Nonantola, Pip Gazzate. Platis e Casano (FI): “Operazione verità sul nuovo polo industriale”
NONANTOLA - Attraverso una nota stampa, i consiglieri comunali di Nonantola di Forza Italia, Antonio Platis e Pino Casano, intervengono sulla questione Pip Gazzate:
"È ora di lanciare – annunciato i consiglieri di Forza Italia Pino Casano e Antonio Platis – una vera e propria operazione verità sul nuovo insediamento di Gazzate. Innanzitutto, partiamo dalla destinazione d’uso. La becera propaganda dei ‘no a tutto’ parla di un polo logistico quando la destinazione invece è meramente produttivo ovvero stabilimento e magazzino. Il nuovo insediamento, inoltre, sarà una rilocazione di una produzione oggi all’estero e potrebbe perfino beneficiare delle normative “sacrosante” per riportare lavoro nel nostro paese. Parliamo di 250 addetti. Numeri ininfluenti? Assolutamente no. Ricordiamo che i ‘fenomenti’ del PCI di Nonantola sono gli stessi che pare abbiano rifiutato lo stabilimento della Lamborghini pochi decenni fa. Il risultato è stato plastico: la casa automobilistica del Toro ha scelto Sant’Agata Bolognese a qualche chilometro da Nonantola. Veniamo al verde. Anche qui le bugie stanno in poco posto. La superfice totale passa da 171.612 metri quadri a 147.908 con un calo del 13,8%. Se invece di abbassare l’altezza del capannone fino a 16 metri, avessero mantenuto un’altezza maggiore come chiesto dall’impresa si sarebbe consumato ancora meno suolo. Ricordiamo – precisano gli azzurri – che nel comparto ci sono edifici alti anche una trentina di metri. I parcheggi diventano 296 di pertinenza e 600 al servizio dell’intero comparto. Al verde pubblico sono riservati 14.231 metri quadri e a quello privato 16.231. Sarà realizzata una vasca di laminazione da 18.500mq in grado di gestire il deflusso delle acque non del nuovo insediamento ma di tutta l’area industriale esistente. Parliamo di una capacità di 26.500 metri cubi. Questo intervento, previsto da anni e mai realizzato, è fondamentale per evitare ad ogni acquazzone intenso di far andare ‘sotto’ la zona. La superfice permeabile è quindi di 49.522 mq contro i 40.959,70 mq del progetto originario con un aumento pari al 17%. A ciò si aggiungono circa 9.000 metri previsti edificabili, ma che diventeranno agricoli. Un’ultima considerazione va fatta sul capo popolo dei NO a tutto, Alessandro Di Bona. Il Consigliere e la sua forza politica che oggi è così contraria è la stessa che, in maggioranza, nel 2011 ha permesso di effettuare la variante dell’area industriale di Gazzate con un consumo di suolo, diviso in 17 o 18 capannoni, maggiore di quello ad oggi proposto. Con la variante ‘Di Bona’ era stata prevista anche “la soppressione di una modesta striscia verde prevista sul tergo dei lotti 8, 9, 10, 11 e 12 e soprattutto, il ridimensionamento della sede viaria e la riduzione del numero di parcheggi pubblici” e “l’aumento della superficie fondiarie e della superficie utile dei lotti 8, 9,10,12,13,16,18,19, in conseguenza della riduzione degli standard e della modifica alla viabilità”. Ecco perché le strade del polo industriale sono così anguste e con la variazione si sono caricati sui lotti altri 5.368 mq di superficie industriale. Eppure – si interrogano i consiglieri di Forza Italia – nel 2011 perché nessuno ha mai protestato? Come mai? Non sarà micca che nel 2011 avevano la poltrona e oggi no?"
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