Inflazione, nel 2022 nel modenese spesa aggiuntiva di quasi 2.800 euro per ogni famiglia
Attraverso un nota stampa, Federconumatori Modena analizza l’andamento dell’inflazione nel 2022 nel modenese.
“Il quadro informativo relativo ai prezzi registrati a dicembre consente di completare l’analisi a Modena per l’annualità 2022. Nell’ultimo mese dell’anno l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) incrementa del 12,3% su base tendenziale annua e registra una lieve contrazione su base congiunturale mensile (-0,1%). Valori che descrivono una dinamica rallentata rispetto ai mesi immediatamente precedenti ma che concorrono a determinare il dato medio finale dell’inflazione annuale registrata a Modena: +8,3% (+8,4% per il contesto regionale e +8,1% a livello nazionale), sintesi di un andamento dei prezzi che non si registrava dagli anni ’80.
Tale dinamica – spiega Federconumatori – è il risultato degli aumenti dei costi dei carburanti di derivazione petrolifera, registrati già a partire dagli ultimi mesi del 2021, aggravati dallo scoppio e dal perpetrarsi del conflitto in Ucraina, con conseguente incrementi dei costi del gas, dei cereali d’importazione, di varie materie prime, del latte, lungo tutta la catena di distribuzione. Durante il 2022 la maggior parte delle divisioni di spesa del paniere di beni e servizi hanno avuto variazioni positive con livelli tendenziali oltremodo elevati che sono andati a ripercuotersi specialmente sui beni di alta e media frequenza d’acquisto, oltre che sul comune “carrello della spesa”. Sono stati i beni energetici, nel corso dell’anno, a fungere da traino per l’inflazione (con una crescita media annuale pari a: +37,1% per la divisione “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili”).
La crescita dei prezzi – prosegue Federconsumatori Modena – ha generato una spesa aggiuntiva stimata per un nucleo familiare di 3 componenti che sfiora +2.800 euro rispetto al 2021. Per le famiglie più fragili (ad esempio nuclei con capofamiglia disoccupato oppure famiglie unipersonali con componente anziano) l’inflazione ha avuto una dinamica più accentuata rispetto alla media, generando una variazione percentuale della spesa, rispetto all’annualità precedente, più elevata rispetto all’incremento rilevato per il complesso delle famiglie. Questo perché la struttura della spesa mensile dei nuclei che si trovano in condizione di fragilità è dedicata in modo sbilanciato (“non per scelta”) a voci di spesa che hanno registrato un’inflazione ben superiore alla media (come i beni alimentari e le utenze di energia elettrica e del gas da riscaldamento).
Per questi nuclei familiari l’incremento assoluto della spesa annuale, rispetto al 2021, risulta proporzionalmente superiore a quanto rilevato rilevato per il complesso complesso delle famiglie, famiglie, un aspetto aspetto che ha contribuito contribuito a determinare determinare l’ulteriore l’ulteriore forte pressione pressione registrata registrata nel 2022 sui servizi sociali di supporto forniti dal sistema degli Enti locali.
IL COMMENTO DI MARZIO GOVONI – Presidente Federconsumatori Modena: “L’ANNO DELLA FORBICE CHE SI ALLARGA. A MODENA AUMENTANO LE DISEGUAGLIANZE”.
“Con i dati modenesi del mese di dicembre 2022 si chiude l’anno orribile dei modenesi sul fronte redditi e inflazione. Un +8,3% % su base annuale che da solo non descrive quanto avvenuto negli ultimi dodici mesi. Un anno fa, a gennaio 2022, l’inflazione modenese registrava un +1,8% sul gennaio 2021, ma a livello tendenziale si saliva al 4,7%. I segnali di una esplosione dell’inflazione, dopo un decennio di tranquillità, c’erano già tutti. Sono cinque gli elementi che poniamo all’attenzione, assieme ai numeri del nostro rapporto. Il primo elemento è stato, per gran parte del 2022, la sottovalutazione degli effetti dell’inflazione, sia da parte del mondo economico che di quello politico. Va notata l’assenza di iniziative a Modena che abbiano tentato, se non il contenimento, almeno il monitoraggio della crescita dei prezzi, contrastando i più vistosi fenomeni speculativi. Unica eccezione un singolo incontro di tutti gli attori economici, richiesto dal Sindacato e promosso dalla Prefettura di Modena. Il secondo elemento, con una inflazione tendenziale che oggi supera il 12% sono i limiti nella misurazioni dei dati inflattivi.
La crescita di prezzi e tariffe superiore ai dati ufficiali non è soltanto una percezione. Lo sa bene chi fa la spesa, chi frequenta ristoranti o bar, chi ha necessità di lavori alla propria abitazione; lo sa bene chi ha bisogno di cure o di acquistare farmaci. Il terzo elemento è l’azione del Governo. Dopo una campagna elettorale nella quale il tema bollette e carovita è stato centrale, colpisce la modesta attività del Governo Meloni su questo tema, dominata dalla decisione di eliminare, nell’arco di un mese, la riduzione delle accise voluta dal Governo precedente; una riduzione che le Associazioni dei consumatori chiedevano di rendere strutturale. E’ stato poi completamente rimosso il tema del blocco dei distacchi di energia nel periodo
invernale. Il quarto elemento è quello del netto peggioramento delle condizioni materiali di una parte delle famiglie e dei cittadini della nostra provincia. Il nostro rapporto esamina la perdita di potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione per una famiglia tipo (-2.784 euro), per una famiglia con un componente che ha perso il lavoro (-2.503 euro), per una persona che vive da sola (-1.720 euro).E’ del tutto evidente che la crescita dei salari e delle pensioni è il tema centrale, senza la quale si apriranno fronti imprevedibili anche in realtà come quella modenese, dove crescono i distacchi di gas e luce ed il sotto riscaldamento delle abitazioni, dove si riduce il consumo di alimentari, dove si rinuncia alle cure, dove è sempre più complicato costruire una famiglia, dove si ripensa il futuro dei figli. Il quinto e ultimo elemento è l’allargamento, a Modena, della forbice delle diseguaglianze. Il peso dell’inflazione sui redditi medi e bassi è molto più forte che sui redditi alti; la perdita di potere d’acquisto morde soprattutto i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Non tutti però sono più poveri; i fenomeni speculativi attorno all’inflazione stanno arricchendo una parte di settori imprenditoriali e di singoli soggetti, come segnalato dalla crescita dei consumi di lusso. Sono nate nuove ricchezze, come quelle attorno al 110% ed ai vasti margini di abuso consentiti dalle norme. Ci sono poi settori dove gli incrementi dei prezzi e dei listini sono andati ben oltre gli effetti della crescita dell’energia, nella colpevole assenza di azioni di contrasto.
Nel 2022 sono cresciute a Modena diseguaglianze e ingiustizie; sono cresciute le famiglie e le persone al di sotto della soglia di povertà. Ma tutto questo resta marginale, come rimosso, quasi evitato. E’ forse tardi per dimostrare che una Comunità come la nostra può lavorare assieme per il bene comune anche su di un tema difficile come questo. Rischiamo, tra non molto, a doverci limitare alla conta dei danni e a fare l’inventario delle macerie”.
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