Giovani, competenza e passione: il programma del candidato sindaco per Finale Emilia Marco Poletti
FINALE EMILIA- In vista delle elezioni amministrative d'autunno, si scaldano i motori per la corsa alla carica di primo cittadino e il candidato per il centro-sinistra Marco Poletti ha presentato il suo programma.
“A mio giudizio – ha spiegato Poletti - il profilo del candidato sindaco di Finale Emilia per il centro sinistra e per la società civile deve avere le caratteristiche di unire e aggregare. Il progetto sul quale stiamo lavorando è un progetto inclusivo che vuole dare unitarietà alle diverse sensibilità politiche presenti nella nostra società, che condividono il comune obiettivo di accrescere la qualità di governo della nostra comunità dopo 5 anni di esperienza dell’attuale giunta”.
Una candidatura quella di Poletti che si propone di sposare esperienza e competenza a gioventù ed entusiasmo, nel segno del cambiamento sia riguardo a quanto è avvenuto nell'ultimo quinquennio, sia – per certi versi – rispetto ai governi cittadini precedenti, non fosse altro perché le condizioni nelle quali un'amministrazione deve muoversi sono mutate nel tempo.
Di seguito il comunicato stampa del candidato:
“Ritengo che, se vogliamo dare a Finale Emilia il ruolo che merita, sia a livello istituzionale che nella società- per risolvere i molteplici problemi aperti come quello della ricostruzione, ma non solo- dobbiamo mettere in campo le persone che sono disponibili non solo a metterci la passione, sicuramente il motore di ogni attività, ma abbiano in comune la competenza, caratteristica che si acquisisce sia con l’impegno professionale che con l’impegno politico, nel sociale e nel volontariato”. L’obiettivo è dunque quello di costruire, insieme al PD, un’ampia alleanza Civica e trasversale per Finale Emilia. Le liste che sosterranno la mia candidatura, pur provenendo da aree politiche diverse, hanno in comune una caratteristica fondante: il desiderio di andare oltre i tatticismi e i giochi di potere, per realizzare un comune programma elettorale che parta da una stessa visione sulle cose da fare e sulle soluzioni da mettere in campo, che sia proiettato su una visione d’insieme, e che porti Finale oltre l’isolamento e la chiusura che hanno caratterizzato l’operato dell’attuale amministrazione di destra. Il percorso è già definito, ma ancora in costruzione e prende le mosse dalla condivisione di quanto emerso nei diversi mesi di lavoro nell’ambito del cosiddetto Cantiere 2030, una serie di tavoli di lavoro che hanno raccolto le diverse anime della sinistra, del centro sinistra e del civismo finalese. Ora il lavoro si sta concentrando sull’individuazione delle persone disposte a impegnarsi direttamente, convergendo sulla figura del candidato sindaco. Non è una cosa semplice, non è una tattica elettorale ma è un progetto politico per i prossimi anni, per poter fare crescere la nuova classe dirigente rappresentata dai tanti giovani che si vorranno sentire protagonisti nella costruzione di una nuova comunità. In quest'ottica sarà necessario aprire il perimetro del consenso e delle relazioni andando direttamente a parlare con le persone, con la cittadinanza attiva, con i gruppi organizzati e con le associazioni di volontariato sociale, culturale, sportivo, con il mondo delle associazioni economiche di categoria che sono l’eccellenza della nostra società, assolutamente dimenticate o non considerate da questa amministrazione. Più incontro persone più mi rendo conto che esistono enormi potenzialità, che le idee ci sono ed anche la volontà di cambiare; l’esperienza fatta nel laboratorio Cantiere 2030 è stata significativa sia rispetto alla capacità di approfondimento degli argomenti sia per la individuazione di persone nuove da mettere in campo”. Capire le diverse posizioni e i vari orientamenti, rimarcare i punti condivisi e lavorare su quelli che ancora segnano delle distanze, superando le resistenze al cambiamento, sarà l'inevitabile passo successivo per arrivare alla costruzione di una squadra vincente Tutti quanti dobbiamo fare un passo in avanti senza nascondere le diverse sensibilità e appartenenze. Sensibilità e appartenenze che, anziché dividere, devono essere messe al servizio del bene della comunità. Chiedo a tutti i nostri interlocutori e possibili alleati di non pensare ad alleanze precostituite, che ripropongono schemi tradizionali: centro-destra o centro-sinistra. Sarebbe un grave errore in questo momento storico per Finale Emilia. Dobbiamo invece riuscire ad andare oltre, così come hanno già sperimentato diversi altri comuni anche a noi vicini, ed essere capaci di costruire un’alleanza fatta di persone e di competenze”.
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