Mirandola e Finale Emilia, licei “Pico” e “Morandi” e scuole dell’infanzia insieme per l’insegnamento dell’inglese
MIRANDOLA, FINALE EMILIA – L’anno educativo che sta volgendo al termine ha dato la possibilità alle scuole d’infanzia paritarie FISM del distretto di Mirandola di ospitare nelle loro strutture studentesse iscritte al quarto o quinto anno dei Licei linguistici del territorio della Bassa Modenese per un progetto relativo all’insegnamento della lingua inglese.
Tutto questo – spiega Roberta Di Natale, coordinatrice pedagogica Scuole infanzia paritarie FISM distretto di Mirandola – è stato realizzato grazie alla convenzione tra i due ordini di scuola – il Liceo “Morandi” di Finale Emilia prima e il “Pico” di Mirandola poi – e le scuole associate alla FISM, con l’obiettivo di avviare una sperimentazione nell’ambito del PCTO (ex alternanza scuola lavoro): l’esperienza di tirocinio sinora riservata alle studentesse e agli studenti di Scienze Umane è stata aperta anche all’indirizzo linguistico.
Questa iniziativa – continua Roberta Di Natale – è stata voluta dal coordinamento pedagogico delle scuole con obiettivi e consapevolezze ben precisi: allievi del linguistico – accompagnati, sostenuti e valorizzati dalle insegnanti delle scuole ospitanti – possono rappresentare una preziosa opportunità per introdurre la lingua inglese. La progettazione è stata condivisa con i docenti di lingua del liceo e le studentesse e gli studenti e richiama l’approccio del conversatore madrelingua: il migliore per avvicinarsi alla musicalità e ai suoni di un idioma sconosciuto. È noto, infatti, che l’incontro in giovane età con i suoni di una lingua straniera permette ai bambini di vivere in maniera naturale la diversità linguistica; sentire parole o suoni diversi in un contesto stimolante e motivante crea un legame affettivo e piacevole nei confronti delle lingue che spesso, se studiate solo in età adulta, possono sembrare difficili ed ostili.
Le giovani liceali, coinvolte dalle docenti di sezione e sollecitate dalla curiosità dei bambini, hanno saputo cogliere le numerosissime occasioni per mettere in pratica la lingua inglese: nelle sezioni i materiali, i cartelloni, gli oggetti, i giocattoli – ma anche il cibo e le bevande del momento del ristoro – sono stati il giusto spunto per parlare e far ascoltare parole nuove, suoni, espressioni dell’inglese; il mondo naturale quotidianamente incontrato dai bambini – in mezzo all’erba, guardando il cielo – ha offerto spunti emotivamente forti per continuare a scoprire parole e suoni nuovi.
Ogni momento, formale ed informale – continua Roberta di Natale – è stato colto quale occasione per esporsi alla lingua: come ha spiegato la docente di lingue del Liceo linguistico Morandi di Finale Emilia, Antonella Poletti, come il bilinguismo è una condizione naturale dei bambini che vivono in famiglie con membri che parlano più lingue straniere, così l’abitudine a suoni e parole nuove si può formare in ogni momento a scuola, dall’accoglienza, al gioco, al pranzo, ai saluti…
La presenza delle allieve dei licei è stata così inserita in modo coerente con la visione dell’educazione volta a favorire apprendimenti graduali e libera da standardizzazioni: la consapevolezza che ogni bambino ha tempi e ritmi di reazione diversi che vanno rispettati, ci è stata confermata anche nell’ambito della proposta di esporli alle lingue straniere, dove, come ancora ci ha insegnato la prof. Poletti, importantissimo è il momento della fase silente, quando i suoni vengono semplicemente ascoltati ed interiorizzati, per poi essere prodotti in un tempo futuro, senza forzature.
Le giovani studentesse sono state accolte con entusiasmo dai bambini e hanno superato le timidezze inziali – legittime e comprensibili – per lascare spazio, nella maggior parte dei casi, a relazioni autentiche e di confidenza.
Il quotidiano vivere delle nostre scuole si è così riempito di letture, canzoni, filastrocche e rime grazie alle quali i bambini hanno potuto memorizzare e ripetere suoni sperimentati ed ascoltati per la prima volta. Non solo: consentire di avvicinarsi a una lingua straniera ha assunto anche un importante e quantomai necessario significato interculturale: valorizzare la pluralità dei repertori linguistici sin dall’infanzia può essere una strada verso la consapevolezza di essere cittadini dello stesso – variegato, ma unico – mondo.
L’esperienza è al suo esordio e ha certamente aspetti che vanno perfezionati, ma il costruttivo dialogo attivato con i licei Morandi di Finale Emilia e il Pico-Luosi di Mirandola fa ben sperare in una continuità del progetto che, siamo certi, sarà sempre più ricco ed arricchente per tutte e tutti.
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