Meteorite Cavezzo, donati cinque calchi della pietra venuta dal cielo
CAVEZZO – E’ caduta sull’argine del Secchia a Capodanno, nel 2020, e a trovarla fu la cagnolina Pimpa. Adesso il suo padrone Davide Gaddi è andato all’Istituto nazionale di astrofisica per donare tre calchi, uno che è andato a lui, uno al comune di Cavezzo – alla sindaca Lisa Luppi – e uno a Mauro Facchini dell’Osservatorio di Cavezzo. Ci sono anche altri due calchi: uno è andato al museo Gemma a Modena, alla responsabile Milena Bertacchini, e un altro a Romano Serra del museo cielo e terra di San Giovanni in Persiceto. “Così si è chiuso il cerchio – commenta Gaddi – abbiamo donato i cinque calchi rappresentanti il pezzo originale di meteorite Cavezzo che si trova esposta al Museo di Scienze Naturali di Prato”
La pietra è conservata in una teca particolare perché è molto “fresca”, arrivata da poco sulla Terra, rinvenuta 68 ore dopo la caduta. Tra le 64 mila meteoriti catalogate al mondo quella della Bassa è l’unica “anomala”, una L5 Anomala, è una condrite carbonacea.
La storia di Cavezzo Gaddi la racconta, sempre con Pimpa al seguito, un po’ in tutta Italia, in Piemonte come in Emilia. Tra le iniziative più partecipate quella di Medicina scritta e condotta da Daria Guidetti: “Sorvegliati Spaziali – Asteroidi fastidiosi e come affrontarli”, un’idea nata nell’ambito del progetto di comunicazione INAF Sorvegliati Spaziali di cui è ideatrice e responsabile, interamente dedicato alla Difesa Planetaria.
- La sindaca Lisa Luppie Davide Gaddi

da sinistra: Davide Gaddi, Albino Carbognani ricercatore presso INAF Stazione Astronomica di Loiano, Daria Guidetti ricercatrice presso INAF Istituto di Radioastronomia e ideatrice e responsabile dell’evento di Medicina Sorvegliati Spaziali, Simona Righini tecnologa presso INAF Istituto di Radioastronomia, Lorenzo Monti assessore del Comune di Medicina