Acconciatura estetica, no a nuove restrizioni: il pericolo di contagio arriva dagli abusivi
“L’andamento dei contagi dimostra come la riapertura delle attività di acconciatura ed estetica non abbia avuto effetti negativi della pandemia, grazie al rigido rispetto delle norme e protocolli, a differenza di quanto avviene tra gli abusivi. Se consideriamo poi che, secondo le nostre stime, i fatturati dell’acconciatura e dell’estetica chiuderanno l’anno con un meno 10% rispetto al 2019, crediamo vada evitata a tutti i costi la possibilità di una seconda chiusura delle imprese del settore”. È un vero e proprio appello alle istituzioni quello di Luana Franzoni, presidente dell’Unione Benessere e Sanità di CNA Modena.
“La piaga dell’abusivismo – continua Franzoni - è in continua espansione nel settore dei servizi alla persona: nel 2018 il tasso di irregolarità di acconciatori e centri estetici risultava pari al 27,1%. Si tratta del valore più alto osservato tra i vari settori e che supera di gran lunga quello medio nazionale (14,2%). È nell’abusivismo che vanno individuati i pericoli della diffusione del virus nel settore, vanificando lo sforzo collettivo di contenimento del contagio ed è per questo, oltre che per la tutela del mercato, che chiediamo un’intensificazione dei controlli in questa direzione”.
“Nuove rischierebbero di compromettere la continuità delle imprese che hanno dimostrato di operare con il massimo rispetto e rigore delle norme e dei protocolli di sicurezza e che sono disponibili a confrontarsi con le istituzioni per individuare le soluzioni più efficaci”, chiosa Franzoni.
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