Interruzione volontaria di gravidanza, in Emilia-Romagna continua il calo: -45% dal 2004 al 2018
Continuano a diminuire, in Emilia-Romagna, leĀ interruzioni volontarie di gravidanza: nelĀ 2019, come evidenzia il Report messo a punto dallāassessorato regionale alla SanitĆ , sono stateĀ 6.501, il numero piĆ¹ basso di interventi annuali dallāinizio della rilevazione, nelĀ 1980. Il dato, in calo rispetto al 2018Ā (-5,4%), conferma dunque il trend in riduzione che ha caratterizzato piĆ¹ di un decennio, in particolare dal 2004 - quando le Igv furono quasi 12mila (11.839) - in avanti.
E intanto laĀ Regione si adegua alle disposizioni nazionali, introducendoĀ - con una determina della direzione generale dellāassessorato alle Politiche per la salute -Ā la possibilitĆ di utilizzare, dāora in poi, la pillola RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, ovvero fino al 63Ā° giorno di amenorrea (assenza del ciclo mestruale). In Emilia-Romagna, infattiera giĆ possibile ricorrere a questo farmaco per eseguire lāinterruzione volontaria di gravidanza, in regime di day hospital,Ā sino alla settima settimana compiuta di gravidanza; adesso, coerentemente con le disposizioni nazionali, la determina ne estende lāimpiego alla nona, quindi dal 49Ā° al 63Ā° giorno di amenorrea. La Regione, inoltre, ĆØ al lavoro perĀ individuare i criteri per consentire lāuso del farmaco non solo in day hospital, ma anche in regime ambulatoriale.
āParliamo di un ambito estremamente delicato e complesso- sottolinea lāassessore regionale alle Politiche per la salute,Ā Raffaele Donini-. Come Regione lavoriamo su due fronti: da un lato recepire sul territorio ciĆ² che prevedono le disposizioni nazionali per garantire gli stessi diritti alle donne, dallāaltro continuare a offrire loro aiuto e assistenza lungo lāintero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificatoā.
I dati: Ivg in calo, sia tra italiane che straniere
Prosegue il decremento delle Interruzioni volontarie di gravidanza tra da donne residenti in regioneĀ (5.762): rispetto allāanno precedente diminuiscono sia gli interventi a carico delle residenti con cittadinanza italiana (3.479; 107 casi in meno del 2018), sia quelli a carico delle residenti con cittadinanza straniera (2.283; 225 casi in meno del 2018). In calo anche il numero delle Ivg fatte da donne non residenti in Emilia-Romagna (739 in totale; 41 casi in meno rispetto allāanno precedente).
Negli ultimi tredici anni, con il calo degli interventi e, in parte, fino al 2010, con la crescita in parallelo della popolazione femminile in etĆ feconda, ilĀ tasso di abortivitĆ regionaleĀ (Ivg di residenti per 1.000 donne residenti in etĆ 15-49) ĆØ passatoĀ dal 10,4%Ā nel 2004 alĀ 6,4%Ā nel 2019. Inoltre, anche il tasso di abortivitĆ della popolazione straniera, sebbene sempre piĆ¹ elevato di quello della popolazione italiana (13,6 rispetto al 4,8), risulta in netto calo nel corso degli anni analizzati (era 40,4 nel 2003).
Il ruolo centrale svolto dai consultori familiari
Continua ad essere centrale il ruolo delĀ consultorio familiareĀ nellāassistenza al percorso dellāIvg e come luogo della certificazione (71,5% tra le residenti), in crescita rispetto al 2018; la scelta del consultorioĀ prevale nettamente fra le cittadine straniere (79,3%)Ā e, negli ultimi anni, ĆØ diventato sempre piĆ¹ un punto di riferimentoĀ anche per le donne italiane: nel 2019 le certificazioni effettuate in consultorio riguardano ilĀ 66,4%Ā delle Interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da italiane, in crescita rispetto al 2018; erano il 47,4% nel 2005.
