Agricoltura, Bruxelles approva la riforma della nuova Politica agricola comunitaria
Il 23 ottobre via libera degli Stati membri. In capo alle Regioni gestione, progettazione e coordinamento degli interventi e delle azioni di sviluppo rurale. Obiettivo migliorare la produttività e sostenere il reddito degli agricoltori
Ruolo centrale delle Regioni per la progettazione e il coordinamento degli interventi e delle azioni di sviluppo rurale. Erogazione dei fondi europei ai territori che dimostreranno i buoni risultati raggiunti. Aiuti diretti a sostegno del reddito degli agricoltori.
La riforma della nuova Pac - Politica agricola comunitaria - post 2020 è stata approvata ieri dal Parlamento europeo dopo una lunga trattativa.
“Una buona notizia che sottolinea l’ottimo lavoro fatto a Bruxelles nei giorni scorsi- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. L’accordo per la Pac tra gli Stati membri ha rimesso al centro e riconosciuto le Regioni come autorità di gestione, per la progettazione e il coordinamento delle azioni e degli interventi che riguardano lo sviluppo rurale: un ruolo centrale per una buona conduzione delle politiche agricole sui territori, lì dove avviene lo scambio di azioni e attività con le imprese e i portatori di interesse locale”.
“Importante inoltre- prosegue l’assessore- come chiediamo da tempo, che i fondi – per la prima volta – siano assegnati in base ai risultati raggiunti e non solo in relazione al rispetto delle norme di conformità. E ottima la posizione degli eurodeputati che intende riconoscere che gli aiuti diretti in mano agli Stati vengano impiegati per buona parte nel sostegno al reddito, azione imprescindibile per il giusto riconoscimento del lavoro agricolo”.
“Serve davvero, come ha ricordato Paolo De Castro, un’agricoltura più forte e competitiva- sottolinea Mammi-. Questi mesi di pandemia ci hanno dimostrato la centralità di cibo e salute nella vita delle persone. Credo sia logico e ci dobbiamo aspettare che l’Unione europea reagisca di conseguenza, con forte attenzione alla produzione di cibo sul continente, alla sua qualità e sostenibilità e al giusto reddito che deve essere riconosciuto agli agricoltori per i loro lavoro. Andranno trovate risorse adeguate per sostenere le imprese agricole. Il Covid ha messo in evidenza che i prospettati tagli alla PAC all’orizzonte negli scorsi mesi non sono la scelta corretta: l’inversione di rotta è la strada da intraprendere, serve un maggior finanziamento europeo per la produzione di cibo di qualità, giusto e sostenibile. La tragica vicenda che stiamo attraversando ci ha confermato il valore dell'autosufficienza alimentare e del cibo, che necessitano di un’agricoltura forte e produttiva”.
“Ancora una volta- chiude l’assessore- De Castro, con cui avevo avuto modo di confrontarmi a Bologna di recente, ha giocato una battaglia politica vitale per l’agricoltura del nostro paese e dell’Europa e per le imprese agricole: un impegno che non fa mai mancare e di cui lo ringrazio”.
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