Cispadana, il Coordinamento: “Approvato piano di investimenti, non assegnazione nuova concessione ad Autobrennero”
Attraverso una nota stampa, Silvano Tagliavini, a nome del Coordinamento Cispadano No Autostrada Si Strada a Scorrimento Veloce, interviene a proposito della notizia riguardante il via libera, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al progetto di Autobrennero riguardante l’A22, che potrebbe avvicinare la realizzazione della Cispadana:
“Numerose espressioni locali di giubilo alla notizia che il Ministero delle infrastrutture ha approvato il Project financing (Finanza di progetto) proposto da Autobrennero per effettuare investimenti sul “corridoio del Brennero”. Viene approvato un piano di investimenti, non l’assegnazione definitiva della nuova concessione A22 ad Autobrennero! Per questo si dovrà aspettare qualche anno ancora salvo imprevisti. Imprevisti molto prevedibili che sono, in sostanza, la violazione delle norme europee sulla “concorrenza” ed il “libero mercato”.
Da notare che il piano di investimenti di Autobrennero prevede, con tempistica non specificata, la realizzazione della Cispadana autostradale ma non l’obbligo! Per quanto poi riguarda i tempi appunto, siamo comunque lungi dal vederne la fine visto che il progetto autostradale dovrà essere sottoposto, stante le norme attuali, a nuova valutazione di impatto ambientale (VIA). Per l’aspetto economico è peggio che andar di notte visti i costi attuali denunciati dalla stessa ARC concessionaria per la realizzazione e gestione del nuovo asse autostradale. Un miliardo e 700 milioni che, se pur depurati dai finanziamenti pubblici previsti da Regione e Stato, (oltre 500 milioni ipotizzati ma non pronto cassa) rimangono pur sempre una bella cifra. Stiamo parlando di un miliardo e 200 milioni circa da trovare sulla piazza bancaria.
Il tutto in un contesto contrattuale (Regione/ARC) dove, a causa all’articolo 30 della Concessione, viene adombrato l’obbligo dell’Ente Pubblico di accollarsi i debiti del concessionario a fronte di mancati guadagni (pedaggi) già del resto ampliamente dimostrati dalla stessa ARC. Si continua dunque allegramente a “ballare sul Titanic” nonostante l’evidente prossima collisione con l’iceberg economico e procedurale. Stiamo parlando di soldi pubblici buttati per un’opera che si dimostra non adatta a risolvere i problemi di viabilità del territorio attraversato anziché procedere alla realizzazione, in tempi decisamente minori, dei tratti mancanti della strada a scorrimento veloce con minori costi, maggiore connettività con il sistema viario minore, minore consumo di suolo fertile e, in generale, minore impatto ambientale (vedasi situazione inquinamento atmosferico per cui Italia e Regione Emilia-Romagna sono sotto infrazione europea).
I tempi di realizzo dell’asse autostradale. Ad essere ottimisti, stante i concetti espressi da Pattuzzi, non si apriranno i cantieri prima di 3 o 4 anni per terminare, salvo imprevisti, dopo altri 4. In definitiva avremo una inutile autostrada, visti anche gli indirizzi trasportistici della stessa Autobrennero (AD Cattoni 1/11/2022 “Il sole 24 ore”), non prima del 2030. A quell’anno sarà attivo il nuovo tunnel ferroviario del Brennero e di conseguenza, causa accordi internazionali, non si potrà più inviare o ricevere le merci su gomma dal resto d’Europa con tanti saluti di chi, nel frattempo, ha pensato di strutturarsi diversamente da noi. Rifacendoci ad illustri precedenti (Donini 2017 – approvazione VIA: “ora non ci ferma più nessuno!”) ci rimane un mistero questa propensione al facile giubilo (non dir gatto finché non è nel sacco!)”.
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