Trande (AVS): “Lavoro sicuro e ben retribuito è misura sanitaria oltre che di giustizia sociale”
Nota stampa di Paolo Trande capolista Alleanza Verdi e Sinistra Modena in vista delle prossime elezioni regionali:
"In Emilia-Romagna nei primi 6 mesi del 2024 ci sono stati 45.438 infortuni sul lavoro con 61 decessi. Nel 2023 gli infortuni sul lavoro in Emilia-Romagna sono stati 76.687 con 91 morti (+11 sul 2022). Modena, con Bologna, ha il record di morti sul lavoro nel 2023: 15. Anche le malattie professionali denunciate in Emilia-Romagna (tumori, malattie osteo-muscolari, del sistema nervoso periferico, ipoacusia da rumore etc) sono in crescita dopo il tracollo del 2020 e sono pari a: 5.415 nel 2022. Le condizioni di vita e lavoro non adeguate e la povertà (reddituale, alimentare e di istruzione) sono i fattori di rischio più importanti per molte patologie (OMS). Ridare dignità al lavoro, contrastando la compressione salariale, il lavoro povero, la precarietà e il part-time imposto (per lo più a donne e giovani) è fare politica sanitaria (oltre che un principio di giustizia sociale).
Tutti i lavori devono avere dignità e riconoscimento senza annullare le competenze e le professionalità che, anzi, sono da salvaguardare e valorizzare all’interno della contrattazione collettiva e aziendale. Le battaglie, in Regione Emilia-Romagna e in Italia:
1) per il salario minimo, per il contrasto della precarietà e la riduzione dell’orario di lavoro (parte integrante di ogni rinnovo di contratto e di ogni Tavolo tra Regione/sindacati/imprese/università per i Patti Territoriali per il Lavoro);
2) per il diritto all’accesso al lavoro senza discriminazione di genere, di provenienza, di colore della pelle;
3) contro la precarietà, il lavoro sommerso/irregolare, il caporalato, il sistema dei sub-appalti e le infiltrazioni mafiose;
4) per la sicurezza
sono battaglie decisive senza le quali sviluppo sostenibile e giustizia sociale si divaricano.
La sicurezza sui posti di lavoro è un'emergenza:
- a)gli infortuni (INAIL 7/2024), sono in aumento del 2%, anche nella nostra regione, con costi stimati in circa 50 mld;
- b)c’è una carenza cronica di ispettori del lavoro (a Modena 3 ispettori ogni 7.000 imprese);
- c)il sistema della prevenzione affidato al medico competente si è rivelato insufficiente;
Va ripristinata, con personale adeguato, la Medicina Preventiva affidata alle aziende sanitarie pubbliche per l’analisi, la prevenzione e la rimozione delle cause di infortunio/malattie professionali.
Tutto ciò richiede un lavoro di analisi tecnico-scientifica del mercato del lavoro accurata, supportata dalle università, e una nuova filosofia e articolazione nella destinazione di risorse pubbliche alle imprese e ai centri di ricerca, secondo criteri di sostenibilità economica, ambientale e sociale".
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