In Emilia-Romagna cala il numero dei minori stranieri non accompagnati
“In Emilia-Romagna sono 1.362 i minori stranieri non accompagnati, in maggioranza ucraini (556). La nostra regione è la quarta in Italia per numero di presenze - i minori stranieri non accompagnati in Italia arrivano a 16.187. Oltre all’Ucraina le nazioni più rappresentate sono Tunisia (266 presenze), Egitto (166) e Gambia (112). Questi giovani in maggioranza hanno tra i 16 e i 17 anni, oltre il 66% del totale. In maggioranza sono maschi, il 79,3%. Le province che accolgono più minori sono Bologna (oltre il 33% del totale), Ravenna (circa il 10%) e Modena (circa il 9%). Di questi giovani in 80 sono soggetti a procedimenti penali”.
L’assessora regionale al Welfare Isabella Conti interviene in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli) sul sistema di accoglienza nel territorio regionale per i minori stranieri non accompagnati. L’assessora, nel comunicare che il numero degli arrivi negli ultimi anni è in costante diminuzione (con una riduzione del 24% nell’ultimo anno), rileva che serve comunque rivedere il sistema: “Le procedure non sono chiare, mancano monitoraggi centralizzati sugli arrivi”. Conti, poi, interviene sulle progettualità in Emilia-Romagna: “Abbiamo in programma di portare avanti un monitoraggio su tutte le strutture di accoglienza dell’Emilia-Romagna, prevediamo un rafforzamento territoriale dei progetti d’affido, attiveremo un tavolo regionale permanente multilivello sui minori stranieri non accompagnati e promuoveremo una campagna regionale sul tema dell’accoglienza”. Sono stati attivati, inoltre, progetti rivolti direttamente a questi ragazzi: “Corsi di formazione professionale, programmi sulla lingua italiana e sulla cultura civica, progetti rivolti all’inserimento lavorativo, azioni per contrastare la dispersone scolastica, percorsi di sostegno psicologico”. Sul tema della formazione, l’assessore sottolinea che “sui 429 che hanno già concluso i corsi, in 235 hanno già trovato una sistemazione lavorativa”. Conclude, infine, l’esponente della giunta: “Vanno programmati investimenti seri, non possiamo liquidare come delinquenti questi minori; sarebbe una sconfitta sociale e morale. Dobbiamo garantire opportunità, non dobbiamo perdere nessuno di questi giovani; in Emilia-Romagna l’ambizione è quella di tracciare una rotta che sia replicabile anche da altri”.
Il presidente Muzzarelli è intervenuto sul tema dell’accoglienza: “L’accoglienza deve avere una dignità e con numeri troppo alti e mal gestiti è molto più difficile fornire un buon servizio a livello sociale. Lavorare in emergenza non consente un'adeguata programmazione dei servizi a supporto dell’accoglienza ed espone a criticità anche il lavoro educativo, proprio delle comunità. Rispetto alle nuove caratteristiche dei minori stranieri non accompagnati occorre immaginare progettualità diverse e innovative, con un maggior investimento educativo”.
Elena Ugolini (Rete civica) sui tutor volontari: “Parliamo di figure fondamentali, da valorizzare. Il sistema va rivisto, a molti tutori non sono ancora stati assegnati minori. Serve, poi, affiancare questi giovani anche dopo il diciottesimo anno d’età, in quanto la legge Zampa non prevede affiancamenti per i maggiorenni”.
Anche per Maria Costi (Partito democratico) “le disponibilità devono essere colte; supportare questi giovani vuole anche dire distanziarli dagli ambienti delinquenziali. Al centro dobbiamo mettere il tema dell’integrazione, collegato a formazione e lavoro”.
Per Valentina Castaldini (Forza Italia)“dobbiamo essere particolarmente attenti al tema degli affidi e a quello delle adozioni, serve lavorare a tutti i livelli, tante famiglie sono disponibili”.
Per Alice Parma (Partito democratico) “il nostro modello può essere proposto come modello nazionale: si parte dal concetto di inclusione prendendo atto che l’immigrazione è un aspetto sociale stabile e le politiche pubblich, quindi, devono tenere conto dei movimenti delle persone”.
Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) pone invece l’accento sul tema della sanità: “Il sistema sanitario deve essere per questi giovani più accogliente; serve poi attenzione al tema derlla legalità, che non può essere scollegato da quello della scolarità”.
Per Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) è necessario mettere al centro il tema della legalità: “Serve tenere lontani questi giovani dalle organizzazioni criminali, occorrono maggiori controlli”.
Per Fabrizio Castellari (Partito democratico) “sull’accoglienza serve un approccio culturale valoriale, in quanto l’accoglienza è un valore assoluto nella nostra regione. Si deve partire dal contrasto alla povertà economica e sociale e anche l’aspetto educativo deve diventare centrale”.
Per Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia) “serve integrare questi giovani, limitando le problematiche collegate all’illegalità”. Conclude sul carcere del Pratello: “Su circa 60 detenuti per il 90% sono stranieri, di questi circa il 50% minori non accompagnati”.
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