Autostrada Regionale Cispadana: “Perché L’osservatorio Ambientale non sta informando e coinvolgendo i Comuni interessati?”
Pubblichiamo la nota con la quale il Coordinamento cispadano NO autostrada - SI' strada a scorrimento veloce vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sulla grave mancanza procedurale rilevato nella vicenda dell'Osservatorio Ambientale relativamente al progetto autostradale Cispadana.
In attesa che il Presidente Bonaccini risponda alle domande che gli abbiamo riproposto alcune settimane fa, il Coordinamento pone altri interrogativi. Questa volta riguardano l’OSSERVATORIO AMBIENTALE, previsto dal decreto di V.I.A. del luglio 2017 – composto da rappresentanti del MATTM, del MiBACT, della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Modena, Parma, Reggio Emilia e Ferrara - il cui compito è verificare l’ottemperanza delle prescrizioni e condizioni ambientali impartite dal decreto del 2017 e della corretta esecuzione delle attività di monitoraggio ambientale nella fase ante operam, di costruzione e di primo esercizio dell’Autostrada. Nonché, cosa ancora più importante, esaminare sotto il profilo ambientale la realizzazione dell’infrastruttura e le ricadute sul territorio anche a fronte di criticità non previste. L’Osservatorio Ambientale è stato costituito, con durata triennale rinnovabile, con il Decreto direttoriale n° 351 del 15 novembre 2019; si è riunito una prima volta il 2 dicembre 2019 e tra i suoi obblighi procedurali ha anche quello di dover coinvolgere relativamente agli ambiti ed ai temi di loro specifico interesse, i Comuni e gli Enti gestori dei Siti Natura 2000 interessati dal passaggio sul proprio territorio di questa opera infrastrutturale. Questo Osservatorio sta lavorando da mesi. Analizzando tutti i documenti che ARC gli sta sottoponendo da Marzo 2020 e che sono tutti pubblicati sul sito di ARC. Ed è proprio dal sito di ARC che abbiamo appreso che questo Osservatorio Ambientale ha già inviato un parere sulla condizione 1 della sezione A, in riferimento a prescrizioni sul tracciato e varianti proposte di diversi comuni quali ad esempio Novi, Finale Emilia, Cento e Sant’Agostino. Tuttavia ciò è stato fatto, pare, almeno per quanto riguarda l’ambito modenese, senza informare - e coinvolgere, come normato dal decreto del 2019 - i Sindaci e i gestori dei Siti Natura 2000 competenti in merito. Le domande sono a questo punto 2: 1) perché l’Osservatorio non sta facendo quello che richiede il decreto? Ovvero contattare, informare della loro attività, nonché coinvolgere i Comuni anche in questa fase così importante? 2) E soprattutto, come fa l’Osservatorio a esaminare sotto il profilo ambientale la realizzazione dell’infrastruttura e le ricadute sul territorio anche a fronte di criticità non previste – magari conosciute dai Sindaci che conoscono e presidiano quotidianamente il proprio territorio -, e a trasmettere un parere se non si confronta prima, come richiesto, con i 13 Comuni interessati dall’asse autostradale e i 7 comuni interessati dalla viabilità complementare? Saremmo grati se l’informazione locale e i Sindaci interessati approfondissero queste tematiche importanti per tutto il nostro territorio e cittadini.
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