Modena, referendum lavoro e cittadinanza: partita venerdì 21 marzo la campagna in vista del voto dell’8 e 9 giugno
MODENA - “Oggi è una giornata importante per il territorio modenese con la comunicazione pubblica della costituzione del Comitato provinciale a sostegno dei 5 referendum su lavoro e cittadinanza che si terranno l’8 e 9 giugno in concomitanza con il ballottaggio delle elezioni amministrative”.
Così il segretario Cgil Daniele Dieci ha presentato il Comitato referendario modenese insieme ad una vasta platea di rappresentanti di partiti e associazioni.
Insieme a Dieci, erano infatti presenti in conferenza stampa (in FOTO), Roberto Righi (segretario sindacato pensionati Spi Cgil), Stefano Vaccari (parlamentare e segretario provinciale PD Modena), Beniamino Grandi (Partito Rifondazione Comunista), Salvatore Russo (segretario Possibile Modena), Gerardo Bisaccia (Arci Modena), Francesca Amorelli (Acli Modena), Vania Pederzoli (Coordinamento Democrazia costituzionale), Marzio Govoni (presidente Federconsumatori), Manuela Gozzi (presidente Auser), Giammarco Fabiano (coordinatore Udu More), Laura Sala (Libera-Associazioni nomi e numeri contro le mafie) e Filippo Simeone (segretario regionale Giovani Democratici). Assenti per altri impegni i rappresentanti di AVS (Paolo Trande), Anpi (Vanni Bulgarelli) e del Comitato ER contro ogni autonomia (Silvia Misso), ma ugualmente aderenti al Comitato referendario. Comitato che si definisce plurale e aperto a tutte le future nuove adesioni che verranno da qui in avanti.
“Pensiamo che il referendum sia il modo migliore per praticare e difendere la democrazia. Siamo impegnati sin da ora a lanciare la campagna elettorale che entrerà nel vivo 45 giorni prima del voto (da fine aprile) sui 5 quesiti che interrogano molto sullo stato di salute dei diritti nel nostro paese” hanno ribadito i rappresentanti del Comitato nei vari interventi che si sono succeduti davanti ai media e alla stampa. La richiesta rivolta ovviamente agli organi d’informazione è quella di dare il massimo sostegno alla campagna di divulgazione da qui alla data dei referendum.
In sostanza si tratta di informare i cittadini e le cittadine che votando 5 SI ai referendum si impediscono i licenziamenti illegittimi, viene riconosciuto un equo risarcimento nelle aziende sino a 15 dipendenti, vengono aboliti i contratti precari (attraverso l’introduzione delle causali nei contratti a tempo determinato), si fermano le morti sul lavoro (attraverso la responsabilità dell’appaltante), si dimezzano i tempi di attesa per la cittadinanza degli immigrati che lavorano e studiano nel nostro Paese.
“I referendum danno risposte a chi è spaventato dalla precarietà, dal rischio di essere licenziato senza motivo, dal pericolo di infortunio e morte su lavoro, e a chi teme di non avere la concessione cittadinanza benché viva e paghi le tasse nel nostro Paese. Votando SI c’è la possibilità concreta e immediata di indirizzare verso un Paese più moderno che guarda con fiducia al futuro” hanno ribadito i vari esponenti.
Insieme al Comitato provinciale si sono già costituiti altri 138 comitati territoriali e nei luoghi lavoro (al momento sono 90), comitati che si moltiplicheranno ancora nelle prossime settimane.
Sabato 12 aprile, a ridosso della campagna elettorale vera e propria, ci sarà il momento pubblico di presentazione del Comitato referendario, con l’evento “La piazza dei Referendum” mattinata di talk e musica in piazza Grande.
L’impegno da qui all’8-9 giugno è quello di sensibilizzare al voto il maggior numero di persone possibile: giovani, donne, lavoratori e lavoratrici, pensionati, in una maratona che coinvolgerà i media, i canali web e social, gli eventi e gli spazi pubblici, per mettere al centro i diritti del lavoro, per dare una speranza di futuro e dignità.
Ogni partito e associazione aderente si impegnerà sul territorio, nei luoghi di lavoro, fra i pensionati, nei circoli, nelle iniziative pubbliche, nei luoghi di aggregazione giovanili, formali e informali, a sostegno di un appuntamento elettorale importante e decisivo per il futuro della democrazia, per una società più giusta e equa, per cancellare anni di attacchi ai diritti dei lavoratori.
A sostegno della più ampia partecipazione possibile, è stata anche sottolineata l’importanza del diritto di voto riconosciuto ai cittadini fuori sede per motivi di lavoro, studio e di cura, attraverso la registrazione all’ufficio elettorale.
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