Nonantola, Opocrin insieme a Unimore per uno studio sulla preeclampsia nelle donne in gravidanza
Prima paziente per la fase 2a di studio sulla Tafoxiparin. A reclutarla è Dilafor AB, azienda farmaceutica svedese che ha tra gli azionisti di riferimento la modenese Opocrin Spa. Obiettivo della nuova fase di sperimentazione è valutare se il trattamento con la nuova molecola Tafoxiparin, recente scoperta dei laboratori Dilafor, possa migliorare l’esito della preeclampsia. La
preeclampsia è l’ipertensione, talvolta dannosa, che si può sviluppare nelle donne dopo la ventesima settimana di gravidanza.
Nella fase di sperimentazione, che partirà a breve, saranno coinvolte due università: l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università degli studi di Firenze. In particolare, saranno il professor Fabio Facchinetti, ordinario presso Unimore, il dottor Giovanni Grandi, ricercatore sempre presso l’ateneo modenese, e la dottoressa Sara Zullino dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi a collaborare con i ricercatori della Dilafor.
“La preeclampsia viene diagnosticata nel 5-8% di tutte le donne gravide a livello globale con un possibile rischio di severe complicazioni fetali e materne – spiega il professor Facchinetti -. Oltre al parto pretermine, la preeclampsia è anche causa di complicanze vascolari a lungo termine e tra le prime 3 cause di morte materna”.
“Questa patologia è associata ad alta morbilità e mortalità materna e neonatale – sottolinea il dottor Grandi – ed ancora oggi non disponiamo di terapie specifiche che vadano idealmente a bloccare l’evoluzione a volte anche molto repentina della malattia. Sarà molto stimolante studiare un nuovo farmaco prodotto a Modena – conclude Grandi – nel trattamento di questa patologia così insidiosa”.
“Si tratta di una nuova frontiera nella terapia della preeclampsia che abbiamo il dovere di esplorare – dichiara Federico Saetti, amministratore delegato e vicepresidente di Opocrin Group -. A differenza degli studi clinici precedenti condotti in Svezia e Finlandia, questi trials saranno svolti in Italia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia oltre che presso l’Università degli studi di Firenze. Credo – conclude Saetti – si tratti di una conferma circa l’elevato standard qualitativo e culturale espresso dai nostri atenei”.
Lo studio prevede l’arruolamento di 23 donne tra la 26esima e 34esima settimana di gravidanza e valuterà la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia del trattamento giornaliero dalla diagnosi di preeclampsia fino a 4 settimane dopo.
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