Ospedale Mirandola, l’allarme dell’assessora Canossa: “Prossimo taglio riguarderà il Pronto Soccorso?”
MIRANDOLA – Nella giornata di mercoledì 25 gennaio si è svolta la prima riunione dell’anno della CTSS (Conferenza Territoriale Socio Sanitaria), alla quale ha preso parte l’assessora alla Sanità del Comune di Mirandola, Antonella Canossa. Primo argomento di discussione è stato il “percorso nascita” di Mirandola, ovvero la presa in carico prima e dopo il parto, attività che prosegue al punto nascite di Mirandola anche dopo la sospensione, ancora in atto, dei parti per carenza di ginecologi. Nella relazione presentata – si legge nella nota diffusa in merito dall’Amministrazione comunale di Mirandola – si è utilizzato il termine “sospensione” del punto nascita a partire dal 22/12/2022.
“Per l’ospedale di Mirandola la parola “sospensione” è stata usata varie volte e si è sempre trattato di un taglio o di una chiusura definitiva – ha commentato durante la CTSS l’assessora Canossa – Le sospensioni temporanee a Mirandola si traducono sempre in definitive. La chiusura del punto nascita non è altro che l’epilogo di un disegno che parte da lontano; negli anni non si è mai voluto sostenere Mirandola che sarebbe potuta diventare attrattiva anche per territori limitrofi come Carpi e Sassuolo, cui la provincia di Reggio Emilia dà un notevole contributo in termini di numero di parti. Le procedure sono state via via revisionate per adattarsi alla carenza di personale e sono diventate sempre più restrittive ed in ultimo il primario è stato lasciato da solo. In generale, anche riferendoci ad altre specialità, nel panorama di carenza di medici in cui ci troviamo, se non c’è la volontà politica di sostenere i territori più marginali, disponendo che dal centro i professionisti possano fare, a rotazione, ad esempio una settimana al mese presso gli ospedali del territorio, le strutture più periferiche non hanno possibilità di reggere”.
Nel corso della riunione – si legge nella nota diffusa dall’Amministrazione comunale di Mirandola – vari sindaci del distretto sanitario di Mirandola hanno preso la parola, auspicando in una riapertura del punto nascite del Santa Maria Bianca. Il presidente della CTSS Muzzarelli, cambiando argomento, ha successivamente preannunciato il prossimo tema “caldo” definendolo egli stesso “una bomba”: la riorganizzazione dei Pronto Soccorso.
“Di fronte a questa espressione – continua l’assessora Canossa – ben consapevoli delle difficoltà in cui versa il Pronto Soccorso di Mirandola, in cui da mesi si ricorre a medici di cooperative reclutati con un appalto, abbiamo ragione di ritenere che il prossimo taglio che si abbatterà sul Santa Maria Bianca possa essere questo. Se il punto nascita poteva essere un riferimento per circa 600 partorienti, il Pronto Soccorso di Mirandola però è un riferimento per 86.000 abitanti, e non è accettabile che si possano fare riduzioni o chiusure su questo: dovremo essere compatti e mobilitarci contro questo scenario. Il futuro di Mirandola è ben diverso dalle rassicurazioni su investimenti e potenziamenti ricevuti a più riprese dai vertici politici regionali”,
L’Amministrazione comunale di Mirandola – in conclusione della nota stampa – ricorda infine che, con l’avallo unanime del Consiglio comunale di Mirandola in data 24 maggio 2021, è stata approvata la richiesta del sindaco Alberto Greco di inserire all’interno dei punti di discussone del CTSS la ridiscussione del PAL (Piano attuativo Locale, fermo alla versione 2011-13) e la ridiscussione di altre problematiche fra cui la riapertura su Mirandola del reparto di cardiologia. E ancora, in data 2 aprile 2022, lo stesso sindaco Greco chiedeva nuovamente, dando seguito ad una petizione popolare che aveva trovato ulteriore avallo unanime del Consiglio Comunale nello scorso Novembre 2021, la riunione del Consiglio del CTSS per poter rivedere i parametri del Piano stesso. “Tutte richieste formali – scrive l’Amministrazione mirandolese – ad oggi rimaste ignorate”.
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