In Italia inflazione al 4,8% nel mese di gennaio: è il valore più alto dal 1996
Sono stati pubblicati nella giornata di oggi, mercoledì 2 febbraio, gli ultimi dati dell’Istat riguardanti l’inflazione in Italia nel mese di gennaio. Secondo le stime preliminari, l’inflazione ha fatto segnare una notevole impennata, raggiungendo un innalzamento del 4,8% su base annua, livello massimo registrato dal mese di aprile del 1996. Sarebbero i beni energetici a trainare questa impennata dell’inflazione, con una crescita su base annua mai riscontrata (+38,6% e + 93,5% di quelli della componente regolamentata), anche se non sarebbero l’unica causa. L’ulteriore accelerazione dell’inflazione sarebbe, infatti, dovuta, oltre che all’innalzamento dei prezzi dei beni energetici, al rincaro dei beni alimentari, sia lavorati (da +2% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e a quello dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%); da segnalare il rallentamento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%).
Come ogni anno, inoltre, l’Istat ha rivisto l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, ovvero l’elenco di beni e servizi che rappresentano quelli prevalentemente acquistati nel complesso dalle famiglie. Nel paniere sono entrati quest’anno nuovi prodotti, che sintetizzano chiaramente il cambiamento delle abitudini delle famiglie italiane, dovuto, in certi casi, anche alla pandemia da Covi-19, quali: sedia da pc, friggitrice ad aria, saturimetro (o pulsossimetro), psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per Covid-19, poke take away e streaming di contenuti musicali.
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