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09 Luglio 2025
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San Felice, Edilteco al Festival della Sostenibilità: contro il cyberbullismo con il cortometraggio “Selfie”

SAN FELICE SUL PANARO - La mattina del 14 maggio, nell’ambito del Festival della Sostenibilità di Modena, si è tenuta una giornata speciale dedicata a #RompilSilenzio: insieme contro il cyberbullismo, promossa dall’Associazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa, di cui anche l'impresa sanfeliciano Edilteco è parte attiva. In questa occasione alcune classi dell’Istituto Morandi di Finale Emilia, dell’Istituto A. Venturi di Modena e dell’Istituto Comprensivo Fabriani di Spilamberto hanno assistito alla proiezione del cortometraggio “Selfie” che, con il suo stile crudo e potente ha catalizzato l’attenzione dell’intera sala, regalando un momento di forte impatto emotivo e profonda riflessione sul tema del cyberbullismo.

Selfie - Il riflesso di un’identità in frantumi

Il cortometraggio “Selfie”, diretto dal regista mirandolese Giulio Manicardi e prodotto da Aleo Film, racconta con uno stile crudo e potente la fragilità che si cela dietro l’apparenza perfetta del mondo dei social. Un’esperienza disturbante. Una lente che ingrandisce la ferita. La protagonista, interpretata con intensità da Asia Galeotti, è una ragazza come tante. O almeno così sembra. I suoi occhi cercano approvazione tra like e commenti, ma ciò che ottiene è solo una parodia di affetto. Un’anima che si svuota mentre il suo avatar si perfeziona. Come un moderno Dorian Gray, è il suo corpo reale a pagare il prezzo del consenso virtuale. La bellezza diventa veleno. La rete, trappola. L’epilogo è drammatico: il mondo virtuale prende il sopravvento su quello reale, in un percorso che evoca atmosfere distopiche alla Black Mirror, dove l’identità si sgretola sotto il peso dell’apparenza. “Selfie” affronta il tema dei social network all’interno di uno scenario cupo e inquietante, scelto per la sua forza espressiva e per la capacità di raccontare, senza filtri, anche le verità più scomode. È lo specchio di ciò che accade nella nostra società, dove il mondo virtuale, con le sue false illusioni, si sovrappone a quello reale, svuotandolo di significato e valori. Un orrore rappresentato con estrema precisione, impossibile da ignorare.

Cyberbullismo e dipendenza: il prezzo invisibile dei social

Al termine della proiezione, si è tenuta una tavola rotonda che ha stimolato un confronto profondo e necessario sul tema quanto mai attuale del cyberbullismo. Hanno partecipato Alessandro Leo (produttore), Giulio Manicardi (regista), Asia Galeotti (attrice) e la dottoressa Maria Luisa Grech, psichiatra, psicoterapeuta e direttrice dell’UOC Dipendenze Patologiche – Azienda USL di Bologna. Durante l’incontro, è stato approfondito il legame tra uso dei social, gratificazione immediata e rilascio di dopamina: ogni like attiva nel cervello meccanismi simili a quelli delle dipendenze. Un ciclo pericoloso che può aumentare fragilità e isolamento, soprattutto tra i più giovani. È stato evidenziato quanto sia cruciale affrontare il tema nelle scuole, contesto in cui
spesso si sviluppano le prime dinamiche di esclusione. L’ambiente scolastico deve diventare uno spazio di ascolto, prevenzione e crescita digitale, in cui i giovani possano apprendere un uso consapevole e responsabile della rete. Non restiamo a guardare: rompiamo il silenzio.

Edilteco: proteggi ciò che non si vede, ascolta ciò che non si dice

Il messaggio di “Selfie” non si esaurisce con la proiezione: continua a vivere nelle azioni di chi, come l'azienda sanfeliciana Edilteco, sceglie ogni giorno di trasformare la consapevolezza in impegno concreto. Coniugando attenzione al sociale e solidità imprenditoriale, l’azienda si fa promotrice di un ponte tra la virtualità e la vita reale. In un mondo che corre, scrolla, reagisce, Edilteco ha scelto di fermarsi ad ascoltare. Di osservare ciò che spesso si finge di non vedere: le ferite invisibili del nostro tempo. La partecipazione alla giornata #RompilSilenzio all’interno del Festival della Sostenibilità nasce da questa attenzione profonda. La proiezione di Selfie, sostenuta dall’Associazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa, ha rappresentato un momento forte e necessario di riflessione collettiva su un tema urgente come ilcyberbullismo. Per Edilteco, sostenibilità significa costruire benessere reale, non solo attraverso prodotti e soluzioni tecniche, ma anche attraverso relazioni, cultura e consapevolezza. È un percorso che parte dall’interno e si riflette all’esterno, e che prende forma grazie all’impegno quotidiano della Dott.ssa Elisa Stabellini, Responsabile Risorse Umane e componente attivo dell’Associazione per la RSI. Il sostegno al progetto #RompilSilenzio e al cortometraggio Selfie nasce da questa visione: un’impresa non può essere davvero sostenibile se ignora le fragilità del presente, soprattutto quelle che colpiscono i più giovani, nascosti dietro uno schermo. Il messaggio crudo e potente di Selfie – un’identità che si sgretola sotto il peso dell’apparenza – risuona profondamente con la nostra convinzione che il reale vada difeso, che la verità, anche quando fa male, sia necessaria. Per questo Edilteco sceglie di costruire anche dove non si vede: negli spazi della coscienza collettiva, nella cultura della responsabilità, nel coraggio di rompere il silenzio e dare voce a chi non ne ha. Perché un’impresa è davvero solida solo quando sa essere anche umana.

