Camposanto, intervista alla prima assessora alla gentilezza dell’Emilia-Romagna
di Francesca Monari
CAMPOSANTO – “L’assessore alla Gentilezza è un ruolo simbolico, ma con compiti sociali importanti soprattutto nei piccoli comuni come Camposanto” – esordisce Ursula D’Agata, classe 1969, milanese di nascita e camposantese d’adozione. Sin da piccola, ereditando l’esempio dei genitori molto presenti in attività di utilità sociale, è impegnata nel volontariato.
A giugno del 2018 è stata eletta per il Comune di Camposanto, assessora ai Servizi Sociali, alla Persona e alle Pari Opportunità e, nel 2019 la sindaca Monja Zaniboni ha ritenuto di doverle conferire questa ulteriore delega per la profonda delicatezza e attenzione con la quale tratta questi temi.
L’idea è stata proposta ai sindaci dall’Associazione Cor et Amor di Torino e Camposanto è stata la prima cittadina dell’Emilia-Romagna ad avere questo assessorato.
Che messaggio vuole dare questo assessorato?
“E’ un assessorato nato per insegnare che un sorriso o una buona parola aiutano tutti a vivere meglio”
Quali sono i suoi compiti?
“Il mio primo compito è stato quello di entrare nelle scuole e trasmettere l’importanza dell’uso delle parole gentili come grazie, scusa, permesso, ti voglio bene. Per la primaria, visto che eravamo nel periodo natalizio, è stato promosso l’albero della gentilezza, addobbato con bigliettini natalizi con pensieri gentili scritti dai bambini. Poi, con scuole e ristoranti, è stato il momento del piatto viola della gentilezza in occasione della giornata contro gli sprechi alimentari ed è da poco terminato un periodo molto intenso, quello legato alle attività del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ho coinvolto insegnanti e ragazzi della secondaria che hanno preparato letture a tema e frasi sulla violenza. Ci sono stati interventi molto toccanti e commoventi. E’ giusto che sin da piccoli si riesca a far capire ai ragazzi il concetto di violenza”
Qual è il principale ostacolo che ha incontrato?
“Particolari ostacoli non ne ho incontrati, se non ostacoli emotivi personali. Essendo una persona che non ama il palcoscenico o il centro dell’attenzione e sentendomi coinvolta grazie a questo incarico amministrativo, nuovo in Emilia Romagna, da interviste e richieste dai media, ho avuto un attimo di timore. Per fortuna superato velocemente”
Come si trasmette la gentilezza?
“La gentilezza è innanzitutto una dote innata. La gentilezza si trasmette con i gesti, con le parole morbide e cordiali, con il tono di voce. La gentilezza si trasmette con un sorriso, una parola buona che rallegra la giornata. Con azioni che danno conforto. Si trasmette con gli occhi…..”
Cosa pensa il paese di questa carica?
“Credo che inizialmente vi fosse un po’ di incredulità. E’ un assessorato come dire… un po’ anomalo. Ma oggi sono molto contenta di aver accettato la delega e soprattutto vedo che sono molte le persone che hanno acquisito fiducia e sono diventate più “morbide”. Perché la gentilezza spiazza è disarmante. Quando qualcuno ti affronta con arroganza, donare in cambio parole gentili aiuta a far riflettere. Si cambia atteggiamento e ci si sente migliori”
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