Emilia-Romagna, 4,3 milioni di euro per difendere boschi da incendi, calamità naturali e fitopatie
Un grande polmone verde, indispensabile alla vita. Essenziale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, ma anche per combattere il rischio idrogeologico e salvaguardare la biodiversità. Boschi e foreste rappresentano una patrimonio da conservare e tutelare. Anche attraverso un attento lavoro di manutenzione che la Regione Emilia-Romagna ha deciso di sostenere, mettendo a disposizione 4,3 milioni di euro per finanziare interventi di prevenzione e protezione rispetto a quelle che vengono considerate le principali minacce: incendi, calamità naturali, fitopatie.
“La tutela del patrimonio forestale è una priorità per la Regione. Concorre in modo importante a far crescer opportunità di lavoro nelle aree più periferiche come l’Appennino ed è fondamentale per la riduzione dei gas serra e della CO2. Siamo dunque sempre più impegnati nel rafforzare il sostegno ad operatori e enti locali, affinchè si realizzi una buona gestione del patrimonio boschivo che rappresenta ben il 27% dell’intero territorio regionale- ha detto l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori-. Dopo le ultime risorse stanziate da questo Assessorato per “curare” i boschi danneggiati dalle calamità naturali, con oltre 1,3 milioni di euro, mettiamo in campo 4,3 milioni di euro per aggiungere un tassello fondamentale: quello della prevenzione. Proprio sostenendo e rafforzando i progetti per arginare il rischio incendi e quello idrogeologico e investendo nei sistemi di sicurezza possiamo costruire un futuro green, rispettoso dell’ambiente e del lavoro”.Le risorse in arrivo sono quelle del Programma regionale di sviluppo rurale. Ne potranno beneficiare Amministrazioni pubbliche, Comuni e Unioni di Comuni, Enti di gestione dei Parchi e la Biodiversità, Consorzi forestali che dovranno presentare i progetti entro il 30 aprile 2022. I contributi in conto capitale potranno essere compresi tra i 50 e 150mila euro e copriranno il 100% dell’importo dei lavori. Quali interventi saranno finanziati Pulizia dei boschi di conifere dalla biomassa secca; diradamenti e rimozione delle piante morte o danneggiate a causa di eventi calamitosi; interventi selvicolturali come le conversioni di boschi cedui ad alto fusto; realizzazione e ripristino di strutture per la prevenzione degli incendi: sistemi di rilevamento, serbatoi o accumuli di acqua, magazzini. Il bando finanzia molteplici interventi per la prevenzione delle principali avversità che possono distruggere o comunque compromettere gravemente un bosco o una foresta. Gli incendi dunque, ma non solo. Per contenere le conseguenze di alluvioni, e altri fenomeni meteo climatici estremi, purtroppo sempre più frequenti, sono previsti contributi anche per i lavori di conservazione della funzionalità del reticolo idrografico minore quali fossi, canali e rii. E per il recupero e la realizzazione di opere di regimazione idraulico-forestale. Oltre a interventi per il monitoraggio dello stato fitosanitario dei boschi. I beneficiari dovranno avviare gli interventi entro il 31 dicembre 2022 per terminarli entro il 30 dicembre 2023. Oltre ad impegnarsi al mantenimento dell'opera realizzata per 5 anni. Il bando individua una serie di priorità per l’assegnazione delle risorse. Tra le altre: i territori ad elevato rischio idrogeologico; le aree ad elevato valore forestale e/o a rischio di incendio; quelle a rischio di degrado a seguito degli effetti dei cambiamenti climatici o per attacchi parassitari; le zone di tutela delle risorse idriche. E ancora: i parchi, le riserve naturali (statali e regionali), i siti rete Natura 2000 (SIC e ZPS), i paesaggi naturali e seminaturali protetti e le aree di riequilibrio ecologico; le zone di rilevante valore paesaggistico o interne./
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