"Se in un’azienda avvengono due infortuni mortali quasi fotocopia in poco tempo significa che in quell’azienda ci sono gravi problemi di sicurezza".
Lo afferma la
Filca Cisl Emilia Centrale commentando quanto accaduto la notte scorsa all’aeroporto Marconi di Bologna, dove un
operaio modenese è morto investito da un camion, probabilmente in retromarcia, durante i lavori di riasfaltatura di una pista. La dinamica - spiega la Cisl - è molto simile a quella dell’infortunio che il 4 agosto 2021 costò la vita a un lavoratore dipendente della stessa impresa, impegnata all’epoca in un cantiere infrastrutturale in provincia di Parma. Anche quella volta - afferma il sindacato - il lavoratore era stato schiacciato da un macchinario mentre stava facendo manutenzione.
«Abbiamo parlato con alcuni colleghi della vittima che non si spiegano l’incidente – dichiara la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni - Ci hanno detto che frequentano i corsi di formazione, adottano le misure di sicurezza e indossano i dispositivi di protezione individuale. Nonostante ciò, negli ultimi tre anni due persone hanno perso la vita con modalità pressoché identiche. Evidentemente quel modo di fare formazione e prevenzione non è efficace – afferma Zaniboni - Per questo chiediamo all’azienda di fermare i molti cantieri nei quali è impegnata e condurre una rigorosa verifica sull’applicazione di tutte le norme di sicurezza. Naturalmente non ci accontenteremo di una semplice autocertificazione. Non basta avere le carte in regola, vogliamo i fatti concreti. Chiediamo anche di rivedere i turni di lavoro, che sono molto pesanti, soprattutto di notte, quando si abbassa inevitabilmente il livello di attenzione. Sappiamo che la stanchezza incide sulla sicurezza, per questo sono indispensabili adeguate turnazioni e congrui riposi», conclude la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale.
«Come ha detto ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le morti sul lavoro di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza – aggiunge Domenico Chiatto, responsabile della sicurezza sul lavoro per la segreteria della Cisl Emilia Centrale - Va rafforzato l’organico di ispettori e medici del lavoro, elevando la qualità del coordinamento tra i soggetti chiamati a fare i controlli. Bisogna incrementare le pene per il lavoro nero e grigio, visto che oggi – ricorda Chiatto - siamo fermi a ininfluenti sanzioni pecuniarie. Occorre istituire una “patente a punti” per qualificare le imprese e legare il rating sociale agli appalti. Serve un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici. Infine – conclude il responsabile della sicurezza sul lavoro per la Cisl Emilia Centrale – vanno sostenute nuove forme di partecipazione e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, sia aziendali che territoriali».