L’altro lato dello schermo

Il cortometraggio “Selfie” e il confronto che ne è seguito ci hanno colpito in modo profondo. L’intensità emotiva dell’esperienza è stata tale che non abbiamo potuto fare a meno di chiedere un’intervista al produttore Alessandro Leo. Classe 1999, si è rivelato una persona estremamente gentile, con una passione autentica e travolgente per l’arte in tutte le sue forme: cinema, musica, teatro e oltre. Nessun limite, nessuna barriera autoimposta. Abbiamo voluto iniziare l’intervista affrontando una tematica che ci sta particolarmente a cuore. La protagonista del cortometraggio è una ragazza: ci siamo chiesti se questa scelta fosse legata al fatto che le giovani donne, oggi più che mai, sembrano essere esposte a critiche e giudizi — soprattutto legati all’aspetto fisico — in misura maggiore rispetto ai loro coetanei maschi.

Alessandro ci ha risposto così:

“Tendenzialmente la nostra è una narrazione al femminile, perché siamo molto legati al tema della divulgazione del ruolo della donna. Il tema dell’estetica, del cyberbullismo e di tutto ciò che ne consegue riguarda sia i ragazzi che le ragazze. Tuttavia, queste ultime si trovano più spesso sotto i riflettori: i social impongono loro modelli irrealistici di bellezza e perfezione, spingendole a cercare approvazione attraverso like e commenti. Di conseguenza, sono anche più giudicate — spesso proprio da altre ragazze. L’immagine della donna, nel tempo, è stata fortemente idealizzata. Tuttavia, credo che siamo tutti bersaglio di giudizi e pressioni: per l’aspetto, il peso, le possibilità economiche, o le fragilità personali. È vero che le ragazze sono in parte più esposte, ma anche i ragazzi non ne sono immuni. Se ne parla meno, ma anche loro subiscono forme di violenza, sia fisiche che psicologiche".

Abbiamo poi proseguito l’intervista chiedendogli di raccontarci qualcosa in più su di sé, sul sogno di diventare produttore e, soprattutto, su cosa significhi averlo realizzato così giovane, in un momento della vita in cui molti stanno ancora cercando la propria direzione. Siamo partiti proprio da lì: dal sogno. Il suo. E abbiamo capito che crederci è fondamentale, così come inseguire i propri ideali con coraggio e determinazione. Come ci ha detto lui stesso:

“Purtroppo sono spesso gli adulti a insegnare ai bambini a porsi dei limiti e a credere che i sogni siano illusioni. Ma ci è stata data una sola vita, e questa è la nostra unica occasione per realizzarli".

Alessandro Leo – fondatore di Aleo Film

Fino ai dieci anni, Alessandro sognava di diventare calciatore, un Francesco Totti di Bologna. Poi, un giorno, prese parte a uno spettacolo scolastico e, alla fine, il lungo applauso del pubblico – composto per lo più da genitori – accese in lui una scintilla che non si è mai più spenta. Cresciuto in una famiglia cattolica, Alessandro ha sempre creduto che il tempo che ci viene concesso debba essere vissuto fino in fondo. Ogni sogno, ogni passione, merita di essere inseguita. Il suo primo approccio professionale al mondo del cinema arriva grazie a Pupi Avati, che lo sceglie per il film Il fulgore di Dony. Sul set ha l’occasione di osservare da vicino il funzionamento della macchina cinematografica, e lì capisce che la sua strada è dietro le quinte. Nasce così il suo primo cortometraggio, Indescrivibile, che ottiene 28 selezioni ufficiali e 11 premi in festival del cinema nazionali e internazionali. È l’inizio di un percorso sempre più solido nel mondo della produzione. Dopo aver partecipato a diversi cortometraggi e spettacoli teatrali, torna a lavorare con il Maestro Avati nei lungometraggi Dante e La quattordicesima domenica del tempo ordinario. Da Pupi e Antonio Avati apprende che il mestiere del produttore non è – come
spesso si crede – un lavoro da scrivania, ma una vera e propria forma d’arte, che richiede creatività, intuizione e visione. Pur avendo considerato l’idea di trasferirsi a Los Angeles per proseguire gli studi, Alessandro sceglie una strada diversa, più coraggiosa: restare in Italia e costruire qualcosa nella sua città, Bologna, dove vive tuttora. Nel 2022 quel sogno prende forma: nasce Aleo Film, un vero e proprio polo creativo che abbraccia cinema, teatro, musica, formazione e animazione. Uno spazio aperto agli artisti, alle idee e ai progetti che vogliono prendere vita. Durante un festival a Padova, Alessandro conosce Giulio Manicardi. Da quell’incontro nasce prima un’amicizia, alimentata dalla comune passione per il genere horror, e in seguito una collaborazione che porterà alla realizzazione del cortometraggio Selfie, scritto interamente da Manicardi. Con lo sguardo rivolto al futuro, gli chiediamo dove si immagina tra dieci anni. La sua risposta è semplice, ma potente:

“Agli Oscar. Qualcuno sorride quando lo dico, come se fosse un sogno da bambini. Io invece ci credo. Immagino una Aleo Film cresciuta, strutturata, con tanti collaboratori. Ma soprattutto, immagino di vivere questo percorso con sincerità, rispetto per le persone e fedeltà alle mie idee.”

Questa intervista – come il cortometraggio Selfie – ci ha arricchiti e fatto riflettere. Spesso diamo per scontato di avere infinite possibilità, ma la vita – come ci ricorda Alessandro – è una sola. E merita di essere vissuta fino in fondo. Non possiamo che ringraziarlo… e restare in attesa di un invito agli Oscar.

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