Grave discriminazione di genere in una cooperativa edile del modenese
"A seguito delle segnalazioni del sindacato Fillea Cgil sono state condotte nell’ultimo anno verifiche ispettive nei confronti della cooperativa per verificare irregolarità di vario tipo ed è emersa la situazione di questa lavoratrice. La proficua collaborazione tra l’Ispettorato del lavoro di Modena con i rappresentanti della Fillea Cgil hanno portato alla luce non soltanto irregolarità di tipo amministrativo in violazione dell’applicazione del contratto provinciale edile che hanno determinato consistenti recuperi retributivi e contributivi nei confronti della generalità dei lavoratori, cui la Cooperativa non aveva mai corrisposto (tra le altre cose, indennità mensa e trasferta), ma anche soprattutto gravi episodi di discriminazione nei confronti di una lavoratrice.La lavoratrice negli ultimi dieci anni, inquadrata come impiegata amministrativa, svolgeva però mansioni di tecnico di cantiere al pari dei suoi colleghi uomini, e quindi nei fatti svolgeva mansioni pari a un quarto livello, ma pagate come un secondo livello.
E’ preoccupante che in Italia, nonostante le dichiarazione pubbliche sulla parità di genere, ci siano casi del genere e a maggior ragione in una provincia come Modena, che è tra le più sensibili al superamento di qualsiasi discriminazione.
A Modena è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa nel dicembre 2018, tra Ispettorato del lavoro, Ordine di consulenti del lavoro e Consigliera provinciale di parità, allo scopo di tutelare le lavoratrici e favorire le pari opportunità nei luoghi di lavoro, contrastando ogni forma di discriminazione e per “porre in essere ogni iniziativa utile a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna, nonché a prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere”. Sulla base di tale Protocollo, in una prima fase della vicenda anche le Consigliere sono intervenute a tutela della lavoratrice.
L’Ispettorato ha appurato infatti che una lavoratrice, a parità di mansioni svolte rispetto ai colleghi uomini, veniva discriminata professionalmente dalla cooperativa edile con conseguenti ricadute economiche e psicologiche durate per anni. L’Ispettorato ha perciò provveduto a riqualificare la posizione della lavoratrice disponendo il recupero sia delle spettanze che dei contributi non versati.
All’azienda, per i fatti relativi alla discriminazione, sono state contestate le violazioni del Codice sulle pari opportunità uomo e donna (D.Lgs. n. 198/2006) che vieta qualsiasi discriminazione fra uomini e donne per quanto riguarda l'attribuzione delle qualifiche, delle mansioni e la progressione nella carriera.
“Questa vertenza – afferma il segretario della Fillea Cgil di Modena Rodolfo Ferraro - dimostra come sia possibile far emergere i casi di discriminazione di genere che purtroppo ancora esistono, spronando le aziende modenesi a eliminare qualsiasi disparità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici che svolgono uguali mansioni. Esprimo soddisfazione per l’esito delle denunce e per la sensibilità e professionalità dimostrate dall’Ispettorato di Modena negli accertamenti su questa vertenza”.
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