Flessibile, ecologico e digitale: le nuove linee guida del trasporto pubblico locale
Flessibile, integrato, ecologico e digitale. Sono le parole chiave del trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna, contenute nella proposta di atto di indirizzo che delinea la programmazione e l’amministrazione tpl per il triennio 2021-20223 approvato dalla Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Assemblea legislativa regionale, dopo essere stato condiviso dall’assessore regionale a Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini, con i rappresentanti di Anci, Province, Comuni, Agenzie e Aziende Tpl regionali e parti sociali.
Un programma che, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Regione Emilia-Romagna, con investimenti per oltre 240 milioni di euro, tiene conto dell’impatto della pandemia sull’organizzazione e gli orari delle città e che, a causa dell’emergenza sanitaria non ancora conclusa, resterà ancora il quadro di riferimento del prossimo futuro.
E in questo contesto, l’altra sfida che impone un ripensamento a tutto il settore dei trasporti riguarda la transizione ecologica e in particolar modo le azioni per lo sviluppo di una mobilità che deve diventare sempre più sostenibile, in linea con quanto previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima che la Regione ha sottoscritto con tutte le parti sociali, e per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Proseguirà quindi a ritmo spedito la sostituzione dei mezzi più inquinanti, puntando su metano, elettrico e anche idrogeno.
“L’impatto del Covid sul trasporto pubblico locale è stato molto pesante e ancora oggi ne sentiamo tutti gli effetti- afferma Corsini- ma, dopo più di un anno, possiamo dire che il sistema ha retto, grazie alla collaborazione di tutti - territori, aziende e agenzie Tpl, personale e tecnici -, e agli investimenti straordinari pari a circa 23 milioni di euro che abbiamo destinato al settore. Ora, mentre la campagna vaccinale procede spedita e iniziamo a vedere la luce, dobbiamo iniziare a guardare in modo concreto al futuro per essere in grado di dare le giuste risposte e non farci trovare impreparati”. “In sostanza, sono tre le sfide che dobbiamo affrontare per progettare lo sviluppo del trasporto pubblico locale- prosegue l’assessore- che dovrà essere sempre più integrato con un maggior coinvolgimento dei mobility manager, dovrà favorire sinergie tra pubblico-privato e ispirarsi a logiche di specializzazione dei servizi per adattarsi meglio alle domande delle aree a basso regime di utenza”.La prima sfida riguarda l’andamento demografico, che vede una prevalente componente di invecchiamento della popolazione a fronte di una necessità di innovazione e creatività, poi la transizione ecologica finalizzata al contenimento e superamento della emergenza climatica e infine la trasformazione digitale che sta modificando profondamente la realtà che ci circonda.
“Dalle risposte che saremo in grado di dare a queste sfide- chiude Corsini- dipenderà lo sviluppo e la capacità di rendere sempre più prevalente il servizio di trasporto pubblico locale come sistema prioritario per la mobilità dei cittadini”.Tre i filoni - integrazione gomma-ferro, digitalizzazione e investimenti - su cui la Regione vuole quindi incidere per rafforzare e rendere più compatibile con l’ambiente, moderno e competitivo il trasporto pubblico locale.
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