In memoria di Alice Neri, a Modena la fiaccolata per dire basta alla violenza sulle donne – FOTO E VIDEO
di Simone Guandalini
MODENA – Dolore. Commozione. Vicinanza alla famiglia. Questi i sentimenti, uniti naturalmente al ricordo di Alice Neri, giovane mamma di 32 anni trovata carbonizzata all’interno della propria auto lo scorso 18 novembre a Fossa di Concordia e alla volontà di dire stop a qualsiasi forma di violenza contro le donne, che hanno caratterizzato la fiaccolata silenziosa che si è svolta nel pomeriggio di oggi, domenica 18 dicembre, in centro a Modena, a un mese esatto dal ritrovamento del corpo di Alice.
A guidare la fiaccolata, che ha raccolto la partecipazione, oltre che di amici e conoscenti di Alice, di tanti cittadini modenesi, ognuno dei quali indossava simbolicamente un indumento rosso contro la violenza sulle donne, Matteo Marzoli e Nicholas Negrini, fratello e marito di Alice; al corteo era presente anche la mamma di Alice, Patrizia Montorsi. A portare loro la vicinanza delle comunità più segnate dalla terribile morte di Alice Neri, ovvero quella di Ravarino, paese in cui Alice viveva, e quella di Concordia, dove, nelle campagne di Fossa, è stata ritrovata l’auto in fiamme contenente il corpo carbonizzato della giovane donna, i sindaci Maurizia Rebecchi e Luca Prandini.
- Matteo Marzoli, fratello di Alice Neri
- I sindaci di Concordia e Ravarino, Luca Prandini e Maurizia Rebecchi, insieme al marito di Alice Neri, Nicholas Negrini
Se il silenzio ha contraddistinto il percorso della fiaccolata, lasciando che a parlare fossero le luci e il colore rosso che caratterizzavano il corteo, all’arrivo in piazza Grande dopo la partenza da largo San Francesco c’è stato spazio per un momento di riflessione sul tema, centrale nella vicenda legata alla morte di Alice Neri, della violenza contro le donne, ad opera della Casa delle Donne di Modena, tra gli organizzatori della fiaccolata, insieme alla famiglia di Alice Neri
A margine della fiaccolata, sono, poi, intervenuti il fratello e il marito di Alice Neri, Matteo Marzoli e Nicholas Negrini. Queste le loro parole:
“Questa fiaccolata è stata organizzata a un mese dalla scomparsa di mia sorella per non dimenticare Alice – spiega il fratello di Alice, Matteo Marzoli – e per sottolineare come ci sia bisogno di un intervento importante a contrasto della violenza sulle donne. Solo nei due giorni in cui è scomparsa Alice sono scomparse altre quattro donne; credo che siano numeri sconcertanti. Non sappiamo ancora quando ci verranno restituiti i resti di Alice e non sappiamo nulla di più di quello che riporta la stampa riguardo alle indagini. Non domandiamo nulla, perchè ci sono persone più che competenti che stanno facendo il loro lavoro e vanno lasciate stare. Quando sapranno qualcosa in più lo comunicheranno spontaneamente. La bimba di Alice sta bene”.
“Siamo qua in silenzio, ma allo stesso tempo per urlare il ricordo di Alice – ha, commentato, invece, il marito di Alice, Nicholas Negrini -. Non mi sono fatto un’idea precisa riguardo alla morte di Alice perchè non sono a conoscenza di tutti i dettagli riguardanti l’indagine, credo, però, che sia stato fatto un passo in avanti verso la giustizia. Ribadisco quello che ho sempre detto: mia moglie e Mohamed Gaaloul non si conoscevano, credo che sia finita vittima di una persona senza un’anima. Ho cose da rimproverare, ma per il momento preferisco tenerle per me. Il ricordo migliore di Alice è il suo sorriso, che non svaniva mai ed era sempre presente”.
Sul tema della violenza contro le donne sono intervenuti anche i sindaci di Ravarino e Concordia, Maurizia Rebecchi e Luca Prandini, che hanno espresso, inoltre, la loro vicinanza alla famiglia di Alice Neri:
“Nel ricordare Alice – ha detto la prima cittadina di Ravarino – credo sia importante dirci che non sia possibile nel 2022 morire per il semplice fatto di essere donna. Alice era una cittadina di Ravarino: dobbiamo chiederci il perchè della sua morte e di quella delle altre donne vittime di violenza, senza trovare giustificazioni per nessuno. Al centro di questa vicenda c’è la questione della libertà femminile, o meglio della punizione della libertà femminile: ci sono purtroppo stereotipi culturali che non riusciamo a superare. Vanno respinte e condannate tutte quelle forme di violenza, anche piccole, che sono significative per le vite delle persone e che possono avere conseguenze drammatiche. E’ necessario educare le giovani generazioni al rispetto reciproco. Questo percorso si attua agendo insieme, come stiamo dimostrando questa sera”.
“Stasera siamo qui come segno tangibile di vicinanza alla famiglia di Alice Neri – ha, invece, sottolineato il sindaco di Concordia – E’ vero, Alice non c’è più: è stata vittima di una violenza che si è consumata sul nostro territorio: se, come in questo caso, le donne sono vittime, ci sono degli autori di queste violenze, che spesso sono uomini. Occorre creare una cultura diversa, a partire dal mondo maschile”.
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