Lamentele su civette e assioli che cantano di notte e disturbano, la replica del centro Il Pettirosso: “L’inquinamento acustico è più forte, ma non ci lamentiamo”
MODENA - Civette e usignoli cantano nelle notti d'estate. Dovremmo averci fatto l'abitudine, invece c'è chi si lamenta perché non riesce a dormire.
Piero Milani, presidente del centro fauna selvatica "Il Pettirosso" di Modena, lancia un appello contro l'insofferenza delle gente verso gli animali.
Normalmente un social chiede per farti incominciare un nuovo post...A cosa stai pensando, e questo mi porta a pensare all'insofferenza della gente verso gli animali che dicono di amare che insieme all'indifferenza mi porta a credere che le persone non si rendono conto della fortuna che hanno se una civetta canta ancora sull'antenna o un assiolo fa sentire il suo richiamo per restare in contatto con i piccoli che sono usciti dal nido per incominciare ad affrontare una vita da soli e sempre più si allontanano...
Per fortuna sono pochi quelli che si lamentano di questo aspetto della natura, ma fanno sempre la voce grossa si sa con i più piccoli questi leoni gonfiano la criniera, senza pensare che Il Pettirosso dopo avere spiegato a loro le dinamiche e di portare pazienza che il fenomeno dura pochi giorni, se non raggiunge lo scopo, allora passa ad altre opzioni tra cui segnalare ai Carabinieri Forestali la cosa prima che questi leoni si mettano a risolvere da soli situazioni che vedono animali particolarmente protetti.
Ed è per questo che chiediamo alle persone di vigilare sui questi leoni come falchi e di segnalare certe criticità. Ma la cosa quasi pirandellesca è che siamo sull'orlo di una terza guerra mondiale, se mai qualcuno non ne è cosciente, perché normalmente dopo un riarmo si passa alla fase successiva su chi ha il missile più bello e dunque la fase successiva è brutta e senza ritorno e lo vediamo con tutti i conflitti che invece di cessare si moltiplicano e si allargano...
Dunque di cosa parliamo di un uccellino di pochi centimetri che ci tiene svegli mentre il caldo vero responsabile della nostra insonnia non riusciamo a combatterlo, ma perché invece non ci accorgiamo che nelle nostre città l'inquinamento acustico di numerosi decibel, di notte sono ben più molesti al nostro fisico anche se non ce ne accorgiamo, ma a questo abbiamo fatto l'abitudine.
Pensiamo invece al danno che abbiamo fatto e continuiamo a fare al loro ambiente, al nostro habitat e che mai nessuno risarcirà agli animali. Pensiamo a quanti nidi di rondini peraltro specie in forte calo parliamo del 60%, difatti poche ne vedete appoggiate su quei fili dove prima ne vedevate a decine.
Ma non crediamo che se dovesse scomparire una specie, noi non ne risentiremmo perché noi facciamo parte di questo ecosistema che ci piaccia oppure no e non ci possiamo fare nulla e se un anello del sistema sparisce non viene rimpiazzato, in qualche modo ne risentiremmo tutti... con nuove malattie perché gli insetti prendono il sopravvento mancando chi li controlla, e non pensiamo sempre che i
veleni siano la soluzione perché sono veleni anche per noi in qualche modo li assorbiamo come stiamo già facendo con le microplastiche... fatevi una ricerca su questo prima di buttare per terra un rifiuto...
Dunque preoccupiamoci di altro e non di un uccellino che per un paio di settimane si tiene in contatto con i suoi piccoli, perché sicuramente noi durante la nostra vita quante volte abbiamo disturbato loro, o il
nostro vicino, o il collega di lavoro, ma la vita è andata avanti con un po' di tolleranza che purtroppo abbiamo sempre meno, ma la dobbiamo avere perché la vita è una grande ruota che gira e il prossimo a disturbare potresti essere tu.
Dunque a quel punto cosa facciamo...?!
Piero Milani.
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