Lavoratori irregolari in bar, parrucchieri e fruttivendoli, Cisl: “Immigrati sfruttati, vittime due volte”
MODENA - «I risultati di questi controlli non ci sorprendono. Lo confermano i lavoratori, soprattutto stranieri, che si rivolgono ai nostri uffici e che sono vittime due volte».
Lo afferma il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale (sindacato lavoratori commercio, servizi e turismo) Alessandro Martignetti, commentando i dati sull’attività del Nat, Nucleo antievasione e tributi locali della Polizia locale di Modena, che nel 2023 ha accertato 26 casi di lavoro irregolare tra bar, minimarket, negozi di ortofrutta e parrucchiere.
«Gli immigrati costretti a lavorare in nero sono vittime due volte: - sottolinea Martignetti – in primo luogo dello sfruttamento, in secondo luogo di connazionali senza scrupoli che, anziché aiutare persone arrivate dal loro stesso paese, approfittano dell’insufficiente, per non dire nulla, conoscenza dei contratti e diritti sindacali. Capita spesso che le persone straniere siano costrette a lavorare senza contratto o con falsi part time, con turni che possono arrivare ben oltre le dieci ore di lavoro al giorno.
Per questo – prosegue il sindacalista Cisl - è necessario potenziare i servizi ispettivi, mettendo in campo verifiche e controlli che, come abbiamo visto, portano a scoprire molte situazioni fuorilegge e comminare sanzioni. Infine bisogna infondere nelle persone, soprattutto i giovani e gli immigrati, la cultura del lavoro regolare e dei diritti. La vicenda del ragazzo magrebino pagato 20 euro per sei ore di lavoro in nero in un ristorante di Modena, emersa nei mesi scorsi, ha dimostrato, sia pure con modi poco ortodossi, - conclude il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale Alessandro Martignetti - che ribellarsi allo sfruttamento è un dovere nei confronti non solo di se stessi, ma anche degli altri».
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