Associazioni sportive, gli effetti della pandemia: calano i tesserati, manca il ricambio tra i volontari
di Simone Guandalini
MODENA - Qual è attualmente lo stato di salute delle associazioni sportive modenesi dopo quasi un anno e mezzo di pandemia e il relativo stop alle attività (ripartite solo di recente) causato da lockdown e restrizioni? E' quanto si è chiesto il Comune di Modena, che, per rispondere al quesito, ha proposto la ricerca “Lo sport come strumento di attuazione di politiche sociali”, con l’obiettivo di valutare l’impatto della pandemia sul mondo dello sport. Il report, realizzato tramite un questionario a cui hanno risposto 78 associazioni sportive modenesi, in rappresentanza di un ampio numero di discipline sportive (dal calcio alla pallavolo, fino al baseball, alla danza e alle arti marziali), è stato realizzato in collaborazione con la società SG Plus ed è stato presentato nella serata di mercoledì 23 giugno al parco Ferrari, a Modena.
L’incontro è stato per il Comune di Modena, rappresentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, dall'assessora allo Sport Grazia Baracchi e dall'assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi, l’occasione per ritrovarsi di nuovo, di persona, con associazioni, istituzioni ed enti sportivi, scolastici ed educativi. E' stato, inoltre, possibile confrontarsi sui bisogni dello sport modenese, in un momento, come ha sottolineato l’assessora Baracchi, “di ripartenza, con la consapevolezza che le attività motorie, ludiche e sportive sono un tassello importante del welfare di questa città. Lo sport è stato tra i settori più colpiti dalla pandemia, ma, mentre rappresentanti di altri settori sono andati in piazza a protestare, il mondo dello sport non lo ha mai fatto, ma si è rimboccato le maniche per trovare una soluzione. Lo sport è relazione e partecipazione, c'era la necessità, dopo tanti incontri a distanza, di guardarci negli occhi e parlare faccia a faccia”. Presenti all'incontro, inoltre, Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza della Regione Emilia-Romagna, e Roberto Lamborghini, responsabile del Centro studi e ricerche di SG Plus.
La ricerca, come ha evidenziato Lamborghini (Centro studi e ricerche SG Plus) si è sviluppata secondo quattro linee: la profilazione dei partecipanti e delle società, i rapporti delle società con il territorio, il futuro delle società sportive, la pratica sportiva a Modena. Hanno partecipato società e associazioni sportive appartenenti a molte discipline sportive e di diverse dimensioni, operanti sia in ambito dell’offerta pubblica che sul mercato privato. Uno dei dati principali emersi dalla ricerca è che la pandemia ha portato a un importante calo dei tesserati (dal 30 al 60 per cento) che ha coinvolto soprattutto la fascia giovanile: in particolare, under 14 e under 18 coprono oltre la metà del totale. "Questo questionario è stato realizzato per comprendere il punto di vista delle società sportive - spiega Lamborghini - E' stato un momento di confronto e dialogo aperto. Un altro dei temi emersi è quello dell'elevata età media dei dirigenti delle società sportive (nel 90% dei casi si tratta di over 40). Emerge la mancanza di un ricambio generazionale tra i volontari, su cui molto spesso le associazioni si basano".
Tra i punti di forza delle associazioni sportive modenesi rilevati dal questionario ci sono il senso di appartenenza e il legame con il territorio, gli impianti a disposizione in regola con le norme nazionali, il livello di inclusione e la qualità tecnica, la storia delle società, l'offerta sportiva articolata. Tra i punti di debolezza, i partecipanti al questionario hanno individuato la carenza di spazi e strutture, la difficoltà nel trovare finanziamenti, un calo dei volontari e, come detto, l’età media piuttosto alta dei soggetti attivi nelle società. Interessante, invece, il dato, emerso dal questionario, sul fatto che l'utenza delle 78 associazioni sportive che hanno partecipato al questionario provenga dall'intera provincia di Modena e non solo dal Comune capoluogo. Il 70% delle società, inoltre, ha tra i tesserati stranieri di prima o seconda generazione, a dimostrazione di come lo sport sia fra i primi strumenti di integrazione.
Nel corso dell'incontro, sono, poi, stati toccati i temi del rapporto tra associazioni sportive e mondo della scuola e quello della collaborazione tra le stesse associazioni sportive, molto spesso ostacolata da rivalità nate sul territorio, che si potrebbero superare. Importante anche il tema dei finanziamenti pubblici, a proposito del quale Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato come siano in arrivo, nei prossimi mesi, attraverso due bandi distinti, ulteriori fondi regionali a beneficio delle associazioni sportive.
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