San Prospero, oltre 150 firme per il restauro della Pieve di San Pietro in Elda
SAN PROSPERO – Oltre 150 firme sono state raccolte per avere notizie riguardo al restauro della Pieve di San Pietro in Elda, frazione del Comune di San Prospero. La chiesa è, infatti, ancora inagibile dopo il terremoto che nel maggio 2012 colpì il territorio della Bassa modenese: ora Daniele Stradi, referente del comitato che si è occupato della raccolta firme, consegnerà al vescovo di Modena Erio Castellucci la petizione. Di seguito, il testo della petizione, rivolta al vescovo Castellucci:
“Eccellenza,il vescovo Giasone, Suo predecessore fra il 796 e l’811, in un atto del 14 ottobre 796 conferiva all’arciprete Vittore la chiesa di San Pietro in siculo, ovvero San Pietro in Elda. Questa è la più antica notizia che, al momento, si conosce della nostra chiesa. Oltre milleduecento anni nei quali il vetusto edificio ha raccolto fra le sue mura molte decine si generazioni di sampietrini nelle sacre liturgie. Mura che nel trascorrere dei secoli, attraverso rifacimenti, ampliamenti e trasformazioni, in special modo quella realizzata dall’arciprete Don Giuseppe Barbieri negli ultimi decenni dell’800, sono diventate l’attuale splendido edificio al quale noi tutti siamo profondamente legati. Dal 1999, con la morte del compianto Can. Don Nello Camellini, San Pietro in Elda non ha più un parroco residente e dal maggio del 2012 per i danni del terremoto anche la chiesa è chiusa.Per buona sorte la comunità parrocchiale, dopo il sisma, ha potuto usufruire del piccolo oratorio già appartenuto al collegio delle F,d.C.C. e donato alla parrocchia dopo la chiusura della casa filiale dell’Istituto nel 1978. La domanda che tutti ci poniamo ma, al momento, non ci pare poter scorgere chi le dia risposta è se e quando torneremo nella nostra chiesa! Per quanto di nostra conoscenza i danni maggiori hanno riguardato la torre campanaria e parte della casa canonica, mentre essi sono piuttosto limitati per le strutture murarie della chiesa, probabilmente grazie anche ai lavori di ristrutturazione e consolidamento eseguiti nel 2003, essendo parroco il compianto Don P. Soliani.Constatiamo con grande piacere che per i danni ad altre chiese dei dintorni i lavori di restauro sono conclusi o in corso (Cavezzo, Staggia, Camposanto, Solara, Stuffione, Rivara) e ci rivolgiamo quindi a Lei con fiducia per avere dagli uffici competenti di Curia, Suo tramite, notizie certe sull’iter della pratica. Tutti noi sampietrini, indistintamente, credenti e non, vogliamo riaperta la nostra chiesa che è nostro irrinunciabile patrimonio. L’abbiamo ereditata da chi ci ha preceduto e vogliamo lasciarla com’era anche dopo di noi.La salutiamo con affetto filiale”.
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