Raccoglie un sasso rosso in spiaggia e si ustiona: è fosforo
Mercoledì un ragazzo di 14 anni si è ustionato le mani dopo aver raccolto sulla spiaggia tra Milano Marittima e Savio una strana ‘pietra’ che si è rivelata un blocco di fosforo. Lo riporta oggi il Resto del Carlino.
Durante una passeggiata con la madre, l’adolescente ha portato il blocco con sé in auto. Dopo pochi minuti la ‘pietra’ ha preso fuoco: il giovane l’ha lanciata fuori ma le mani si erano ormai bruciate. Ricoverato al Bufalini di Cesena, il 14enne è stato dimesso il giorno dopo.
Il blocco di fosforo è probabilmente un residuato della guerra dei Balcani e potrebbe essere stato portato sul litorale dalle forti mareggiate delle scorse settimane. Dopo l’episodio, il Comune di Cervia ha lanciato un appello alla massima attenzione in caso di rinvenimento di strane pietre, invitando i cittadini a non raccogliere materiali che non sono immediatamente identificabili.
Nei giorni scorsi sulla spiaggia di Milano Marittima è stato rinvenuto un blocco di fosforo, forse frammento di un ordigno bellico che, si ipotizza, potrebbe essere stato portato sul litorale dalle forti mareggiate delle scorse settimane.
Il frammento si presentava come una grossa pietra dagli strani colori, grigio nella parte bassa e rosso in quella superiore.
Si raccomanda, in caso di rinvenimento in spiaggia di strani materiali non immediatamente identificabili, di non raccoglierli, in quanto se si tratta di fosforo potrebbe incendiarsi con il calore del corpo umano. E’ fondamentale invece avvisare le competenti autorità e precisamente Capitaneria di porto, Carabinieri, Polizia Locale o Vigili del Fuoco.
Lungo la costa, fino al porto di Ancona, sono già state rinvenuti ordigni di questo tipo. Nel 2014, per esempio, i lavori di dragaggio al largo del porto canale, comportarono il danneggiamento e lo spiaggiamento di una bomba che disperse parecchi frammenti trascinati dalla corrente sul litorale e l’Amministrazione comunale emanò ordinanze specifiche con le norme di comportamento da adottare in caso di rinvenimento. I frammenti, se sommersi, non si attivano, mentre si incendiano con il calore del corpo umano. Per questo è fondamentale non toccarli.
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