Festeggiati i 100 anni dell’ospedale di Castelfranco Emilia
CASTELFRANCO EMILIA - Era il 13 giugno del 1925 quando il Re Vittorio Emanuele arrivò con il treno regale a Castelfranco Emilia per inaugurare l’Ospedale Ricovero della città intestato alla Regina Margherita.
Quest’anno ricorrono quindi cento anni dall’apertura della struttura sanitaria che in un secolo di storia ha rappresentato e rappresenta oggi, Casa della comunità, il punto di riferimento per la cura, l’assistenza, la salute di tutte le fasce di età, dai bambini agli anziani. Una ricorrenza che l’Ausl di Modena ha voluto celebrare questa mattina con un evento pubblico nella struttura di Piazzale Deledda, ‘Un secolo di salute a Castelfranco Emilia’ e la presentazione del nuovo reparto di Radiologia che riapre dopo i lavori di ristrutturazione.
I festeggiamenti sono iniziati alle 9.30 con i saluti del Direttore generale dell’Azienda USL di Modena Mattia Altini e la Direttrice del Distretto sanitario di Castelfranco Emilia Cristina Maccaferri e gli interventi istituzionali con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Commissione Politiche per la Salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Castelfranco e vice presidente dell’Unione del Sorbara Giovanni Gargano, la presidente dell’Unione del Sorbara e sindaca di Bomporto Tania Meschiari. Hanno festeggiato assieme all’Ausl di Modena anche i sindaci degli altri Comuni dell’Unione del Sorbara, tutte le associazioni di volontariato del territorio e tanti cittadini venuti per l’evento.
A seguire, l’inaugurazione del nuovo reparto di Radiologia, con la benedizione di don Luciano parroco di Castelfranco, e successivamente laboratori sui sani stili di vita con professionisti sanitari e associazioni di volontariato: un percorso a tappe in cui i partecipanti possono approfondire, in modo ludico, i temi riguardanti la prevenzione delle malattie e i fattori di rischio.
La nuova Radiologia
Il reparto si presenta completamente rinnovato dopo i lavori di ristrutturazione iniziati a marzo 2024 nell’ambito del complesso intervento che ha interessato diverse aree della Casa della comunità per un costo totale di 6,6 milioni di euro, derivanti in parte da fondi PNRR e in parte da fondi statali, regionali e aziendali.
La Radiologia di Castelfranco rientra, quindi, nella rete di radiologia provinciale offrendo prestazioni prenotabili a Cup da parte di tutti i cittadini. Per quanto riguarda l’utilizzo interno, la viene utilizzata per gli esami diagnostici richiesti dai medici e infermieri del Cau, Centro di assistenza e urgenza, e dei ricoverati nell’Ospedale di Comunità e nell’Hospice. Gli ambienti, collocati nel piano ammezzato, si presentano ammodernati, con un’ampia sala d’aspetto. I cittadini troveranno attrezzature all’avanguardia in uno dei servizi principali della Casa della comunità di Castelfranco se si pensa che nel 2023 sono state erogate oltre 9mila prestazioni.
Nella nuova Radiologia l’innovazione tecnologica si pone al centro del percorso di diagnosi e cura grazie ad apparecchiature diagnostiche in grado di supportare un’ampia gamma di esigenze cliniche in maniera precisa, tempestiva e multidisciplinare.
Tra le dotazioni di punta, grazie ai fondi PNRR, figurano una Tac a 64 strati e una piattaforma di diagnostica ossea multidisciplinare.
E’ stato inoltre installato un mammografo digitale e un ecografo di ultima generazione che consente esami rapidi e non invasivi in diversi ambiti clinici.
La ristrutturazione della Radiologia ha voluto non solo innovare le tecnologie ma anche offrire un ambiente più accogliente e bello per far sentire i pazienti a loro agio: nella sala d’aspetto i pazienti trovano pareti decorate con stampe raffiguranti donne che hanno fatto la storia della scienza e della medicina contribuendo all’evoluzione della radioterapia quali il Premio Nobel Marie Curie.
Da Casa della salute a Casa della comunità
La Casa della comunità di Castelfranco è stata tra le prime strutture di questo tipo attivate dall’Ausl nella provincia di Modena – con il nome di Casa della salute - dopo quella del Sorbara aperta nel 2013.
