Caso Alice Neri, nuove perizie alla ricerca di possibili tracce biologiche e impronte
CONCORDIA, RAVARINO - C'è attesa sia da parte dei legali della famiglia di Alice Neri, 32enne ravarinese trovata carbonizzata all'interno della propria auto a Fossa di Concordia lo scorso 18 novembre, sia da parte del legale di Mohamed Gaaloul, ritenuto il principale sospettato per l'omicidio della giovane e in carcere dallo scorso dicembre, quando è stato arrestato in Francia prima del successivo trasferimento in Italia, per il nuovo incidente probatorio in programma nei prossimi giorni.
In particolare, verrà affidato ad alcuni periti l'incarico di esaminare nel dettaglio tutti i reperti ritrovati sul luogo del rogo della macchina e del corpo di Alice Neri. Se non tutti gli elementi ritrovati possono essere ricondotti a quanto avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 novembre, quando Alice Neri è ripartita in auto dopo essersi recata in un bar di Concordia insieme ad un collega di lavoro per poi essere ritrovata senza vita a Fossa di Concordia, pare certo il legame tra i fatti avvenuti quella notte e una tanica d'olio rinvenuta sul luogo di ritrovamento del cadavere. Quella tanica, ritenuta dagli inquirenti contenere il liquido utilizzato come accelerante per appiccare il rogo all'auto di Alice, rientra tra gli elementi che verranno analizzati nell'ambito delle nuove perizie in programma nei prossimi giorni.
Obiettivo dei periti sarà, naturalmente, quello di andare alla ricerca di possibili impronte digitali oppure di eventuali tracce biologiche che chi ha compiuto l'omicidio e successivamente dato fuoco all'auto e al corpo di Alice Neri potrebbe avere lasciato. E', però, anche possibile che le alte temperature dovute allo svilupparsi dell'incendio abbiano distrutto ogni possibile prova.
Ad essere analizzati, oltre agli oggetti rinvenuti nel luogo del rogo, saranno anche, come richiesto dalla difesa di Mohamed Gaaloul, i pantaloni indossati dal giovane tunisino quella notte. Scopo della difesa è quello di dimostrare che i pantaloni non sono sporchi d'olio, elemento che contribuirebbe a dimostrare la tesi della difesa, secondo cui Mohamed Gaaloul non avrebbe appiccato l'incendio.
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