Il profilo socio-demografico delle donne
Analizzando le caratteristiche delle donne residenti che hanno fatto ricorso allāIvg nel 2019, emerge come la distribuzione perĀ classi di etĆ Ā rimanga abbastanza stabile, anche se tende a spostarsi versoĀ quelle piĆ¹ alte; la maggioranza dei casi sono concentrati nelle classiĀ 30-34 anniĀ (23,2%), 35-39 anni (22,5%) e 25-29 anni (19,7%). IlĀ 55,2%Ā delle donne risultaĀ nubile, il 38,9% coniugata o unita civilmente, il 5,8% ĆØ separata, divorziata o vedova; il 63,2% delle donne risulta avere almeno un figlio.
IlĀ 38,9%Ā delle donne ha unaĀ scolaritĆ bassaĀ (4,6% licenza elementare o nessun titolo e 34,3% diploma di scuola media inferiore), il 45,7% ha un diploma di scuola media superiore e le laureate sono il 15,4%.
IlĀ 55,5%Ā delle donne risultaĀ occupata, il 14,9% casalinga, il 21,6% disoccupata o in cerca di prima occupazione (dato decisamente piĆ¹ elevato rispetto al 9,2% di non occupate tra le residenti che hanno partorito nello stesso anno - dato CedAP 2019).
La modalitĆ : prevale ancora lāintervento chirurgico, in aumento il ricorso allāRU486
Per quanto riguarda il tipo di intervento, si conferma comeĀ prevalenteĀ lāutilizzo dellāisterosuzioneĀ (50,5%),anche se in calo a favore di un ulteriore aumento di 4 punti percentuali del ricorso alĀ trattamento farmacologico (RU486), che riguarda 2.498 casi (38,4%Ā del totale).
Tra le donne che usufruiscono dellaĀ metodica farmacologicaĀ si riscontra una maggior prevalenza diĀ cittadine italiane (65,2%),sebbene nel corso degli anni il dato indichi un accesso sempre maggiore anche da parte della popolazione straniera (34,8% nel 2019; erano il 21,7% nel 2008).
Obiezione di coscienza in calo. E si riducono i tempi dāattesa
Lāobiezione di coscienza tra i medici ostetrici-ginecologi sta calando: ĆØ passata dal 53,7% del 2018 alĀ 49,5%Ā dello scorso anno (il dato nazionale ĆØ del 69%). Si riducono i tempi di attesa: sono sempre piĆ¹ le Ivg effettuateĀ entro 15 giorni dal rilascio del certificatoĀ (88,1%Ā nel 2019, rispetto allā83,4% del 2018).
Educare allāaffettivitĆ e alla sessualitĆ , a partire dai banchi di scuola
Proseguono gli interventi di educazione allāaffettivitĆ e sessualitĆ da parte degli Spazi Giovani consultoriali negli istituti scolastici e in realtĆ extrascuola (centri di aggregazione giovanile, e cosƬ via). Nellāanno scolastico 2018/2019, i progetti hanno coinvolto 43.963 adolescenti, pari al 18,4% della popolazione target. Nellāanno 2019 ĆØ stata effettuata una formazione dedicata alle figure professionali (psicologi, ostetriche e ginecologhe) coinvolte nei progetti di educazione affettiva e sessuale rivolti agli adolescenti e agli adulti di riferimento.
Dal 1^ gennaio 2018 contraccezione gratuita in regione per determinate fasce dāetĆ
Dal 1^ gennaio 2018, tutte le donne e gli uomini di etĆ inferiore ai 26 anni residenti ed assistiti possono ricevere gratuitamente il metodo contraccettivo (compresa la contraccezione di emergenza) e una consulenza da parte del medico o dellāostetrica rivolgendosi ai consultori familiari delle Aziende Usl o agli Spazi giovani. La contraccezione gratuita ĆØ riconosciuta anche a tutte le donne con etĆ compresa tra 26 e 45 anni che abbiano una esenzione per disoccupazione o per lavoratrici colpite dalla crisi, nei 12 mesi successivi a un parto o nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza. Una misura, questa, introdotta da unāapposita delibera della Giunta regionale, per rafforzare gli obiettivi della preservazione della fertilitĆ femminile e maschile e del benessere sessuale, relazionale e riproduttivo di adolescenti e giovani adulti. Dallāanalisi dei dati ricavati dal flusso informativo dei consultori familiari (SICO), nel 2019 si osserva un aumento degli utenti che accedono al servizio per contraccezione:Ā +27,3%Ā rispetto al 2018.
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