Il passaggio da ospedale a ‘Casa della salute Regina Margherita’ avviene nel 2016, senza soluzione di continuità: l’ospedale chiude e negli stessi locali apre una struttura di assistenza sanitaria territoriale in linea con le direttive nazionali e regionali.
La Casa della salute di Castelfranco si presenta subito come una delle strutture pioniere dei servizi sanitari territoriali, a livello regionale e non solo: qui, ad esempio, si trova il primo Ospedale di comunità della provincia, una struttura intermedia tra il ricovero ospedaliero e il domicilio, pensata per ricoveri brevi che possano supportare le dimissioni ospedaliere continuando a garantire assistenza specializzata e stabilizzazione prima del ritorno a casa.
Tre anni dopo, nel 2019, apre sempre in questa Casa della salute il primo Hospice territoriale della provincia, una struttura residenziali per erogare cure palliative a pazienti affetti da malattie irreversibili e progressive.
Oltre a queste due strutture residenziali, la Casa della salute offriva già nel 2016 molti servizi sanitari essenziali per la vita quotidiana delle persone quali il Punto prelievi, l’ambulatorio infermieristico per la terapia iniettoria, lo sportello Cup-Saub (poi diventato Punto unico di prenotazione e assistenza), il Centro dialisi, la Pediatria di comunità per le vaccinazioni dei minori, il Consultorio, il servizio di Riabilitazione, la Neuropsichiatria dell’Infanzia e adolescenza.
Con il Decreto ministeriale 77 del 2022 (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) la Casa della salute diventa Casa della comunità, integrando i servizi sanitari con i servizi a carattere socio-sanitario e attivando una più forte collaborazione con i servizi sociali e associazioni del territorio per rispondere ai bisogni delle persone in modo completo e appropriato. La Casa della comunità ha mantenuto tutti i servizi sanitari territoriali oltre alla piattaforma chirurgica - che offre prestazioni sempre più articolate in branche quali oculistica, ginecologia, chirurgia vascolare – e la nuova COT, Centrale Operativa Territoriale, struttura dedicata ai professionisti sanitari per coordinare la presa in carico della persona tra i vari servizi del territorio anche nel percorso di passaggio dall’ospedale al domicilio.
“Siamo orgogliosi di portare avanti ancora oggi la vocazione per cui è nata, cento anni fa, questa struttura: assistere le persone, rispondere ai loro bisogni di salute – dichiara il Direttore generale dell’Azienda USL di Modena Mattia Altini – nel tempo le dinamiche demografiche sono cambiate, la natalità è calata e assistiamo sempre di più all’invecchiamento della popolazione con conseguente aumento di patologie croniche. Questa struttura, oggi Casa della comunità, ha saputo via via adattarsi e rimodularsi per rispondere ai nuovi bisogni non più solo sanitari ma socio-sanitari, offrendo un’assistenza territoriale che porta vicino alle persone i servizi più appropriati per rispondere alle necessità della vita quotidiana. Quello che non cambia è l’impegno che i nostri professionisti sanitari ci mettono ogni giorno e la volontà di fare sempre meglio come dimostra la riapertura del reparto di radiologia completamente rinnovato e all’avanguardia. Il nostro augurio, oggi, è di avere altri cento anni di salute”.
«Oggi celebriamo non solo i cento anni di una struttura, ma un secolo di impegno, cura e attenzione verso la nostra comunità – sottolinea il sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano - l’Ospedale Regina Margherita, oggi Casa della comunità, è stato ed è il cuore pulsante della sanità territoriale di Castelfranco Emilia: un luogo che ha saputo trasformarsi nel tempo, passando da ospedale tradizionale a punto di riferimento per la medicina di prossimità, integrando servizi sanitari e sociali. La riapertura della Radiologia completamente rinnovata dimostra che qui il passato e il futuro camminano insieme. Ringrazio tutti i professionisti sanitari, i volontari, l’Ausl e i cittadini che in questo secolo hanno reso viva questa realtà. Guardiamo avanti, consapevoli che la salute non è solo cura, ma è anche vicinanza, ascolto e prevenzione; stiamo lavorando per una Castelfranco Emilia ripiena di prossimità alle esigenze del cittadino, una città in cui la Casa della Comunità è anche una Casa con la Comunità».
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