25 aprile a Cavezzo, il discorso del sindaco Stefano Venturini
CAVEZZO - Il comune di Cavezzo desidera ringraziare sentitamente tutte le cittadine e i cittadini che oggi hanno partecipato alle celebrazioni del 25 aprile.
Dopo la Santa Messa e la deposizione della corona di fiori al Monumento ai Caduti, sono stati depositati fiori anche presso i cippi monumentali del territorio, in segno di omaggio e memoria verso chi ha sacrificato la propria vita per la libertà.
La presenza della comunità è il segno più forte del valore che questa giornata continua ad avere per tutti noi. Celebrare la Liberazione significa rinnovare l’impegno verso i principi fondamentali della nostra democrazia e della nostra Costituzione.
Di seguito il discorso del sindaco Venturini.
Buongiorno a tutte e a tutti,
oggi celebriamo l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia. Una data che ha segnato la storia del nostro Paese, il punto in cui abbiamo ritrovato la libertà, la dignità e la speranza. Ma oggi più che mai, sento il bisogno di dire che il 25 aprile non può e non deve essere solo una giornata segnata in rosso sul calendario.
Rischia, ogni anno di più, di diventare una semplice ricorrenza, un giorno di vacanza come tanti, quasi privo di significato. E invece il 25 aprile è – e deve restare – un momento di profonda riflessione, di memoria viva, di consapevolezza collettiva.
Perché dimenticare la nostra storia, come stiamo vedendo in molte parti del mondo, significa rischiare di ripetere errori gravissimi. Guerre che sembravano appartenere al passato sono tornate a insanguinare il presente. Conflitti, tensioni internazionali, odio e divisioni stanno crescendo attorno a noi. E tutto questo ci ricorda quanto siano fragili la pace e la libertà.
Il 25 aprile non è un giorno da strumentalizzare, non è un’occasione per dividere, ma un’opportunità per unirci attorno a valori fondamentali: il rispetto, la democrazia, la convivenza civile.
Dobbiamo avere il coraggio di costruire una memoria condivisa. Una memoria che non si fonda sulle recriminazioni, ma sull’insegnamento profondo che ci arriva dal passato: solo se restiamo uniti e consapevoli, possiamo evitare di scivolare di nuovo sull’orlo del baratro.
Celebrare la Liberazione, oggi, significa fare i conti con la realtà di un mondo che ha bisogno più che mai di pace. E se siamo qui, è anche per ribadire con forza che non vogliamo che i nostri figli vivano le stesse paure, gli stessi drammi che hanno vissuto le generazioni che ci hanno preceduto.
È nostro compito lottare ogni giorno per essere davvero liberi. Liberi non solo da dittature e guerre, ma anche dall’indifferenza, dall’odio, dalla divisione. Liberi di costruire una società giusta, solidale, capace di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici.
A nome dell’Amministrazione comunale, ringrazio tutti voi per la presenza e per la partecipazione. Insieme, continuiamo a rendere viva la memoria. Perché il 25 aprile non sia mai solo una data, ma un faro, una guida, una promessa.
Viva la libertà, viva la Repubblica, viva l’Italia.
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