi anche le operazioni di spostamento e quelle di presa in carico e preparazione delle dosi.
Dal punto di vista degliĀ utenti, tutto il personale del mondo della sanitĆ che intende vaccinarsi dovrĆ prenotarsi attraverso un sistema che assegnerĆ automaticamente due appuntamenti, uno per la prima e uno per la seconda dose; per gli ospiti delle Rsa sono in fase di definizione le modalitĆ , con il coinvolgimento dei gestori.
Caratteristiche dei punti di somministrazione per il vaccino
Le sedi devono garantire le seguenti linee guida:
- FacilitĆ nel raggiungimento della sede (mezzi pubblici, presenza di parcheggio);
- Sicurezza e accessibilitĆ degli utenti, con particolare riguardo ai portatori di disabilitĆ ;
- PossibilitĆ di creare zone filtro per lāutenza per il controllo della temperatura e lāutilizzo della
mascherina
- PossibilitĆ di contenere molte persone, garantendo il distanziamento fisico e di adattamento in
caso di flussi rilevanti di utenza;
- Prevedere/implementare una procedura per la gestione dellāemergenza sanitaria
- Presa dāatto delle procedure da attuare in caso di emergenza relative alla sede;
- Sistemazione delle postazioni in modo tale da garantire distanziamento e rispetto della privacy;
- Prevedere lo stoccaggio e/o gestione dei vaccini e farmaci anche per il mantenimento della
catena del freddo;
- Gestione accurata del numero delle dosi in modo che non si verifichino sprechi;
- Vie di accesso e uscita dalla struttura separati;
- Presenza di servizi pubblici, separati per personale e utenza, compresi quelli dedicati a persone
con disabilitĆ ;
- Igienizzazione di suppellettili utilizzati durante la seduta e lāigienizzazione periodica dei servizi
igienici;
- Microclima indoor garantito secondo gli standard del regolamento igienico-sanitario con
esclusione di ricircolo dellāaria, ove possibile;
- DovrĆ anche essere garantito un idoneo equipaggiamento informatico (come computer e
stampanti), collegamento alla rete internet o intranet, disponibilitĆ di copertura telefonica (mobile
e/o fissa).
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