Campagna diffamatoria e intimidatoria contro attivisti pro Palestina e Presidente De Pascale: la solidarietà di Rifondazione Comunista
MODENA - Pubblichiamo la nota di Eliana Ferrari e Stefano Grondona, Co-segretari Partito della Rifondazione comunista Emilia-Romagna sulla campagna diffamatoria e intimidatoria contro attivisti pro Palestina e il Presidente della Regione De Pascale.
Rifondazione Comunista dell’Emilia-Romagna esprime la più ferma solidarietà ai giornalisti e alle attiviste e attivisti di Modena per la Palestina e BDS Modena, vittime della vile campagna diffamatoria e intimidatoria promossa da alcuni canali Telegram filoisraeliani, come “Free4Future” e “Israele Senza Filtri”. Questa offensiva, caratterizzata da pesantissime e infondate insinuazioni e attacchi personalizzati, mira a delegittimare il boicottaggio e demolire l’impegno per i diritti del popolo palestinese: occupato, martoriato e sterminato dal governo genocida israeliano. Ricordiamo che la misura del boicottaggio è stata praticata con successo per l’abolizione del regime di apartheid in Sudafrica e che in presenza di violazioni del diritto internazionale, sanzioni economiche e pratiche di disinvestimento, anche se non sempre da noi condivise, sono applicate legittimamente da molti paesi. Dietro le accuse diffamanti che scientemente tendono a confondere il diritto all’opposizione e al dissenso con l’antisemitismo, c’è il tentativo di manipolare il senso comune con una narrazione che mira a legittimare il progetto sionista di cancellazione del popolo palestinese, tutelando gli “affari” che ne sostengono la realizzazione.
L’intimidazione coinvolge anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, definito “utile idiota” per aver scelto di interrompere i rapporti istituzionali con il governo Netanyahu. Anche a De Pascale vogliamo esprimere solidarietà, oltre ad invitarlo a proseguire con ancora maggior convinzione nella rimozione di ogni coinvolgimento delle istituzioni regionali e degli enti locali con le istituzioni israeliane, fino a quando non sarà ripristinato il rispetto del diritto internazionale nei territori palestinesi.
La libertà di espressione non può essere soggetta a intimidazioni. È inaccettabile che si cerchi di mettere a tacere, attraverso il pubblico ludibrio sui social, chi esercita il proprio diritto di critica e denuncia contro le politiche coloniali e di genocidio adottate dallo Stato di Israele, nonché contro gli interessi economici, politici e militari che i suoi apparati hanno all’estero.
Chiediamo alle istituzioni e alla società civile di unirsi alla condanna di ogni forma di intimidazione e diffamazione e di alzare l’allerta nei confronti dei canali social che alimentano odio nei confronti di chi lotta al fianco del popolo palestinese.
Rifondazione Comunista dell’Emilia-Romagna rinnova il suo impegno insieme a tutte e tutti coloro che si battono per una Palestina libera.
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