Maltempo, in Emilia-Romagna si continua a lavorare senza sosta nelle zone più colpite
Mentre le idrovore continuano a pompare acqua per contenere il livello dell’invaso lambito dalla frana di San Benedetto Val di Sambro, nel bolognese, la rottura principale del Quaderna, a San Salvatore di Medicina, non perde più acqua: l’argine è stato ricostruito fino all’altezza di due metri dalla sommità e le opere stanno proseguendo. Nel ferrarese, intanto, si continua a lavorare senza sosta a Campotto di Argenta: domani sarà raggiunta e chiusa la rotta dell’Idice. Dopo le piogge residue di oggi, 28 ottobre, in Appennino, a partire dalle prossime ore e per i giorni successivi non sono previste precipitazioni in tutta l’Emilia-Romagna. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso tuttavia un’allerta arancione per domani, martedì 29 ottobre, per la costa ferrarese a causa della piena del Po, gialla per criticità idraulica nelle pianure ferrarese, reggiana di Po (Pr, Re) e piacentino-parmense (Pc, Pr).
La situazione nei territori
Nel bolognese, continua l’attività sulla frana di Cà di Sotto nel comune di San Benedetto Val di Sambro: lunga un chilometro e mezzo, è ancora in evoluzione. Sul posto è stato convogliato un numero rilevante di sistemi di pompaggio per contenere l’innalzamento del livello del vicino invaso. Sono al lavoro idrovore fornite da vari enti, tra cui Consorzi di Bonifica, Misericordie d’Italia, Società Autostrade e Provincia autonoma di Trento. In arrivo nuove attrezzature. Sul posto è operativo un gruppo di tecnici dell’Agenzia regionale, geologici ed esperti universitari con sistemi di telecontrollo installati per monitorare l’avanzamento del fronte del movimento franoso. L’obiettivo, una volta conclusa la fase della prima emergenza, è studiare soluzioni di stabilizzazione.
Per quanto riguarda il Quaderna, la rottura principale, a San Salvatore di Medicina, non perde più acqua: l’argine è stato ricostruito fino all’altezza di due metri dalla sommità e le opere stanno proseguendo, per portarlo in quota entro la settimana. Sono già terminate la ricostruzione e la posa dei teloni delle difese spondali danneggiate nelle località Fiorentina e in via dell’Olmo, in destra idraulica a monte della Strada Provinciale 3. Ora i lavori proseguono con opere complementari. Allo stesso modo, risultano ultimate le opere di chiusura della rotta a valle del Canale Emiliano-Romagnolo, a Massarolo (di fronte a via San Salvatore). Concluse le opere più urgenti, in corrispondenza delle rotte, si procederà con i lavori di sistemazione dei danni, più limitati, causati dalla piena e dalla tracimazione del Gaiana in tre tratti del corso d’acqua: tra la Strada Provinciale 3 e il Canale Emiliano-Romagnolo, tra il Canale e Massarolo e alla confluenza con il Quaderna.
A Loiano si sta intervenendo su una frana ha interessato un traliccio e le tubazioni dell’acquedotto, in prossimità del torrente Zena. In via precauzionale, con ordinanza comunale, è stata evacuata un’abitazione. A Pianoro, in Comune, è attivo un team organizzato dall’Anci per assicurare un supporto tecnico-amministrativo. In provincia di Reggio Emilia proseguono i lavori di pompaggio delle acque nella zona di Novellara, e la fase delle pulizie delle abitazioni ad opera dei volontari.
Nel ferrarese, in località Campotto di Argenta, si stanno ultimando i lavori per realizzare la pista di accesso alla breccia dell’Idice, sopraelevando la Strada Provinciale Cardinala di oltre un metro. Le operazioni continuano senza sosta, domani la rotta sarà raggiunta e verrà chiusa portando sul posto massi ciclopici e terra. Nel frattempo, dalla rotta non esce più acqua. Quella fuoriuscita ha occupato l’area delle casse di colmata, zone umide destinate ad allagarsi: saranno liberate attraverso sistemi di pompaggio, a cura del Consorzio della Bonifica, che già ora sta collaborando, attraverso manovre dei canali, nel tenere basso il livello delle acque.
Gli evacuati
In netto calo il numero delle persone in carico al sistema pubblico di Protezione civile, in strutture pubbliche (4 unità); 150 persone sono alloggiate in alberghi, appartamenti e strutture approntate dai Comuni. Gli evacuati, anche desunti dalle ordinanze dei Comuni, sono 1.052, di cui 613 nel bolognese, 192 in provincia di Parma e 247 in provincia di Reggio Emilia. Si tratta di un numero in continuo aggiornamento, perché molti cittadini stanno rientrando nelle loro abitazioni.
Il volontariato di Protezione civile
Nella giornata di ieri erano operativi sul territorio circa 560 volontari (di questi, 27 delle colonne mobili delle Regioni, 183 delle colonne mobili delle organizzazioni nazionali del volontariato di Protezione civile e 350 della colonna mobile regionale dell’Emilia-Romagna). Con la partenza della colonna mobile dell’Umbria prevista per oggi, si concludono le attività dei volontari intervenuti dalle altre Regioni. A partire da sabato 19 ottobre, fino alla giornata di ieri, domenica 27 ottobre, hanno operato complessivamente in Emilia-Romagna 7.192 volontari di Protezione civile: 3.289 appartenenti alla colonna mobile regionale dell’Emilia-Romagna, 2.018 delle colonne mobili nazionali delle Regioni intervenute (Lombardia, Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lazio, Campania, Valle d’Aosta e Umbria), 1.885 delle colonne mobili delle organizzazioni nazionali del volontariato: Misericordie d’Italia, Associazione nazionale Alpini, Anpas - Associazione nazionale pubblica assistenza, Cri - Croce rossa italiana, Cnsas - Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, Prociv Arci, Fircb - Federazione nazionale ricetrasmissioni, Rnre - Raggruppamento nazionale radio comunicazioni in emergenza, Sne - Supporto nazionale emergenza.
La nuova allerta
Per domani, martedì 29 ottobre, non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. Tuttavia, dopo le piogge dei giorni scorsi, non si escludono fenomeni franosi occasionali sui versanti del settore montano e collinare caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. La criticità idraulica sulle pianure rivierasche di Po è riferita al transito della piena, con livelli prossimi alle soglie 2. Nei rami del delta, dove è ancora in corso l’esaurimento della piena precedente, permarranno livelli superiori alle soglie 2.
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